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Vaj, famiglia

fondo

Estremi cronologici: sec. XIV - sec. XX

Consistenza: m.l. 70

Storia archivistica: Nel 1941 la contessa Caterina Guicciardini vedova Vaj donò l'archivio di famiglia Vaj al Comune di Prato. In seguito le carte furono consegnate all'Archivio di Stato di Firenze- Sottosezione di Prato, dove attualmente si trovano.
Nella visita dell'archivista Sartini del 1941 furono individuati anche registri di amministrazione agraria e domestica (secoli XVI-XVII) che tuttavia furono esclusi dal deposito perché ritenuti di scarso interesse e perché l'azienda agraria affermò necessari ai loro bisogni. Nel 1942 fu donata la rimanente parte dell'archivio al comune di Prato e un ulteriore spezzone nel 1946, sempre escludendo una parte che l'azienda agraria trattenne.
All'atto del deposito fu redatto un elenco di consistenza dall'archivista del comune Ruggero Nuti. La contessa morì il 6 marzo 1956, e la fattoria Il Mulinaccio fu posta in vendita, completa degli arredi: successivamente fu emesso il provvedimento di notifica di particolare interesse sui registri (n. 58 del 14 dic. 1959).
Nel 1964 l'Archivio di Stato di Prato comprò le carte che erano passate al curatore dell'eredità giacente della contessa, ovvero quelle dell'azienda agricola.

Descrizione: L'archivio di famiglia, come fu descritto da Ruggero Nuti, è costituito da 4 sezioni:
1. Lettere di Gino Capponi, del cardinal Capelcelatro, Niccolò Tommaseo, Caterina Franceschi Ferrucci, don Giovanni Bosco. Lettere di Giuseppe e Luigi Vaj, del marchese Francesco Gentile Farinola, Emanuele Fenzi e Isabella Apolloni Geppi;
2. Lettere a varie persone della famiglia Vai (secc. XIX-XX);
3. Scritti legali e scolastici di monsignor Ferdinando Vaj, Luigi senior, Andrea, Luigi junior e Ferdinando Vaj junior;
4. Giornali e memorie di Luigi Vai junior scritti durante il collegio a Friburgo e durante viaggi in vari paesi d'Europa. Passaporti della famiglia Vaj.
Vi sono inoltre libri di ricordi nel XIV secolo, libri di amministrazione domestica e patrimoniale, processi, tutele, sermini religiosi e scritti legali di persone di famiglia. Vi sono inoltre una settantina tra bolle e brevi per benefizi ecclesiastici (dal sec. XVI) e un plantario dei beni costituenti la tenuta.
Le carte dell'azienda agricola Il Mulinaccio sono di interesse per la storia dell'economia agricola, perché rappresenta un complesso agricolo toscano di un periodo ininterrotto tra il secolo XVI e il XX. È inoltre di complemento alla storia della famiglia Vaj per il medesimo arco di tempo (giornali, registri di entrata e uscita, saldi e loro giustificativi, registri di spese dei fattori), per un totale di circa 800 pezzi.

Siti web:
Archivio di Stato di Prato. Vai

La documentazione è conservata da:
Archivio di Stato di Prato


Redazione e revisione:
Bettio Elisabetta, 2005/09/08, prima redazione
Brunoni Elisa, 2020/04, revisione
Pacifico Sveva, 2018/10, revisione


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