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Romiti Gino

Livorno 1887 - 1967

Pittore

Intestazioni:
Romiti, Gino, pittore, (Livorno 1887- Livorno 1967), SIUSA

Gino Romiti studiò alla scuola di Guglielmo Micheli insieme con altri famosi pittori livornesi come Modigliani, Lloyd e Martinelli e fu anche allievo di Fattori. Appena diciassettenne fu invitato alla Biennale di Venezia, dove espose per ben sei volte. Durante la sua giovinezza fu in contatto con tutti i più famosi postmacchiaioli quali Mario Puccini, Ulvi Liegi e Renato Natali e con loro fu assiduo frequentatore dell'allora famoso Caffè Bardi nella città natale. Nel 1915 sposò Emilia De Vincentiis, da cui ebbe cinque figli: Egle, Mirella, Gigliola, Maria Giovanna e Ugo.
Richiamato alle armi nella guerra del 1915-1918, Romiti fece parte, nel 1917, del corpo di spedizione in Albania, dove dipinse circa sessanta quadri, di piccole e medie dimensioni, che sono tra i più apprezzati della sua produzione. I suoi quadri vennero acquistati dalle più prestigiose gallerie della nazione e perfino il re Vittorio Emanuele III acquistò un suo dipinto dal titolo "Il sole nel giardino". Venne spesso nominato membro di commissioni pubbliche e di giurie per concorsi di pittura e di questo si trova ampia testimonianza nel suo epistolario: molto fitta è, infatti, la corrispondenza di Gino Romiti durante tutto l'arco della sua vita. Tra i corrispondenti ricordiamo: Giovanni Rosadi, Amedeo Modigliani, Giovanni Fattori, Oscar Ghiglia, Ugo Ojetti, Anna Franchi, Giosuè Borsi, Lloyd, Renuccio Renucci, Gastone Razzaguta, Vinzio, Clemente Fusero, Caprile, Moses Levy e Ludovico Tommasi. Gino Romiti fu un puro, credette nell'amicizia e lottò per ogni suo amico pittore. Spesso il suo studio era la sede di mostre di pittori famosi e non, e fu proprio nel suo studio di Via Mayer che, per onorare la memoria di Mario Puccini, nacque, nel 1921, il Gruppo Labronico di cui lo stesso Romiti fu Presidente dal 1943 al 1967.
In occasione del suo 78° compleanno, nel 1959, la città di Livorno gli tributò calorosi festeggiamenti e il sindaco gli consegnò la medaglia d'oro quale riconoscimento per la sua attività. In tale occasione venne anche allestita una mostra antologica. Sereno nonostante i grandi dolori della sua vita (nel 1965 perde infatti la moglie con la quale aveva da poco festeggiato i cinquant'anni di matrimonio), ha lasciato due libri che sono il suo credo spirituale: "Amore nella gioia del sacrificio" e "Gocce di luce nell'ombra". Lucidissimo fino alla fine, avvenuta nel 1967, ha lasciato numerose opere che hanno dato vita a molteplici retrospettive sulla sua arte.

Complessi archivistici prodotti:
Romiti Gino (fondo)


Bibliografia:
F. Donzelli, "Gino Romiti (1881-1967)", con testimonianze di L. Bonetti e M.G. Romiti Zucconi, Bologna, Cappelli, 1983

Redazione e revisione:
Capannelli Emilio, revisione
Lenzi Marco, revisione
Lo Presti Giuseppina Rita, prima redazione
Morotti Laura, 2011/11, rielaborazione


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