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Chiesa collegiata e parrocchiale dei Santissimi Matteo e Nicolò unite di Bisceglie

Sede: Bisceglie (Barletta-Andria-Trani)
Date di esistenza: 1609 - 1891

Intestazioni:
Capitolo collegiale e parrocchiale dei Santissimi Matteo e Nicolò unite di Bisceglie, Bisceglie (Barletta-Andria-Trani), 1609 - 1891, SIUSA

La collegiata di S. Matteo e la collegiata di S. Nicolò vengono unificate il 1609 da Alessandro Cospi, vescovo di Bisceglie, dopo cinque secoli di vita autonoma, essendo sorte l'una e l'altra l'anno 1099. Dopo il 1609, la denominazione del nuovo organismo sorto dalla fusione sarà quello di "chiesa collegiata e parrocchiale dei SS. Matteo e Nicolò unite". Dalla stessa data i fondi archivistici provenienti da ciascuna chiesa non sono più distinti poichè danno vita ad un unico insieme archivistico. Si tenga presente, tuttavia, che l'unione delle collegiate non comporterà la soppressione della dignità di S. Nicolò. La collazione dell'abbazia di S. Nicolò continuerà anche dopo il 1609, distinta - ma considerata "eque principaliter" - rispetto alla dignità di S. Matteo.Tra il 1861 e il 1867, in seguito all'emanazione delle leggi eversive dell'Asse ecclesiastico da parte dello Stato italiano, tutti i beni dell'abbazia curata dei SS. Matteo e Nicolò furono incamerati dallo Stato. A nulla valse l'opposizione da parte del Capitolo collegiale. Il Fondo per il Culto sosteneva che la natura laicale, patrimoniale e conventuale della chiesa, ricettizia per definizione, autorizzasse lo Stato ad incamerarne i beni. Il Capitolo, per contro, basava il suo ricorso sulla rivendicazione della natura di beneficio dell'intero patrimonio della chiesa, che era ritenuta di natura non ricettizia, ma ecclesiastica sin dalla sua origine. La documentazione prodotta dai procuratori ebbe l'effetto di sconfessare la loro tesi, giuridicamente indifendibile. Si scoprirono infatti collazioni di benefici privi di regio exequatur; statuti che dichiaravano in modo incontrovertibile la natura ricettizia della chiesa, e soprattutto i due documenti del 1099, che dimostravano la fondazione di S. Matteo e di S. Nicolò a titolo di patrimonio laicale. La chiesa dei SS. Matteo e Nicolò, tuttavia, dopo estenuanti procedure legali che si protrassero sino agli inizi del Novecento, vide rigettato il suo ricorso e fu spogliata dei suoi beni. La chiesa fu soppressa "de iure" solo il 5 giugno 1891 per decreto di Giuseppe de Bianchi Dottula arcivescovo di Trani. Sia la parrocchia che il titolo furono unificati in persona dell'abate di S. Matteo. (M. Fiermonte, Archivio storico diocesano di Bisceglie, Fondo Chiesa collegiata e parrocchiale dei SS. Matteo e Nicolò unite, Inventario informatizzato, 2007)

Condizione giuridica:
enti di culto (1609 - 1891)

Tipologia del soggetto produttore:
ente e associazione della chiesa cattolica (1609 - 1891)

Profili istituzionali collegati:
Capitolo pievano o parrocchiale (collegiata), sec. VI -

Complessi archivistici prodotti:
Chiesa collegiata e parrocchiale dei Santissimi Matteo e Nicolò unite di Bisceglie (fondo)


Bibliografia:
G. DI MOLFETTA, Cronistoria della chiesa dei SS. Matteo e Nicolò, dattiloscritto, 1985.
F. BRUNI, Notizie su Bisceglie cristiana dalle origini alla metà dell’Ottocento, Molfetta, Mezzina, 1962.

Redazione e revisione:
Latrofa Pasqua Vita - direzione lavori Carla Palma, 2008/07/15, prima redazione


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