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Curia vescovile di Verona

fondo

Estremi cronologici: sec. XIV - sec. XX

Consistenza: Unità 3314: regg., voll., bb., filze e fascc.

Descrizione: Le prime informazioni sull´archivio della Curia si rinvengono nell´inventario delle scritture della cancelleria databile, sulla scorta di dati estrinseci, intorno al terzo decennio del XVII secolo e intitolato «Index causarum tribunalis ecclesiastici»: titolazione, questa, ampiamente riduttiva rispetto al tenore complessivo del repertorio, estendendosi di fatto anche a serie non giudiziarie. Tale strumento, pur non corrispondendo all´ordinamento attuale, permette di cogliere le principali serie in cui l´archivio della Curia si strutturava (cfr. «Strumenti di corredo - Repertori dell´Archivio»). È probabile che tale impianto si sia mantenuto fino alla fine del XVIII secolo, come confermerebbe la prosecuzione fino a tale periodo di alcune serie, individuate nel repertorio, quali «Dispensationes» e «Processus matrimoniales», «Patrimonia», «Criminales Montisfortis» e «Estimaria». Altre serie quali «Si in evidentem utilitatem» e «Collationes beneficiorum», la cui prosecuzione è attestata da taluni lacerti documentari, sono state smembrate probabilmente in seguito alla creazione ottocentesca della serie «Parrocchie». Ulteriori serie del repertorio, aesmpio «Instrumenta», non sono più direttamente riconoscibilper la perdita della documentazione, mentre per altre è possibile ritrovarne traccia in serie diversamente denominate («Fasciculus diversorum» in «Atti della cancelleria vescovile», «Fasciculus inscriptus iura episcopatus» e «Processus mixtæ iurisdictionis» in «Mensa vescovile»). Dal XIX secolo alcune tipologie documentarie cessano di esistere (cfr. «Atti del tribunale ecclesiastico») e l´introduzione del registro di protocollo porta ad una diversa sedimentazione delle carte (cfr. sez. «Protocolli»). Non è possibile individuare con precisione ordinamenti anteriori alla fine del XIX secolo; l´alluvione del 1882 ha infatti gravemente compromesso l´ordine delle carte. Solo dalla seconda metà di questo secolo gli interventi dei direttori, monsignor Antonio Fasani e don Franco Segala, hanno consentito un graduale ripristino della fisionomia dell´archivio della Curia precedente all´alluvione. È stato possibile ricostituire le serie, là dove la documentazione, seppure compromessa nella sua confezione originaria, è pervenuta in buona quantità (in particolare le serie delle sezioni «Protocolli», «Visite pastorali», «Clero», «Matrimoniorum», «Pievi clericali», «Atti del tribunale ecclesiastico», «Amministrazione particolare della diocesi»). Essa è stata così raccolta, secondo le diverse tipologie e in ordine cronologico, in buste le quali, pur non potendo sempre assecondare la sedimentazione originaria delle carte, consentono un´immediata individuazione della documentazione. Alcune serie presentano ancora un ordinamento provvisorio, dato che la ricostituzione della primitiva configurazione dei pacchi e dei fascicoli, e della loro logica successione, è ancora in corso di definizione (cfr. «Atti della cancelleria vescovile - Atti della cancelleria», «Atti del tribunale ecclesiastico - Processi», «Atti del tribunale ecclesiastico - Scripturarum» e «Pievi clericali - Carte relative a pievi diverse»). In molti altri casi, tuttavia, il cattivo stato di conservazione e le gravi lacune cronologiche non hanno permesso un organico inserimento della documentazione in serie archivistiche vere e proprie, comportando la creazione di partizioni a carattere prevalentemente tematico (cfr. le serie delle sezioni «Atti della cancelleria vescovile», «Relazioni», «Fonti a stampa», «Diversorum»). Va infine rilevato che la consistenza e la strutturazione del fondo sono soggette a continui incrementi e modifiche, in concomitanza con la graduale identificazione e il conseguente recupero della documentazione conservata nella serie non ordinata «Miscellanea documenti diversi da restaurare».

La documentazione è conservata da:
Curia diocesana di Verona. Archivio storico

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