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Progetti archivistici toscani

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Guida on-line agli archivi non statali
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Fuori dal manicomio
Gli archivi della salute mentale dall'Unità d'Italia alla legge 180

La storia della psichiatria non coincide con la storia degli ospedali psichiatrici. La stessa legge nazionale del 1904 sui manicomi menzionava infatti "altri luoghi di cura e di ricovero per gli alienati". Quali erano? Quali carte ci sono rimaste? Come valorizzarle e come diffonderne la conoscenza? In questa prospettiva innovativa, basato su ricerche storiche, Fuori dal manicomio è un progetto pilota su luoghi e archivi della salute mentale non manicomiali dopo l'Unità d'Italia, ideato e realizzato con la responsabilità scientifica di Patrizia Guarnieri del Dipartimento SAGAS dell'Università degli studi di Firenze, in convenzione con la Direzione Generale Archivi del MIBACT e in collaborazione con la Soprintendenza archivistica e bibliografica della Toscana. Ne emerge un immenso patrimonio di informazioni, un arcipelago frastagliato difficilmente individuabile e poco noto di grande valore archivistico, su cui incombono gravi rischi di dispersione e distruzione, ormai più che per archivi degli ex ospedali psichiatrici.

In questo percorso si dà conto del censimento in corso degli archivi di strutture di assistenza alla salute mentale sorte sul territorio prima del 1978. Si prende in considerazione la documentazione sanitaria e amministrativa, pubblica e privata, prodotta da istituti di varie tipologie e denominazioni - dai dispensari alle case di cura private, gli istituti per bambini tardivi poi centri medico-psico-pedagogici ecc. -, che accoglievano adulti e minori considerati malati di mente. Anziché raccogliere a tappeto dati disorganici e frammentari, si è preferito concentrare l'indagine su aree di valenza esemplificativa a livello nazionale particolarmente rilevanti e precoci in questo ambito. Si sono al contempo stabiliti dei criteri metodologici e di comparazione per futuri sviluppi del lavoro, che a partire dalla Toscana riguarda intanto le province di:
  • Firenze: oltre ai due manicomi, un'esperienza di "custodia domestica" ai malati di mente avviata nel 1866 venne proseguita per decenni con centinaia di affidamenti l'anno, e negli anni Trenta affiancata a servizi di igiene mentale. A fine Ottocento risale anche un pionieristico istituto per bambini "tardivi e nervosi".
  • Livorno: territorio senza un manicomio dove perciò fu aperto precocemente un Centro di igiene mentale, parallelamente a servizi neuropsichiatrici rivolti ai minori.
  • Pisa: con un manicomio lontano, a Volterra, i servizi di igiene mentale furono affidati dalla Provincia alla Clinica psichiatrica universitaria, che inoltre contribuì ad avviare un istituto medico pedagogico poi divenuto istituto di ricerca per la neuropsichiatria dell'infanzia e dell'adolescenza.
Con la pubblicazione nel SIUSA di questo censimento, quale progetto correlato di Carte da legare, si intende rendere nota e visibile - non solo agli specialisti - la documentazione di una storia ben più ampia e complessa di quella solo manicomiale. La compilazione di una guida unica ha poi il vantaggio di facilitare la lettura complementare e comparativa degli archivi censiti, e di incrementare la resa informativa di un materiale per sua natura eterogeneo. Una Mappa interattiva consente di visualizzare sul territorio considerato i luoghi di assistenza non manicomiali che si sono individuati.

I nomi degli autori, le modalità di citazione dei singoli contributi e i relativi link sono indicati nei Credits.

ISBN 9788871253480

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