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Parrocchia di San Barnaba apostolo, Venezia

(Historical Archives of the Church in Venice)

Seat: Dorsoduro, VENEZIA
Date of live: sec. X - 1810

Headings:
Parrocchia di San Barnaba apostolo, Venezia, sec. X? - 1810

Other names:
Parrocchia di San Lorenzo diacono e martire

Le cronache antiche fanno risalire l'edificazione della chiesa di San Barnaba apostolo al 936, per mano della nobile famiglia degli Adorni transfuga da Altino e di altri 'vicini'; si tratterebbe in realtà di in rifabbrica, in quanto la chiesa si sarebbe impiantata su un precedente edificio intitolato a San Lorenzo diacono e martire eretto agli inizi del IX secolo. Incerti appaiono invece i tempi e le circostanze della sua erezione a parrocchia, che tuttavia sembrano potersi collocare giusto a ridosso della fondazione, o al più tardi all'XI secolo, periodo in cui la città definisce le proprie strutture amministrative, religiose e civili imperniandole sui confinia ' le parrocchie appunto ', officiate da un pievano o da un collegio di sacerdoti (il capitolo). Rinnovata più volte sino alla metà del XIV secolo a causa di ripetuti incendi, la chiesa fu consacrata il 6 dicembre del 1350 dal vescovo della diocesi cretese di Suda, su licenza di Nicolò I Morosini, vescovo di Castello. Le soppressioni decretate dal napoleonico Regno d'Italia nel 1810 determinarono la chiusura al culto della chiesa ' ora retrocessa a chiesa succursale - e l'annessione del territorio parrocchiale alla neo-istituita parrocchia di Santa Maria del Carmelo, vulgo dei Carmini.

Collegiata sino al 1807, era retta da un capitolo - composto da 2 preti titolati, un diacono e un suddiacono - che in origine amministrava solidarmente i beni patrimoniali del beneficio, condividendo gli impegni della cura d'anime e la cura pastorale per i poveri e gli infermi esercitati dal pievano. Con il tempo, tuttavia, scemati progressivamente lo spirito di condivisone e gli obblighi di vita comunitaria del capitolo, ripartito lo stesso patrimonio comune in masse proporzionate ai titoli assunti dai canonici, il peso della cura delle anime e dell'amministrazione dei sacramenti rimase affidata al solo pievano o parroco, assistito talora da un sacrista, cui spetterà in seguito di collaborare con il parroco nella regolare tenuta dei registri canonici e delle messe officiate.

La parrocchia era affiliata in antico alla chiesa di Santa Maria del giglio, vulgo Santa Maria Zobenigo: gli obblighi legati al rapporto di filiazione imponevano al pievano e ai titolati della chiesa di San Barnaba, tra gli altri, di assistere il sabato santo alla benedizione del fonte battesimale nella chiesa matrice, ricevendone l'acqua benedetta per il battistero della propria parrocchia, oltre a cespiti di vario genere fissati dalla consuetudine.


Generated archives:
Parrocchia di San Barnaba di Venezia (fondo)


Bibliography:
F. CORNER, Notizie storiche delle chiese e dei monasteri di Venezia e di Torcello, Padova 1758 (rist. anastatica Bologna 1990), 424
G. TASSINI, Curiosità veneziane, Venezia 1915, 58-59
Il Patriarcato di Venezia. Situazione al 15 ottobre 1974, a cura di G. BORTOLAN, Venezia 1974, 495
F. CORNER, Ecclesiae Venetae antiquis documentis nunc etiam primus editis illustratae ac in decades distributae, Venetiis 1749, vol. V, pp. 379 e segg.
G. CAPPELLETTI, Storia della Chiesa di Venezia dalla sua fondazione sino ai nostri giorni, Venezia 1851, vol. II, p. 406
G.B. GALLICCIOLLI, Delle memorie venete antiche, profane ed ecclesiastiche, Venezia 1795, vol. III, pp. 15, 18


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