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Asquasciati Luigi

Sanremo 1905 feb. 2 - Sanremo 1986 mag. 16

poeta, 1930 - 1986

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Asquasciati, Luigi, Renzo Laurano, poeta, (Sanremo 1905 - Sanremo 1986), SIUSA

Renzo Laurano, pseudonimo di Luigi Asquasciati, nacque a Sanremo il 2 febbraio 1905, rampollo di una delle famiglie più ricche e altolocate della Sanremo in rapida ascesa economica e culturale tra la fine dell'800 e gli anni della belle époque.
Gli Asquasciati, dinastia di banchieri e possidenti fondiari, diedero a Sanremo numerosi personaggi di rilievo, come quel Bartolomeo Asquasciati (1831-1908) che fu sindaco della città per quattordici anni, o figure di minor spessore culturale o politico, ma di non minore fama, come l'omonimo alpinista Bartolomeo Asquasciati (1877-1933), pioniere dell'esplorazione delle Alpi Marittime.
Madre di Luigi fu Maria Accame, esponente di un'altra importante famiglia di Pietra Ligure.
L'infanzia di Luigi (conosciuto nelle cronache locali con l'affettuoso nomignolo di Gigetto) trascorse spensierata e agiata; gli anni della formazione e degli studi universitari, che lo portarono a laurearsi prima in Giurisprudenza (a Genova nel 1928) e poi in Lettere (sempre a Genova nel 1934), coincisero con quelli di un vivo fervore mondano e culturale di Sanremo, con l'istituzione dei famosi Premi Sanremo, multidisciplinari, e con la nuova gestione del Casinò Municipale, che divenne promotore non solo di intrattenimento, ma di vera cultura, con i Lunedì letterari, i Giovedì della poesia, i cicli di conferenze, la grande stagione teatrale la cui direzione fu affidata a Luigi Pirandello. A tale movimento mondano/culturale Luigi partecipò con entusiasmo, in una dimensione da personaggio dandy, che vide la sua agenda piena di impegni, tra balli, rappresentazioni, feste e concerti.
Furono anche gi anni dell'ascesa del fascismo, al quale il giovane poeta, cultore appassionato di sport e affascinato dal mito del vigore fisico della giovinezza, sembrò aderire inizialmente in maniera sentita. Documenti inediti del fondo che lo stesso Laurano donò al Comune di Sanremo, lo ritraggono, ancora adolescente, partecipe delle scorribande di squadre fasciste cittadine, nonché fiero partecipante alla marcia su Roma. Ricoprì cariche pubbliche nel ventennio fascista, ancorché solo in ambito culturale: fu tra i fondatori dell'Istituto di Cultura Popolare Fascista, presidente fino al 1931 del Comitato Comunale dell'Opera Nazionale Balilla, Fiduciario Provinciale alle Belle Arti e alle Biblioteche per l'Associazione Fascista della Scuola.
Fin dagli anni Venti la personale sensibilità di Luigi, esordiente poeta, lo portò a scegliere l'utilizzo dello pseudonimo Renzo Laurano, scelta della quale non parlò mai apertamente: il nome Renzo sarebbe stato scelto per gli echi letterari-manzoniani che evoca; Laurano come ideale richiamo all' "alloro di Poesia e di vittoria".
Gli esordi poetici di Renzo Laurano si ebbero nel 1930 con la pubblicazione di dieci poesie sulla rivista poetica milanese "Il Convegno"; da lì a breve la pubblicazione della raccolta "Chiara ride" che sarà premiata nel 1934 alla Biennale Internazionale d'Arti di Venezia. Iniziò così la parabola di un Renzo Laurano personaggio pubblico e gloria sanremese. Nel 1939 pubblicò la sua seconda più importante raccolta poetica "Gli Angeli di Melozzo da Forlì", ispirati dalla relazione con la coreografa Wally Ficini. In questo periodo iniziò anche a distinguersi come esperto e preparato traduttore dei trovatori provenzali e di canzoni e poesie nelle antiche lingue occitane.
La seconda guerra mondiale rappresentò una cesura importante per Laurano: ufficiale del Regio Esercito Italiano, egli partecipò alla Campagna di Russia, dove non solo si distinse, nel 1941, guidando un'azione che permise di rompere l'accerchiamento del 90° Reggimento di Fanteria "Cosseria" sul Don (che gli varrà il riconoscimento di una medaglia d'argento al valore), ma venne anche creduto morto, per fare ritorno a Sanremo dopo che necrologi erano stati spesi sulla sua figura di poeta e di uomo.
Nel dopoguerra si era ormai spento il clima della Sanremo festaiola e sfavillante, e, almeno in parte, anche quello della Sanremo promotrice di cultura. Laurano iniziò una carriera di insegnante negli Istituti Tecnici di Sanremo e Imperia e intanto rimase protagonista dell'ambiente poetico-letterario ligure soprattutto con la promozione e la partecipazione come organizzatore o giurato in numerosi premi artistico-letterari: i premi "5 Bettole" di Bordighera; il Premio Cittadella; varie edizioni del Premio Giuseppe Villaroel; il Premio Riviera dei Fiori; il Premio Letterario Antonio Rubino, dedicato alla letteratura per l'infanzia, di cui Laurano fu diretto promotore e creatore; i Premi Sanremo; e altri. Contemporaneamente per alcuni anni fu membro della Commissione di vigilanza della Biblioteca civica di Sanremo.
Si avvicinò al mondo della poesia in musica, della canzone d'autore che fin dal 1950 la città di Sanremo celebrava col suo Festival, di risonanza nazionale ed internazionale. Agli inizi degli anni '70 Laurano fu più volte presidente della Commissione per l'assegnazione del miglior testo poetico del Festival. È in tale ruolo, e forse proprio per la delusione di rilevare uno scollamento tra valore poetico intrinseco del testo delle canzoni e l'assegnamento dei premi, che Laurano maturò, nell'agosto del 1972, la decisione di fondare, insieme ad un piccolo gruppo eterogeneo di persone (Lino Ligato, attore; Gabriele Boscetto, avvocato; Rita Grana, operaia; Laura Ruffini, storica dell'Arte; e altri) il Club Tenco, in memoria del cantautore morto suicida durante la XVII edizione del Festival.
La vena poetica di Laurano non si estinse comunque nel dopoguerra, anche se egli giunse alla pubblicazione di una sola raccolta completa di poesie, "Calendari, la frana", degna di nota anche perché il principale e più lungo dei componimenti che ne fanno parte, e che dà il titolo alla raccolta, era stato edito a Londra nel 1965, prima dell'uscita italiana del testo, con il titolo "Calendars, the landslide" (tradotto in inglese con testo italiano a fronte). Come Angela Giorgetti ha sottolineato nel proprio contributo alla già citata opera su Laurano, nel panorama della poesia italiana del Novecento, a quella data, solo Ungaretti, Montale e Quasimodo avevano ricevuto l'onore della traduzione e pubblicazione di intere opere in lingua inglese (peraltro Laurano stesso aveva tradotto in inglese poesie di Quasimodo nel 1964). Non è un caso che il carteggio più serrato e nutrito fra quelli conservati dal Laurano stesso, sia con Lorenzo Vota, traduttore in inglese di "Calendars, the landslide" (330 tra lettere, cartoline, biglietti, appunti, scambiati in un arco temporale tra il 1960 e il 1983). Componimenti di Laurano furono tradotti saltuariamente anche in francese, tedesco, portoghese, greco e romeno.
Negli stessi anni Laurano pose anche mano ad un'antologia, curata in collaborazione con Gaetano Salveti, per conto della casa editrice Nuova Accademia, con l'obiettivo di riunire i più significativi componimenti poetici italiani relativi alle guerre dal Risorgimento al secondo dopoguerra: "Le cinque guerre: poesie e canti" (1965).
Morì a Sanremo il 16 maggio 1986; poco prima della morte aveva vergato un testamento con il quale lasciava il proprio patrimonio di libri, quadri e il proprio archivio personale al Comune di Sanremo.


Generated archives:
Laurano Renzo (fondo)


Editing and review:
Fdb Archivi Sas, 2014/09/30, raccolta delle informazioni
Piersanti Stefania, 2017/01/13, supervisione della scheda
Romano Antonio Salvatore, 2017/01/13, revisione


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