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Meocci Antonio

Grosseto 1912 mar. 12 - 1988/10/17

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Meocci, Antonio, pubblicista, (Grosseto 1912 - Grosseto 1988), SIUSA

Antonio Meocci, figlio di Raffaello e Enrichetta Ciacci, dopo aver frequentato il Liceo classico di Grosseto si laurea in lettere e filosofia a Pisa. Dopo una breve parentesi nell'insegnamento, si dedica alla professione di giornalista. Nel 1938 fonda a Grosseto la rivista letteraria "Ansedonia" poi trasferita a Roma e divenuta "Lettere d'oggi". Il 20 maggio 1943 si sposa con Caterina Sellari Franceschini di Scansano (la data viene ricordata tristemente per il bombardamento del campo di aviazione di Grosseto). Durante la Resistenza viene nominato commissario politico e opera nel territorio dell'Albegna. A Magliano, nella tenuta di Campospillo di Tullio Mazzoncini, stampa insieme a Beppino Scopetani e Albo Bellucci un giornalino della Resistenza che viene diffuso tra i partigiani. Scoperto dai tedeschi il luogo della stampa clandestina, Meocci riesce a scampare alla cattura, mentre i suoi compagni Scopetani, Bellucci e Mazzoncini vengono presi e deportati a Mauthausen. Nel 1943 Meocci entra a far parte del CLN di Grosseto e provincia, nel quale per un certo periodo viene nominato presidente. Nel 1945 viene chiamato a Napoli, dove rimarrà otto mesi, per riordinare il giornale "La voce". Nel settembre 1945, tornato a Grosseto, fonda "L'Eco di Maremma", rivista settimanale che si interrompe nel maggio 1946, quando Meocci viene chiamato a Roma come caporedattore de "L'Unità". Dopo 10 anni di collaborazione con "L'Unità", Meocci passa alla redazione di "Paese", poi "Paese sera".
Ha collaborato con articoli e racconti a molti quotidiani e settimanali: "Il Telegrafo", "Vie nuove", "Corriere del Ticino", "La Fiera letteraria", "Rinascita" ecc.
L'ultima esperienza di Meocci è stata la collaborazione con il TG2, tra la fine degli anni '70 e i primi anni '80. Nel 1983, raggiunta la pensione, Meocci ritorna nella nativa Grosseto, alla quale peraltro era rimasto sempre molto legato.
Libri pubblicati: "Mia terra" (Roma, De Luca, 1943), scelta di poesie dal 1936 al 1943; "Maremma", antologia pubblicata nel 1956 per l'editore Vallecchi (Olimpia) esaurita e ristampata nel 1969 con le foto dell'alluvione di Grosseto (Grifone d'Oro); "Maramad" (Barulli, 1969); "Quasi lunare" (Barulli, 1971), candidato al premio Viareggio; "L'uomo tre occhi" (1982), I° premio nazionale Fortezza. La maggior parte delle opere di Meocci ha la prefazione di Geno Pampaloni, amico dell'autore. Rimangono inediti: "L'Albegna scorre", in cui Antonio Meocci racconta la propria esperienza di partigiano, e "Giornalisti di provincia", incompiuto.


Generated archives:
Meocci Antonio (fondo)


Editing and review:
Capannelli Emilio, revisione
Lenzi Marco
Soldatini Simonetta, prima redazione


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