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Strozzi Alamanni, famiglia. Corrispondenza

fondo

Estremi cronologici: 1510 - 1660

Consistenza: 40.000 lettere in 200 buste.

Storia archivistica: Al momento del riordino del primo Ottocento dell'archivio Alamanni, la corrispondenza antica venne accantonata perché non interessante le questioni patrimoniali della famiglia. Malgrado ciò, ci si era probabilmente accorti che le migliaia di lettere conservate ancora piegate e legate in pacchetti potevano rivestire un certo interesse per la storia della famiglia e delle persone che avevano gravitato intorno ad essa. Non furono perciò allora 'spurgate', ma collocate in sei bauli di zinco, dopo di che se ne era persa memoria. Tali lettere sono state rintracciate nell'archivio Niccolini in occasione di un sopralluogo della Soprintendenza Archivistica per la Toscana nel 1988 (Relazione Insabato, 1988). Le lettere si trovano nell'attuale collocazione perché hanno seguito le sorti dell'intero archivio Alamanni dopo l'estinzione della famiglia e, prima della recente divisione dei fondi Naldini Del Riccio Alamanni e Niccolini Sirigatti, facevano parte di un'unica grande raccolta di proprietà della contessa Ginevra Niccolini. Poi sono casualmente rimaste insieme all'archivio Niccolini al momento del trasferimento dell'archivio Naldini Del Riccio.
La presenza di lettere Strozzi tra le carte Alamanni si spiega con il matrimonio di Cammilla di Andrea Alamanni con Lodovico di Zanobi Strozzi del ramo di Filippo di Pagno. Ella, rimasta vedova e senza figli, nel 1572 fece testamento in favore del nipote Andrea, figlio del fratello Vincenzo Alamanni, lasciandogli beni e archivio, che ha poi seguito le sorti degli altri documenti di quella famiglia.

Descrizione: Le lettere sono quelle inviate ad alcuni personaggi del ramo di Filippo di Pagno degli Strozzi e ad altri della famiglia Alamanni.
I personaggi principali sono i fratelli Ludovico e Taddeo di Zanobi Strozzi che svolsero incarichi amministrativi nello Stato pontificio, a Fermo, a Macerata e ad Ancona (a partire dal 1533) per gli zii Giovanni, Niccolò e Luigi Gaddi, fratelli della mamma Oretta. Ludovico dal 1536 al 1545 fu camarlingo del vescovo di Fermo, il cardinale Niccolò Gaddi, e successivamente lo coadiuvò nella gestione dell'amministrazione del vescovado di Cosenza. Taddeo seguì gli affari dello zio Sinibaldo Gaddi presso il Battiloro di Firenze, ma anche presso il Banco di Roma. Molte lettere venivano scambiate fra i due fratelli ed era specialmente Ludovico, il maggiore, a scrivere a Taddeo.
Alcune corrispondenze riguardano i periodi in cui i due fratelli ricoprirono cariche pubbliche negli uffici 'estrinseci' del dominio fiorentino, con lettere a Taddeo durante i suoi mandati nei vicariati di San Giovanni Valdarno (1561) e di Vicoposano (1564) e presso la dogana di Castelfiorentino (1565), a Ludovico nel vicariato di Pescia (1567).
La corrispondenza degli Alamanni riguarda Andrea di Tommaso (1520-1560), il figlio Vincenzo (1560-1580), ambasciatore dei granduchi in Francia, a Venezia e in Spagna, con lettere del padre e dei figli Andrea, Alamanno, Luca e Giuliano, il figlio di Vincenzo, Andrea (1572-1589), barone di Loriano nel Regno di Napoli e senatore del Granducato, con lettere del padre, del fratello Luca, vescovo di Maçon poi di Volterra, del fratello Alamanno, della sorella Ginevra nei Berardi, della figlia Caterina (1610-1623), della moglie Laura Del Riccio e di altri parenti, i figli di Andrea Francesco e Alessandro.
Nel fondo sono conservate anche molte scritture femminili, per lo più le lettere di Oretta Gaddi, nel 1502 moglie di Taddeo Strozzi, e della sorella Francesca, delle figlie Smeralda nei Bonsi e Dianora monaca alle Murate, della nipote Oretta nei Tempi. Ci sono poi le lettere delle Alamanni: le sorelle Camilla e Maria, rispettivamente nel 1545 e nel 1551 mogli dei fratelli Ludovico e Taddeo Strozzi, figli di Oretta Gaddi, di Laura Del Riccio, dal 1588 moglie di Andrea di Vincenzo Alamanni, e della figlia Caterina che nel 1606 andò in moglie a Ulisse Bentivoglio di Bologna.


Ordinamento: L'ordinamento delle lettere è tuttora in corso (2011). Dopo aver disteso le lettere e averle condizionate in fascicoli, tenendo ferma la suddivisione in pacchetti che seguiva un criterio approssimativamente cronologico, è stato compiuto un primo riconoscimento dei mittenti. Si attende ora al riordino definitivo e all'inventariazione di tutta la documentazione.

La documentazione è stata prodotta da:
Alamanni
Strozzi ramo di Filippo di Pagno

La documentazione è conservata da:
privato

Per informazioni rivolgersi alla soprintendenza competente per il territorio


Redazione e revisione:
Insabato Elisabetta, 2006/01/16, revisione
Romanelli Rita, 2005/10/30, prima redazione
Romanelli Rita, 2011/12/18, rielaborazione


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