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Alessandri degli, famiglia

complesso di fondi / superfondo

Estremi cronologici: 1348 - sec. XX prima metà

Note alla datazione: L'estremo remoto è relativo alla pergamena più antica pertinente alla famiglia degli Alessandri.

Consistenza: Unità 2087: 218 pergamene, cassette, bb., regg.

Storia archivistica: Nel 1940, l'archivio si trovava in una stanza appositamente ricavata al piano terreno del palazzo di famiglia, come si evince dalla relazione dell'allora proprietario, Giovanni degli Alessandri. Il 29 gennaio 1965 l'intero archivio fu dichiarato di noteviole interesse storico con provvedimento n. 67.
Dopo l'alluvione del 1966, nel corso del restauro dell'edificio, i documenti furono collocati entro scatole, e collocati in un mezzanino di Palazzo degli Alessandri a Firenze. Nel 2006 la famiglia ha accettato di consegnare l'intero archivio presso l'Archivio di Stato di Firenze, dove il riordino e l'inventariazione sono stati finanziati dalla Direzione generale degli Archivi e affidati a personale esterno. I lavori di riordino sono stati conclusi nel 2017.

Descrizione: L'archivio della famiglia degli Alessandri, formatosi dalla metà del XIV secolo, oltre che da un ricco fondo diplomatico di 218 pergamene dei secc. XIV-XVIII, è essenzialmente costituito dal "Carteggio" e dalla documentazione relativa al "Patrimonio" dei vari membri (entrambi ordinati per "teste"), nonché "Scritture e contratti" di vario tipo. Provvista per la maggior parte di antico indice a materia, questa serie, di carattere miscellaneo, è forse la più interessante di tutto l'archivio. In essa sono raccolti testamenti, atti relativi a vertenze e processi, luoghi di Monte, compromessi, contratti di locazioni, censi, livelli, vendite, permute, accordi matrimoniali, lodi, atti di procura, curatela, pareri legali, relazioni, perizie, e altra documentazione di contenuto vario, fra cui si segnala quella relativa al mulino di Rovezzano (di proprietà della famiglia Alessandri), alla bottega del lino (della famiglia Alessandri), al restauro della chiesa di Vincigliata (di patronato della famiglia Alessandri), alla Regia Deputazione del Teatro Goldoni (di cui era presidente Giovanni di Cosimo Alessandri nel sec. XIX), al conservatorio delle Mantellate (di cui fu operaio Giovanni di Cosimo Alessandri nel sec. XIX), alla biblioteca d'Elci, a lavori a strade e ad edifici. Una importanza particolare riveste la documentazione, conservata in questa serie e in quella del "Carteggio", relativa a Giovanni (Maria Gaetano) di Cosimo degli Alessandri (1765-1828), presidente dell'Accademia Belle Arti e direttore della Galleria degli Uffizi di Firenze, il quale ebbe corrispondenza con architetti, pittori e scultori.
Di notevole interesse risulta poi la sezione contenente la documentazione delle "Fattorie" (e poderi) in vari modi e tempi pervenute alla famiglia Alessandri: fattoria di Altopascio, fattoria di Artimino, Cascine dell'Isola, Cascine del Poggio a Caiano, fattorie della Marsiliana e Montauto, fattorie di Collesalvetti, Bandite di Campiglia, fattoria di Petroio (Vinci), fattoria di Petriolo (Cerreto Guidi), fattoria dei Cedri (Peccioli), fattoria di Mugnana (Strada in Chianti), fattoria di San Martino a Mensola (Fiesole), fattoria di Pozzo (Santa Maria a Monte - Pisa), podere di Poneta (Barberino Val d'Elsa), podere Protine (Castellina in Chianti), podere delle Macine (San Gimignano), podere di Poggio a Ripoli, podere di Riottoli (Empoli), podere di Arcetri (Firenze), podere di S. Martino a Strada (Grassina).
Si segnala infine la presenza all'interno dell'archivio di documentazione di altre "Famiglie aggregate", con le quali gli Alessandri si erano trovati imparentati in seguito a matrimoni e successioni ereditarie: Alamanni (Margherita Alamanni aveva sposato Giovanni di Cosimo Alessandri, nel sec. XVIII), Bardi (Porzia Bardi aveva sposato Niccolò di Francesco Alessandri, nel sec. XVI), Palmerini (Maddalena Alamanni aveva sposato Iacopo Palmerini, nel sec. XVII), Baroncelli (Margherita Baroncelli aveva sposato Iacopo Alamanni, nel sec. XVII), Ridolfi (Giovanni Francesco Ridolfi aveva sposato Argentina Alessandri e Cristina Ridolfi aveva sposato Cosimo Alessandri, nel sec. XVII). Si tratta di documentazione di carattere quasi esclusivamente contabile, relativa alla gestione del patrimonio o all'attività della famiglia, come nel caso interessantissimo degli Alamanni.


Ordinamento: Per serie chiuse, con numerazione continua delle unità

Informazioni sulla numerazione: numerazione continua

Strumenti di ricerca interni al fondo: Elenco di consistenza, steso in occasione del trasferimento in Archivio di Stato di Firenze (2005), seguito dalla redazione di un inventario analitico (2017).

Documentazione collegata:
ASPi, Miscellanea di manoscritti, Busta di corrispondenza commerciale inviata a Maso e Ugo degli Alessandri da Roma e Pisa (1399-1440), acquistata dall'ASPi nel 1990.
ASFi, Carte Alessandri, Il fondo è stato donato nel 1888 dal conte Cosimo degli Alessandri, ma non contiene documentazione di famiglia, bensì resti delle carte personali di Giovanni dei Medici (1567-1621), figlio naturale di Cosimo I: lettere, minute ecc. in 11 filze. Alla famglia degli Alessandri il fondo era pervenuto tramite Cosimo Baroncelli (1569-1626) che era stato al seguito di Giovanni dei Medici.

La documentazione è stata prodotta da:
Alamanni
Alessandri degli
Bardi
Baroncelli
Ridolfi

La documentazione è conservata da:
Archivio di Stato di Firenze


Bibliografia:
Notizie archivi toscani, in "Archivio storico Italiano", 1956, 414-415

Redazione e revisione:
Cibei Gabriella, 2017/12/12, rielaborazione
Insabato Elisabetta, 2018/01/26, supervisione della scheda
Romanelli Rita, 2005/06/06, prima redazione


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