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Ginori Lisci, famiglia

complesso di fondi / superfondo

Estremi cronologici: 1263 - 2016

Note alla datazione: L'estremo remoto è dato dalla più antica pergamena del Diplomatico. L'archivio ha alcune serie aperte e soggette ad accrescersi ad opera degli attuali componenti della famiglia.

Consistenza: Unità 1787: 816 buste, 946 registri, 5 pacchi, 16 volumi, 4 cassette, 4 cartelle

Storia archivistica: Il riordino dell'archivio Ginori Lisci fu avviato dal marchese Leopoldo Carlo nel 1835, nell'ambiente appositamente ricavato nel palazzo fiorentino della famiglia, e fu proseguito dal figlio Lorenzo, trovando compimento nel 1865. Tra coloro che vi furono impegnati c'era Luigi Landini, già copista e aiuto commesso nell' Archivio Centrale, istituito nel Granducato nel 1853..
Il figlio Lorenzo Ginori Lisci, in occasione dell'apertura dell'Archivio centrale istituito da Leopoldo II, donò allo Stato 68 manoscritti tra cui 29 copialettere della Repubblica fiorentina (1428-1483), alcuni registri di lettere e istituzioni della I Cancelleria (1428-1479), 28 codici miscellanei con oltre 2000 lettere dei secoli XV-XVI e 11 libri delle Provvisioni della Signoria (1468-1498), tutti reinseriti negli archivi di provenienza e riordinati da Francesco Bonaini e dai suoi collaboratori.
In ottemperanza della legge sugli archivi del 22 gennaio 1939, n. 2006, il primo febbraio 1941 Giustiniano Degli Azzi, per conto del marchese Lorenzo Ginori, denunciò la presenza nel palazzo di Firenze di un "importante archivio domestico di sua proprietà". Di lì a poco l'ispettore archivistico Sartini ne trasse il primo elenco di consistenza, cui seguì la dichiarazione di notevole interesse storico, rinnovata con provvedimento n. 548 del 14 luglio 1987 all'attuale proprietario.
Insieme ai documenti delle famiglie Ginori, Lisci e Ginori Lisci, si trovavano in archivio anche le carte Fantoni Durazzo e Fantoni Cenni (1566-1839), di cui i Ginori erano stati amministratori, che nel 1982 furono consegnate all'Archivio di Stato di Firenze; il loro deposito è stato completato nel 1996.
La Soprintendenza Archivistica della Toscana, nei 20 anni intercorsi dal 1986 al 1996, ha contribuito al mantenimento dei documenti dell'archivio, assumendosi l'onere del restauro di ca. 100 unità fra registri, buste e cabrei.

Descrizione: L'archivio Ginori Lisci è composto dai fondi Ginori, Lisci, Ginori Lisci. Esso conserva inoltre alcuni registri Bardi, contenenti notizie di carattere economico, commerciale e politico relative all'attività della compagnia Bardi nei secoli XIV e XV e della compagnia Bardi Cavalcanti dei secoli XV e XVI.
Le serie principali sono le seguenti:
Ginori:
- Diplomatico (1445-1781), 4 cassette di pergamene;
- "Scritture e strumenti", 135 filze di pergamene e carte;
- Atti patrimoniali: possessi nel cecinese, affari e negozi, inventari, relazioni, decimari (secc. XV-XIX), 46 filze;
- Carteggi, con corrispondenze, memorie, relazioni, atti e carteggi dei discendenti di Leonardo di Bartolomeo intestate a singole personalità (1625-1833), 106 buste;
- Ricevute, 185 buste (sec. XVI-XX);
- Libri di commercio (1467-1548), 47 registri;
- Libri di amministrazione (1438-1837), 161 registri;
- Copialettere (1689-1721).
Lisci:

Ginori Lisci:
- Carteggi, 88 buste (1788-1987);
- Ricevute
- "Scritture e documenti della Pieve di S. Pietro in Bossolo" (1483-1765),
- Libri di amministrazione della Manifattura di porcellane, "Registri delle spese quotidiane",
- "Ricevute" (secc. XVI-XX), 185 buste;
- "Libri di amministrazione" (secc. XV-XIX).

Ordinamento: Il riordino ottocentesco delle carte ha privilegiato l'organizzazione cronologica dei documenti per quanto riguarda gli atti patrimoniali, l'appartenenza ai vari membri della famiglia per la corrispondenza e i carteggi.

Strumenti di ricerca:
Carteggi della famiglia Ginori Lisci. Schedario

Strumenti di ricerca interni al fondo: La maggior parte degli strumenti furono redatti a partire dal riordino voluto da Leopoldo Carlo Ginori Lisci e proseguito dal figlio Lorenzo (1835-1865): cataloghi alfabetici e repertori cronologici che furono poi aggiornati nel 1866 da Giuseppe Morelli e dal marchese Leonardo nel 1944. Quest'ultimo diede indicazioni per proseguire il lavoro e predispose uno schedario per le registrazioni provvisorie e la numerazione di nuove filze.

La documentazione è stata prodotta da:
Ginori

La documentazione è conservata da:
privato


Bibliografia:
Notizie archivi toscani, in "Archivio storico Italiano", 1956, pp. 422-423
Archivi dell'aristocrazia fiorentina. Mostra di documenti privati restaurati a cura della Soprintendenza Archivistica per la Toscana tra il 1975 e il 1989, catalogo della mostra, Firenze, Acta, 1989, 139-147

Redazione e revisione:
Bettio Elisabetta, 2005/09/06, prima redazione
Insabato Elisabetta, 2017/11/30, supervisione della scheda
Romanelli Rita, 2017/11/18, rielaborazione

Modalità di consultazione:
Dietro presentazione della Soprintendenza Archivistica per la Toscana e appuntamento con l'archivista incaricato dai proprietari


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