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Formiggini, famiglia

complesso di fondi / superfondo

Estremi cronologici: 1629 ott. 1 - 1955 mar. 4

Consistenza: Unità 303: fascc. 303

Storia archivistica: La documentazione fu conservata presso la famiglia sino al 1939, dapprima dal capofamiglia, secondo tradizione, passando di generazione in generazione, dal 1915 da Angelo Fortunato Formiggini che in base ad un accordo raggiunto con i fratelli coeredi divenne esclusivo proprietario, dopodiché secondo le volontà di quest'ultimo fu donata alla Biblioteca estense di Modena, unitamente all'archivio della casa editrice e al patrimonio librario.
Un primo intervento sulla documentazione risale a Fortunato Formiggini che, tra 1850 e 1865, intervenne radicalmente separando la documentazione di natura commerciale da quella di natura personale. Un secondo radicale intervento sulla documentazione superstite si deve ad Angelo Fortunato Formiggini, che, assunto l'archivio un valore di memoria antica delle vicende di una facoltosa famiglia destinata a spegnersi, attorno alla metà del XIX secolo scorporò la documentazione contabile da quella di carattere più personale al fine di ricostruire la storia e la genealogia dei singoli membri della famiglia, riordinò, fascicolò e numerò personalmente la documentazione obliterando ogni traccia di originaria organizzazione. L'archivio commerciale, conservatosi intatto fino allora, giudicato di minore interesse venne dopo poco dispersa e parzialmente venduta e distrutta.
Dopo la donazione alla biblioteca il fondo rimase pressoché sconosciuto ed escluso dalla consultazione al pubblico sino al 1978, anno in cui cadeva il quarantesimo anniversario della morte dell'editore modenese e per la prima volta fu messo a disposizione degli studiosi l'ingente patrimonio documentario, dapprima con la mostra documentaria del 1980, successivamente con la libera consultazione del materiale presso la Biblioteca.
Nel 2009 il fondo è stato oggetto di riordino e inventariazione informatizzata nell'ambito del progetto nazionale Salvaguardia del patrimonio culturale ebraico in Italia promosso dal Ministero per i beni culturali e finanziato dalla Soprintendenza archivistica per l'Emilia-Romagna.

Descrizione: L'archivio si compone di un insieme di nuclei documentari la cui natura è principalmente commerciale, il centro aggregatore di essi è l'attività economica e commerciale e la gestione del patrimonio mobiliare e fondiario la cui attività è testimoniata dai numerosi rogiti, attestanti le transazioni economiche e i passaggi di padre in figlio della secolare attività. Il nucleo principale testimonia l'attività commerciale di famiglia e successivamente, abbandonato il commercio delle gioie in favore della possidenza terriera, i documenti si fanno di carattere personale e testimoniano della gestione di un discreto patrimonio che continua ad essere amministrato con cura e rigore dai membri maschili della famiglia, mentre alle donne è riservato lo stesso destino matrimoniale stabilito dai genitori, secondo la tradizione ebraica. Un secondo nucleo è costituito dalla documentazione prodotta in epoca successiva e conserva anche "spezzoni" di documentazione amministrativa e contabile afferente ad alcuni membri della famiglia. Un terzo nucleo è la documentazione prodotta da Angelo Fortunato Formiggini e, in piccola parte, dalla moglie Emilia Santamaria, che riguarda più la sua attività intellettuale culturale. Infine il nucleo afferente la famiglia Nacmani, composto da un piccolo nucleo di documenti di famiglia, in prevalenza rogiti attestanti le proprietà e l'attività commerciale e finanziaria, pervenuto a Giulio Formiggini per tramite dello zio Felice Nacmani, marito di Giustina Formiggini, che lo lasciò erede, nel 1897, delle sostanze e del cognome.

Ordinamento: La documentazione è stata riordinata tentando di ricostruire le vicende dei membri della famiglia Formiggini, per quanto possibile in relazione alla loro attività economica, riunendo in nuclei afferenti alle ditte le documentazioni supersiti, in linea, per quanto possibile, con l'intento degli strumenti per la consultazione realizzati a suo tempo dai produttori dell'archivio, e allo scopo di fornire uno strumento utile alla ricostruzione storica delle vicende economiche e domestiche dalla famiglia, delle connessioni con la storia del ducato estense e della presenza degli ebrei nella città di Modena. Quando la documentazione aveva perso ogni legame esplicito con l'organizzazione economica cui era legata, la si è considerata afferente al patrimonio personale del singolo componente della famiglia (mogli, fratelli cadetti, nipoti).
La seconda parte dell'archivio, che ha mantenuto in alcuni fascicoli l'organizzazione originale o che ne ha avuta una per la prima volta con l'intervento di Emilia Santamaria, è stata ricondotta, in coerenza con la parte precedente, al singolo produttore o gruppo di produttori, dal momento che spesso i fratelli avevano co-amministrato il patrimonio paterno, come era avvenuto nel corso delle precedenti generazioni, e dato che l'interesse societario aveva favorito questo tipo di organizzazione.
L'archivio di Angelo Fortunato, che si configura come l'archivio di una singola personalità, è stato suddiviso in diverse aggregazioni, mantenendo sostanzialmente l'organizzazione delle carte data dalla moglie, Emilia Santamaria, sulla base dei singoli ambiti di attività e della documentazione di carattere più privato e personale. Seguono alcune carte costituite, in prevalenza, dalla corrispondenza di Emilia Santamaria.

Strumenti di ricerca:
Lorena Cerasi, Famiglia Formiggini

La documentazione è stata prodotta da:
Formiggini

La documentazione è conservata da:
Biblioteca estense universitaria


Redazione e revisione:
Menghi Sartorio Barbara**, 2011/04/12, prima redazione


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