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Acchiappati, famiglia

fondo

Altre denominazioni:
Giovio, famiglia

Estremi cronologici: sec. XV - sec. XX

Consistenza: Unità 219: bb. 13, volumi 186, manoscritti 20

Storia archivistica: L'archivio e la biblioteca "Acchiappati" pervennero al Museo Civico di Como, nel 1972, per dono di Maria Teresa Gandolfi - Hornyold, vedova Acchiappati, discendente per via femminile della famiglia Giovio (Maria Teresa è figlia di Francesca Pò, la quale è figlia di Elena Molliry-Pò, a sua volta figlia di Beatrice Giovio - Mollinary, figlia di Francesco Giovio, secondogenito di Giambattista).

Descrizione: L'archivio, i cui termini cronologici sono riconducibili ai sec. XV - XX, e la biblioteca di indubbio interesse storico, contano rispettivamente 13 cartelle e 186 volumi (con numerose cinquecentine ed edizioni gioviane); a questi si devono aggiungere una ventina di manoscritti di autori di casa Giovio, fra cui due codici di Paolo, con annotazioni autografe.
Con l'archivio e con la biblioteca non ci sono pervenuti inventari dei documenti raccolti, o elenco dei libri, ad eccezione di quello stilato da Matteo Gianoncelli, al momento della donazione. Nell'"Archivio Acchiappati", come accade per ogni archivio familiare, sono confluiti documenti relativi a persone o gruppi familiari che con i Giovio entrarono in rapporto di parentela, in modo tale che l'archivio stesso è il risultato dell'evolversi di questo complesso intreccio di rapporti.
Con l'inventariazione analitica si sono individuati gruppi o persone; sono state determinate, quindi le seguenti sezioni, senza però operare una rigida suddivisione delle carte:
- FAMIGLIA TRIDI (cart. 1 - 4), casato già imparentatosi con i Giovio (matrimonio di Francesco Giovio q. Ottavio con Luigia Tridi, e di Giulio Gìovio q. Francesco con Caterina Tridi), che si estingue nella famiglia Giovio, con il poligrafo FULVIO TRIDI, (cart. 5), ultimo rappresentante della famiglia e tutore di Giambattista;
- FAMIGLIA GIOVIO, (cart. 8 - 11), di cui si segnalano in particolare le cartelle con le annose questioni insorte tra gli eredi di Paolo Giovio per la spartizione del patrimonio familiare e attraverso le quali è possibile documentare la sorte di alcune raccolte dell'umanista;
- GIOVIO GIOVANNI BATTISTA, (cart. 12 - 13), di cui si segnala, in particolare, un epistolario di argomento letterario e alcuni manoscritti relativi al suo pensiero filosofico - religioso;
- GIOVIO FRANCESCO, (cart. 12) e GIOVIO - MOLLINARY, (cart. 13), di cui si segnala una raccolta di lettere in lingua tedesca, riguardanti i quadri della collezione di Paolo Giovio.
Fa eccezione a queste serie, un'unica parte poco omogenea che si è definita "miscellanea", non riconducibile in modo preciso a nessuna delle serie sopra indicate.
E' doveroso, infine, insistere sulla sezione 'Manoscritti' della biblioteca Acchiappati con i due codici gioviani, con i manoscritti di Giulio Giovio, e con gli studi, saggi, note di Giambattista.
Particolarità dell'"Archivio Acchiappati" è quella di sembrare un archivio amato e studiato proprio da G.B. Giovio, se tanto spesso compare la sua grafia ad annotare o precisare un personaggio, una data, un episodio o a definire la proprietà di un libro.


Strumenti di ricerca interni al fondo: Inventario degli atti dal 1418 al 1938, redatto nel 1983 da Magda Noseda e Cesare Sibilia.

La documentazione è stata prodotta da:
Giovio

La documentazione è conservata da:
Comune di Como. Museo civico archeologico Paolo Giovio


Redazione e revisione:
Doneda Cristina, 2005/09/28, prima redazione


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