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Stiozzi Ridolfi, famiglia

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Estremi cronologici: sec. XII - sec. XIX

Storia archivistica: L'archivio, fino alla fine della seconda guerra mondiale, doveva trovarsi a Certaldo, in un palazzo di famiglia. Di esso rimane poca cosa, e la sua composizione, come doveva essere in origine, si ricava dall'avvertenza contenuta in un repertorio stilato da Agostino Carraresi alla metà dell'Ottocento, "Estratto cronologico dei documenti esistenti nell'Archivio Stiozzi Ridolfi" (tomo I - 1157-1805, e II - 1806-1848).
Dopo la seconda guerra mondiale le carte rimaste furono trasferite nel palazzo di famiglia a Firenze, in Borgo S. Jacopo. La documentazione era organizzata nelle seguenti serie: testamenti, contratti, decimari diversi, scritte private, processi, affari diversi, miscellanea e libri di amministrazione del patrimonio.
Nel 1979 la marchesa Teresa Amerighi vedova Stiozzi Ridolfi Ulivieri depositò in Archivio di Stato di Firenze parte dei documenti sopravvissuti in tre casse contenenti: 291 pergamene corredate da un volume di spogli di 246 di esse, altre pergamene non numerate, documenti vari tra cui carte sparse, alcuni registri, un'incisione, e 7 disegni, per un totale di 350 pezzi.
La notifica di notevole interesse è la n. 597 del 26 maggio 1990 e riguarda sia la parte delle carte conservate presso la famiglia, sia quella che è in deposito presso l'Archivio di Stato di Firenze.

Descrizione: La documentazione è preziosa testimonianza delle vicende patrimoniali sociali e politiche di importanti famiglie fiorentine che nel corso degli anni si imparentarono con gli Stiozzi, in particolare i Neroni che ebbero nel Quattrocento in Dietisalvi Neroni uno dei principali oppositori al regime mediceo, dei Ridolfi 'di Piazza', e dei Da Cepperello.
La parte dell'archivio conservata presso la famiglia è costituita dagli strumenti di corredo compilati da Agostino Carraresi alla metà dell'Ottocento: tra questi l'"Estratto cronologico dei documenti esistenti nell'Archivio Stiozzi Ridolfi", tomo I (1157-1805) e II (1806-1848) e i relativi indici, decimari, memorie e genealogie anche delle famiglie Neroni e Catucci di Narni; si conservano inoltre lettere Catucci ottocentesche, e 6 pergamene, la più antica delle quali è il privilegio di concessione di nobiltà e cittadinanza romana a Luigi di Piero Ridolfi, nipote di Clemente VII, e ai suoi figli (1525, mag. 30), la più recente è una bolla di Benedetto XIII in favore di Salvatore Mercanti già Neroni per il suo canonicato a Firenze (1726).

Documentazione collegata:
ASFi, Fondo Stiozzi Ridolfi, La documentazione depositata è costituita per la maggior parte da pergamene per un totale di 342 pezzi, senza inventario (1157-1558).

La documentazione è stata prodotta da:
Ridolfi
Stiozzi Ridolfi

La documentazione è conservata da:
privato

Per informazioni rivolgersi alla soprintendenza competente per il territorio


Redazione e revisione:
Bettio Elisabetta, 2005/09/09, prima redazione
Insabato Elisabetta, 2007, revisione


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