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Carteggio Ente Gestione e Liquidazione Immobiliare - EGELI

sottoserie

Estremi cronologici: 1943 - 1954

Consistenza: Unità 6: fascicoli

Storia archivistica: L'Ente Gestione e Liquidazione immobiliare (EGELI) fu costituito nel 1939 dal R.D.L. del 9 febbraio n. 126, che a sua volta si rifaceva - con norme di attuazione e integrazione - ad una legge dell'anno precedente, 17 novembre 1938, n. 1728) relativa ai beni immobili e mobili degli ebrei. Entrambi i R.D.L., così come la legge emanata nella Repubblica Sociale all'indomani dell'8 settembre (Decreto legislativo del duce n. 2 del 4 gennaio 1944), erano inquadrati nell'ampia campagna "razziale" e volti a regolare l'esproprio dei beni ebraici.
La legge 1728 del 1938, Provvedimenti per la difesa della razza italiana, situava le limitazioni alla proprietà nell'ambito di un elaborato sistema di divieti che richiamava direttamente le antiche interdizioni precedenti l'Emancipazione del 1848. La legge 126 del 1939 metteva in atto le disposizioni del R.D.L. del 1938 e stabiliva una procedura per l'incameramento da parte dello Stato della cosiddetta "quota eccedente", ovvero di quanto superava la soglia minima di proprietà consentita agli ebrei. Tale procedura prevedeva che un tecnico erariale stabilisse la "quota eccedente" e che l'Intendenza di Finanza decretasse il trasferimento dei beni ad un ente appositamente creato, l'EGELI appunto. L'EGELI si occupava di gestire e rivendere le proprietà sottratte. I capitali eventualmente ricavati dalle vendite venivano versati su un "conto speciale presso la Tesoreria centrale" (art. 40) e non erano immediatamente utilizzati dallo Stato, bensì garantivano i titoli emessi come indennizzo (art. 41). All'EGELI fu attribuito nel periodo bellico anche il compito di gestire i beni dei nemici. In base al decreto del 9 giugno 1939 l'EGELI delegò diciannove crediti fondiari d'Italia perché gestissero e vendessero i beni sottratti: per Piemonte e Liguria firmò alcune convenzioni con l'Istituto di San Paolo.
Il Decreto legislativo del duce emanato nel gennaio 1944 e preceduto da varie circolari inaspriva ulteriormente la normativa e sanciva l'impossibilità da parte degli ebrei di essere proprietari di aziende, terreni e fabbricati, titoli, valori, crediti e beni mobiliari di qualsiasi natura. Il decreto si rifaceva inoltre esplicitamente agli antichi istituti giuridici della confisca e del sequestro.
Il valore delle proprietà di varia natura sottratte agli ebrei italiani in meno di sette anni fu enorme, benché nel primo periodo la macchina burocratica avesse rallentato la presa effettiva di possesso da parte dell'E.G. E L.I. dei beni ebraici sottratti; a partire dalle circolari successive all'8 settembre 1943 e dalla legge 4 gennaio 1944 l'avvio delle procedure divenne rapido e agevole. Le pratiche bloccate si rimisero inoltre in moto perché gli stessi ebrei, allarmati dall'ancor più tragico spettro della deportazione, presero a fuggire e nascondersi abbandonando le loro proprietà.
Dopo la liberazione gli ebrei rientrarono in parte in possesso dei loro beni che non risultavano dispersi, nonostante un certo ritardo nelle reintegrazioni (dovuto anche al fatto che l'EGELI era interessata a tutelare gli interessi di quanti avevano acquistato beni sequestrati agli ebrei). Fu il D.L. luogotenenziale 393 del 5 maggio 1946 (governo De Gasperi) che sancì la rivendicazione dei beni confiscati, sequestrati e comunque tolti ai perseguitati per motivi razziali sotto l'impero del sedicente governo della repubblica sociale italiana. Relativi alla reintegrazione dei perseguitati razziali nei loro diritti patrimoniali e a questioni analoghe furono anche il D.L. presidenziale n. 801 del 31 luglio 1947 e il D.L. presidenziale n. 364 dell'11 maggio 1947.
L'Archivio storico dell'Istituto di San Paolo conserva un imponente archivio formato da pratiche personali trattate per l'EGELI; l'archivio della comunità ebraica di Torino conserva soltanto, come si vedrà, alcuni elenchi di beni sottratti e poco carteggio relativo alle espropriazioni.
Per uno studio approfondito sull'argomento si veda F. Levi (cur.), Le case e le cose. La persecuzione degli ebrei torinesi nelle carte dell'EGELI. 1938-1945: "Quaderni dell'Archivio Storico", Compagnia di San Paolo, Torino1998.


Descrizione: Carteggio Ente Gestione e Liquidazione Immobiliare - EGELI, post 1943-1954, 6 fascicoli nn. 125-130

Ordinamento: Sottoserie 3

Strumenti di ricerca:
Chiara Pilocane, Comunità ebraica di Torino. Inventario degli archivi

La documentazione è stata prodotta da:
Comunità ebraica di Torino

La documentazione è conservata da:
Archivio delle tradizioni e del costume ebraici Benvenuto e Alessandro Terracini di Torino


Redazione e revisione:
Artom Antonella, 2011/07/24, prima redazione


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