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Comune di Ostra

Sede: Montalboddo/Ostra (Ancona)
Date di esistenza: sec. XII fine -

Intestazioni:
Comune di Ostra, Ostra (Ancona), sec. XII -, SIUSA

Altre denominazioni:
Montalboddo o Monte Bodio, sec. XII - 1881

La costituzione del Comune di Montalboddo avvenne verso la fine del sec. XII a seguito ad un solenne accordo, sancito dall'Arcivescovo di Ravenna presso il castello di Argenta, fra le due classi dei maiores (enfiteuti investiti della prerogativa dei signori, liberi proprietari terrieri, milites) e dei minores (coloni, rustici e tutti i dipendenti in genere). Tale atto, del 1195, stabiliva i confini entro cui si estendeva il diritto del Comune di riscuotere le imposte e di amministrare la giustizia ma il popolo rimaneva estraneo alla vita politica ed amministrativa del Comune, lasciata in balia dei signori o Consoli.
Verso il 1228 quattordici militi di Montalboddo iniziarono a trattare per introdurre nel castello un Podestà proveniente da Jesi o da Ancona, le due repubbliche indipendenti, poste ora sotto la protezione dei Papi e ora a questi ribelli, e che avevano promesso alla comunità assistenza ed appoggio per sottrarsi dal dominio ravennate. L'8 agosto 1230, i quattordici dissidenti, alla presenza di numerosi testimoni, eleggevano Bartolino di Paganello loro sindaco e si ponevano sotto la diretta protezione della Chiesa creando così uno stato di cose che durò poco più di un ventennio, fino al 3 febbraio 1251, anno in cui Montalboddo entrò a far parte dei territori dominati da Jesi.
Si succedettero poi guerre, assalti a città, saccheggi, lotte interne alla stessa comunità, fino a quando, verso il 1320, Montalboddo cadde sotto la signoria dei Paganelli, famiglia di origine romagnola. Tra il 1350 e il 1355, sempre sotto la guida dei Paganelli, Montalboddo si sottomise a Francesco II degli Ordelaffi di Forlì, il quale la dominò fino all'arrivo del cardinale Albornoz che vi ristabilì l'autorità dei Consigli comunali mediante l'approvazione di un nuovo statuto del 1366.
Partito l'Albornoz, i Paganelli, protetti dai conti di Montefeltro,divennero nuovamente padroni di Ostra, anche se, nel 1380, dovettero firmare un atto di sottomissione alla città di Ancona.
Registrata tra le città "mediocres", Ostra nel Trecento contava 600 fumanti, ossia circa tremila abitanti, ma, come tutti i castelli di quel tempo, non poteva che assistere passivamente alle lotte di espansione dei signori più potenti o dei condottieri più audaci: così tra la fine del Trecento e la prima metà del Quattrocento si avvicendarono in Ostra numerose signorie.
Tra il '600 e il '700 Ostra godette di un lungo periodo di pace e la città con il suo territorio raggiunse un grado così elevato di sviluppo economico e culturale che, il 30 luglio 1790, papa Pio VI concesse ad Ostra il titolo di "Città" e il 4 settembre 1795, lo stesso pontefice elevò la chiesa parrocchiale di Santa Croce a Chiesa Collegiata.
Con l'arrivo delle truppe francesi, nel 1797, Montalboddo divenne comune capocantone all'interno del dipartimento del Metauro con sottoposti i comuni di Belvedere (Belvedere Ostrense), Chiaravalle, Monsanvito (Monte San Vito), Montemarciano, Morro (Morro d'Alba), Monsano e San Marcello.
Dopo essere ritornata allo Stato pontificio, partecipò, con suoi volontari, alle lotte risorgimentali fino a quando, dopo la conquista delle Marche da parte delle truppe piemontesi (1860), per pubblico plebiscito venne annessa al Regno di Vittorio Emanuele II, primo Re d'Italia.
Il 5 aprile 1881, il Consiglio comunale della città presentò al re Umberto I° una delibera con cui si richiedeva la modifica della denominazione da Montalboddo in Ostra, tale richiesta venne accolta con R.D. del 12 maggio 1881.


Condizione giuridica:
pubblico

Tipologia del soggetto produttore:
ente pubblico territoriale

Profili istituzionali collegati:
Comunità (Stato della Chiesa), sec. XIV - sec. XVIII
Comunità (Stato della Chiesa), 1815 - 1870
Comune, 1859 -

Complessi archivistici prodotti:
Comune di Ostra (fondo)
Stato civile del Comune di Ostra (fondo)
Stato civile napoleonico del Comune di Ostra (fondo)


Bibliografia:
G. COLUCCI, Delle antichità picene, Fermo 1789, tomi 5 e 6
D. CECCHI, Sugli statuti comunali (secc. XV-XVI ) di Jesi, Senigallia e di alcune "terrae et castra": Filottrano, Montemarciano, Ostra, Ostra Vetere, Jesi, Cassa di risparmio, 1979

Redazione e revisione:
Forani Jessica, 2007/10/20 - 2015/03/11, rielaborazione
Palma Maria, 2015/05/06, supervisione della scheda


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