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Comune di Campodolcino

Sede: Campodolcino (Sondrio)
Date di esistenza: sec. XIV -

Intestazioni:
Comune di Campodolcino, Campodolcino (Sondrio), sec. XIV -, SIUSA

Altre denominazioni:
Comune di Val San Giacomo

Comune del contado di Chiavenna, appartenne alla pieve di Chiavenna. Realtà amministrativa già delineata in parte alla fine del XII secolo, quando è nominata con i rustici di Mese per una vertenza con il vescovo di Como; nel 1203-1204 Vitale di Valle è segnalato come uno dei rappresentanti di Chiavenna in una disputa confinaria per l'alpe Rasdeglia tra i comuni di Chiavenna e Mesocco; nel 1205 Valle e Mese comparivano come comuni e università, ovvero vicinie, corpi distinti con diritto di essere rappresentati da consoli nel comune di Chiavenna; con Chiavenna e altre comunità del contado partecipò a convenzioni e accordi con la comunità di Schams nel 1219, e nel 1226 all'appalto per la costruzione della strada da Campodolcino a Madesimo. L'autonomia della valle dovette quindi precisarsi a poco a poco: nel 1252 Chiavenna e Valle avevano già estimi distinti; nel 1327 tra i conti del comune di Chiavenna è registrato un incasso di lire 24 "a Comuni de Valle". Nel 1335 era citato come "comune locorum de Valle". Il 10 settembre 1346 si radunò un convocato del comune degli uomini di Valle in San Giacomo, per avviso del servitore del comune e per imposizione del console, con il concorso dei consiglieri e vicini rappresentanti dell'università di valle. Da tale documento il Buzzetti deduceva che il territorio era allora abitato da Ugia a Porpiano, Campodolcino si trovava ai limiti della zona abitata permanentemente, il centro del comune era il villaggio di San Giacomo; in seguito allo sviluppo demografico e urbanistico di Fraciscio, Isola, Pianazzo, Madesimo il centro del comune di spostò a Campodolcino. L'autonomia del comune di Val San Giacomo, dotato di propri statuti, nell'ambito del contado di Chiavenna, già delineata probabilmente in epoca visconteo-sforzesca, fu riconfermata dai Grigioni con privilegio dato a Ilanz il 18 febbraio 1513 e il 4 dicembre1639, quest'ultimo dopo il trattato di Milano. Con decreto dato a Davos il 15 settembre 1797, il comune di Val San Giacomo, che non aveva aderito al voto del contado di Chiavenna per l'annessione alla repubblica cisalpina e aveva richiesto gli Abscheid e la possibilità di voto nell'assemblea delle tre leghe, fu unito ai Grigioni; in data 29 ottobre 1797 ottenne il Bunderrecht. Il commissario con incarichi speciali per la Valchiavenna Antonio Aldini, sotto minaccia dell'intervento militare, diede il 18 novembre 1797 un ultimatum al comune di Val San Giacomo, che mandò di conseguenza una lettera di adesione alla cisalpina, senza che si verificasse alcuna protesta da parte dei comuni delle tre leghe. Secondo gli statuti del 1538 la valle era divisa in otto quartieri: San Giacomo, Monti di San Bernardo, Monti di Olmo e Somma Rovina, Campodolcino, Fraciscio, Starleggia e Pianaccio, più quattro squadre, due per Isola, Tegge, Rasdeglia. Gli statuti del 1538 contenevano norme penali autonome rispetto a quelle degli statuti criminali di Chiavenna, che erano quasi coevi. Modificazioni statutarie si ebbero il 19 aprile 1545 e più sostanziali con il sindacato generale di valle del 1650, da un arbitramento sempre del 1650 e ancora nel 1693, con l'"arbitramento de Capol". Accanto agli statuti di valle esistevano gli ordini e le regole per la disciplina del pascolo delle proprietà collettive. Dal 1650 i quartieri della valle vennero organizzati in terzieri. Il terziere di fuori comprendeva i quartieri di San Giacomo, Monti di San Bernardo, Olmo, Lirone. Il terziere di mezzo comprendeva i quartieri di Campodolcino, Fraciscio, Starleggia, Portarezza, Vho. Il terziere di dentro comprendeva i quartieri di Isola, Madesimo, Pianazzo e le squadre di Teggiate e Rasdeglia. Ogni quartiere della Val San Giacomo aveva un proprio consiglio di quartiere e propri consoli; al di sopra c'era un consiglio generale di valle. Massimo organo del comune era il consiglio di valle: l'ultima sua riunione risale all'11 gennaio 1798, quando, dopo l'annessione alla repubblica cisalpina, vennero ritirati dall'archivio alcuni decreti originali dell'autonomia di valle.
Nel marzo del 1798, il comune di Val San Giacomo era inserito nel dipartimento del Lario. Con l'organizzazione del dipartimento dell'Adda e Oglio, il comune di Val San Giacomo fu compreso nel distretto II di Chiavenna. Nell'assetto definitivo della repubblica cisalpina, determinato nel maggio del 1801, Val San Giacomo era uno dei settanta comuni che costituivano il distretto III di Sondrio del dipartimento del Lario. Nel nuovo piano di distrettuazione provvisoria del dipartimento del Lario, in esecuzione del decreto 14 novembre 1802, il comune di Valle San Giacomo venne ricollocato nel II distretto dell'ex Valtellina con capoluogo Chiavenna, nel quale fu confermato nel 1803, benché inserito nella classe III, inferiore a quella spettantegli in base alla sua popolazione di oltre 3.000 abitanti. Con l'organizzazione del dipartimento dell'Adda nel regno d'Italia, il comune di Val San Giacomo venne ad appartenere al cantone VI di Chiavenna: comune di II classe, contava 3.067 abitanti. Nel prospetto del numero, nome e popolazione dei comuni del dipartimento dell'Adda secondo il decreto 22 dicembre 1807, il comune denominativo di Valle San Giacomo, con 2.934 abitanti totali, figurava composto dalle frazioni di Campodolcino (462), Isola (508), San Giacomo (234), Madesimo (290), San Bernardo (230), Olmo (221), Frasciscio (140), Sterleggia (173), Vhò (143), Portarezza (217), Lirone (109), Pianazzo (207). L'estensore dell'elenco avvisava che il numero della popolazione variava sovente per le "continue traslocazioni" che accadevano "per avere moltissime famiglie doppio domicilio". Nel 1815, dopo l'assoggettamento del dipartimento dell'Adda al dominio della casa d'Austria nel regno lombardo-veneto, il comune di Val San Giacomo risultava composto dalle sezioni di Albareda, Campodolcino, Frasciscio, Isola, Lirone, Madesimo, Olmo, Pianezzo, Vhò con Prestone, San Bernardo, Sommarovina, Sterleggia, Portarezza, con una popolazione di 3.067 abitanti.
In base alla compartimentazione territoriale del regno lombardo-veneto era prevista l'attivazione, nel distretto VII di Chiavenna, del comune di Campodolcino con Starleggia, Portarezza, e Squadra dei Tini, compreso e riorganizzato nell'elenco dei comuni della provincia di Sondrio stilato dall'imperial regia delegazione provinciale come comune di Campodolcino, Fraciscio, Sterleggia, Portarezza, Frazioni colla contrada di Case dei Tini, Motta e Prestone. La divisione ai sensi della notificazione del 12 febbraio dell'antica comunità di Val San Giacomo, di cui Campodolcino e gli altri quartieri avevano fatto parte, era stata giudicata "rovinosa" dal deputato di Valtellina conte Guicciardi; la delegazione provinciale ne fece "oggetto di molte ricerche e di molte fatiche". Gli abitanti avrebbero desiderato rimanere uniti in un solo comune, e inviarono in tal senso ricorsi dal 1816 fino al 1818-1819. A questa istanza si opponeva però "e il sistema nuovo censuario e il riflesso che essendo quegli abitanti limitrofi ai Grigioni conveniva non lasciarsi per le viste politiche riuniti in un corpo, ma divisi". Il riparto proposto dalla delegazione provinciale era "più coerente per la reciproca posizione geografica delle frazioni e delle contrade, e perché conforme alla divisione delle parrocchie e delle ecclesiastiche giurisdizioni", più vicino "agli interessi tanto delle frazioni particolari che degli abitanti in complesso", più "conforme ed utile". In un rapporto inviato l'8 giugno 1816 dalla prefettura di Sondrio era ancora maggiormente evidenziata "la vista politica di non lasciare unito quel Comune allo stato di prima", perché si trovava "in immediato contatto di territorio coi Griggioni, e in continua corrispondenza e commercio con essi per la condotta delle merci di transito" che si faceva "lungo quel Comune, e da quei comunisti". Gli abitanti erano stati "sempre ligi ai Grigioni", e sebbene si sarebbero potuti ravvisare "inutili in avvenire sotto ogni rapporto gli sforzi di costoro", con lo smembramento del comune si indeboliva "quel partito qualunque" che i Grigioni potevano ancora avervi, e "sempre meno pericolosa" veniva "ad essere nei suoi effetti l'estera influenza". La variazione al compartimento del 12 febbraio 1816 introdotta dalla delegazione provinciale venne abilitata successivamente all'attivazione dei comuni della provincia di Sondrio, con i decreti governativi 1816 ottobre 11 n. 37917/4849 e 1817 febbraio 7 n. 3545/123. Campodolcino con Starleggia, Portarezza, Squadra de' Tini, Motta e Prestone, comune con consiglio, fu confermato nel distretto VII di Chiavenna in forza del successivo compartimento territoriale delle province lombarde. Nel 1853, Campodolcino con le frazioni Starleggia, Portarezza, Squadra de'Tini, Motta e Prestone, comune con consiglio senza ufficio proprio e con una popolazione di 1.458 abitanti, fu inserito nel distretto IV di Chiavenna.
In seguito all'unione temporanea delle province lombarde al regno di Sardegna, in base al compartimento territoriale stabilito con la legge 23 ottobre 1859, il comune di Campodolcino con 1.515 abitanti, retto da un consiglio di quindici membri e da una giunta di due membri, fu incluso nel mandamento III di Chiavenna, circondario unico di Sondrio, provincia di Sondrio. Alla costituzione nel 1861 del Regno d'Italia, il comune aveva una popolazione residente di 1.616 abitanti (Censimento 1861). In base alla legge sull'ordinamento comunale del 1865 il comune veniva amministrato da un sindaco, da una giunta e da un consiglio. Nel 1867 il comune risultava incluso nello stesso mandamento, circondario e provincia. Popolazione residente nel comune: abitanti 1.577 (Censimento 1871); abitanti 1.763 (Censimento 1881); abitanti 1.512 (Censimento 1901); abitanti 1.724 (Censimento 1911); abitanti 1.713 (Censimento 1921). Nel 1924 il comune risultava incluso nel circondario unico di Sondrio della provincia di Sondrio. In seguito alla riforma dell'ordinamento comunale disposta nel 1926 il comune veniva amministrato da un podestà. Popolazione residente nel comune: abitanti 1.751 (Censimento 1931); abitanti 1.675 (Censimento 1936). In seguito alla riforma dell'ordinamento comunale disposta nel 1946 il comune di Campodolcino veniva amministrato da un sindaco, da una giunta e da un consiglio. Popolazione residente nel comune: abitanti 1.673 (Censimento 1951); abitanti 1.737 (Censimento 1961); abitanti 1.569 (Censimento 1971). Nel 1971 il comune di Campodolcino aveva una superficie di ettari 4.832.


Condizione giuridica:
pubblico

Tipologia del soggetto produttore:
ente pubblico territoriale

Profili istituzionali collegati:
Comune, 1859 -


Redazione e revisione:
Doneda Cristina, 2006/07/10, revisione


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