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Comune di Salò

Sede: Salò (Brescia)
Date di esistenza: sec. XIV -

Intestazioni:
Comune di Salò, Salò (Brescia), sec. XIV -, SIUSA

Si può affermare con sicurezza che verso la fine del secolo XIII e l'inizio del XIV il comune di Salò, appartenente amministrativamente alla riviera di Salò, di cui fu sempre uno dei centri principali, poteva dirsi completamente formato nei suoi organi più importanti: gli statuti più antichi risalgono infatti al 1397, ma si può ragionevolmente supporre che fossero una revisione di statuti più antichi: a quel tempo gli organi e le magistrature principali erano la vicinia ed il consiglio che interveniva in quasi tutte le questioni interessanti l'amministrazione; i consoli i campari ed il massaro erano invece eletti e duravano in carica per un solo mese, così come il notaio che però era estratto a sorte; completavano le magistrature i ministrali e gli estimatori. Negli statuti non risulta nitidissima la divisione dei poteri tra alcuni magistrati tant'é che spesso consoli, vicari e rettori vengono assimilati fra di loro: ciascuno di loro aveva per esempio la possibilità di rendere ragione, fino alla somma di 100 lire. Nel XVI secolo il comune era invece retto da un consiglio generale di 80 membri, rinnovantesi per cooptazione ogni 5 anni; questo eleggeva un consiglio speciale di 18 componenti, i quali a turno esercitavano per un mese ciascuno la carica di console; compiti particolari avevano pure i deputati partecipanti alle diverse deputazioni, sia durature che temporanee, aventi il compito di coadiuvare i consigli nell'esercizio dell'amministrazione. Fra i funzionari si segnalano invece il cancelliere, il massaro, il razionatore, e due ministrali. Va segnalata come anomalia significativa l'assenza in età moderna della vicinia generale che non risulta mai convocata, ed i cui compiti si può dire fossero inglobati dal consiglio generale: ciò dovette essere provocato dalla difficoltà di gestire un'assemblea plenaria di grosse dimensioni in presenza di consorterie nobilari consolidate. Dal punto di vista territoriale il comune era formato dalle terre di Muro, Villa, Renzano, Baceniga, S. Bartolomeo, Sarniga, e nel 1493 risultava popolato da 3696 anime.
Inserito nel cantone del Benaco (come luogo centrale col nome di Benaco) con la legge del 1 maggio 1797, fu comune autonomo del dipartimento del Benaco (di cui fu anche capoluogo) per effetto della legge del 1 marzo 1798, venendo incluso nel distretto degli Ulivi come capoluogo, ai sensi della legge sulla ripartizione in distretti, comuni e circondari del dipartimento del Mella; nell'assetto definitivo della repubblica cisalpina, determinato nel maggio del 1801, venne incorporato nel distretto IV, di Salò, per fare poi parte del cantone I di Salò del distretto IV di Salò con il decreto dell'8 giugno 1805 (sempre come capoluogo). Il comune a volte è citato come Salò con con Villa Muro S. Bartolomeo, Renzago e Serniga. Sul piano istituzionale, in osservanza della legge del 24 luglio 1802 ed in virtù dei 4603 abitanti, venne classificato nella seconda classe dal citato decreto 8 giugno 1805. Nel comune denominativo di Salò venne concentrato il comune di Cacavero; restò capoluogo del cantone I di Salò del distretto IV di Salò.
Con l'attivazione dei comuni della provincia di Brescia, in base alla compartimentazione territoriale del regno lombardo-veneto, venne incluso nel distretto XIV di Salò come comune capoluogo; fu confermato capoluogo del medesimo distretto in forza del successivo compartimento territoriale delle province lombarde. Nel 1853, Salò, comune con consiglio comunale con ufficio proprio e con una popolazione di 4419 abitanti, fu inserito nel distretto VII di Salò come comune capoluogo.
In seguito all'unione temporanea delle province lombarde al regno di Sardegna, in base al compartimento territoriale stabilito con la legge 23 ottobre 1859, il comune di Salò con 4.383 abitanti, retto da un consiglio di venti membri e da una giunta di quattro membri, fu incluso nel mandamento I di Salò, circondario IV di Salò, provincia di Brescia. Alla costituzione nel 1861 del Regno d'Italia, il comune aveva una popolazione residente di 4.892 abitanti (Censimento 1861). In base alla legge sull'ordinamento comunale del 1865 il comune veniva amministrato da un sindaco, da una giunta e da un consiglio. Popolazione residente nel comune: abitanti 4.962 (Censimento 1871); abitanti 4.570 (Censimento 1881); abitanti 4.860 (Censimento 1901); abitanti 5.479 (Censimento 1911); abitanti 5.242 (Censimento 1921). Nel 1924 il comune risultava incluso nel circondario di Salò della provincia di Brescia. In seguito alla riforma dell'ordinamento comunale disposta nel 1926 il comune veniva amministrato da un podestà. Nel 1927 al comune di Salò venne aggregato il soppresso comune di Campoverde. In seguito alla riforma dell'ordinamento comunale disposta nel 1946 il comune di Salò veniva amministrato da un sindaco, da una giunta e da un consiglio. Popolazione residente nel comune: abitanti 8.080 (Censimento 1951); abitanti 8.794 (Censimento 1961); abitanti 10.246 (Censimento 1971). Nel 1971 il comune di Salò aveva una superficie di ettari 2.975.


Condizione giuridica:
pubblico

Tipologia del soggetto produttore:
ente pubblico territoriale

Profili istituzionali collegati:
Comune, 1859 -

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