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Comune di Chiari

Sede: Chiari (Brescia)
Date di esistenza: sec. XIV -

Intestazioni:
Comune di Chiari, Chiari (Brescia), sec. XIV -, SIUSA

Citato nell'estimo visconteo del 1385 fra i comuni appartenenti alla quadra di Chiari, durante il dominio veneto fu sede di podesteria minore e castello. Il comune, che nel 1493 contava 6880 anime, all'inizio del '600 contava 1500 fuochi e 5000 anime, aveva 5000 ducati di rendita da 16 ruote di mulino e diritti d'acqua, segheria e follo per linose, godeva del privilegio di giudicare in civile per ogni somma di denaro e la città di Brescia provvedeva a inviare il podestà, nobile. Il comune era retto da un consiglio di 40 uomini che a Natale ne eleggevano altrettanti: insieme questi 80 eleggevano i 40 dell'anno successivo e nominavano 12 persone tra le quali erano ballottati (dai 120 consiglieri riuniti in seduta plenaria) i 4 sindici che governavano, mentre i restanti 8 ricoprivano la carica di rasonati. Gli statuti indicano che Chiari era suddiviso in quattro quadre o quartieri chiamati Villatico, Zeveto, Cortezzano e Malarengo o Marengo, ognuno dei quali eleggeva propri sindaci (nel numero di tre), un cancelliere ed un esattore. Si trattava probabilmente di organismi deputati alla gestione dei lasciti che testatori facevano non al comune nella sua interezza ma al proprio quartiere di appartenenza; la vicinia dei capifamiglia del quartiere si riuniva una volta l'anno e tra i compiti della quadra troviamo soprattutto oneri di culto e beneficienza. Nel 1817 la congregazione provinciale di Brescia individuava le quadre, sulla scorta di documenti originali e con lo scopo di dirimere controversie, come "società private" e non quindi come soggetti di diritto pubblico. Del resto la quadra di Malarengo già nel 1765 aveva provveduto a suddividere tra i vicini i beni in possesso della quadra stessa, imitata tra il 1773 ed il 1775 anche dalle altre. Nel 1764 era capoluogo della quadra omonima, nello stesso anno vi erano 6326 abitanti.
Inserito nel cantone Alto Oglio come luogo centrale con la legge del 1 maggio 1797, fu capoluogo del distretto delle Sete nel maggio 1798 costituendo comune autonomo; rimase capoluogo dello steso distretto ai sensi della legge sulla ripartizione in distretti, comuni e circondari del dipartimento del Mella; nell'assetto definitivo della repubblica cisalpina, determinato nel maggio del 1801, venne nominato capoluogo dell'omonimo distretto II, per fare poi parte del cantone I del distretto II (entrambi denominati di Chiari, dei quali era anche capoluogo) con il decreto dell'8 giugno 1805. Sul piano istituzionale, in osservanza della legge del 24 luglio 1802 ed in virtù dei 6828 abitanti, venne classificato nella seconda classe dal citato decreto 8 giugno 1805.
Con l'attivazione dei comuni della provincia di Brescia, in base alla compartimentazione territoriale del regno lombardo-veneto, venne incluso nel distretto VIII come comune capoluogo; fu confermato capoluogo del medesimo distretto in forza del successivo compartimento territoriale delle province lombarde. Nel 1853, Chiari, comune con consiglio comunale con ufficio proprio e con una popolazione di 8718 abitanti, fu inserito nel distretto XI di Chiari come comune capoluogo.
In seguito all'unione temporanea delle province lombarde al regno di Sardegna, in base al compartimento territoriale stabilito con la legge 23 ottobre 1859, il comune di Chiari con 9.341 abitanti, retto da un consiglio di venti membri e da una giunta di quattro membri, fu incluso nel mandamento I di Chiari, circondario II di Chiari, provincia di Brescia. Alla costituzione nel 1861 del Regno d'Italia, il comune aveva una popolazione residente di 9.203 abitanti (Censimento 1861). In base alla legge sull'ordinamento comunale del 1865 il comune veniva amministrato da un sindaco, da una giunta e da un consiglio. Popolazione residente nel comune: abitanti 9.479 (Censimento 1871); abitanti 9.815 (Censimento 1881); abitanti 10.749 (Censimento 1901); abitanti 12.489 (Censimento 1911); abitanti 12.373 (Censimento 1921). Nel 1924 il comune risultava incluso nel circondario di Chiari della provincia di Brescia. In seguito alla riforma dell'ordinamento comunale disposta nel 1926, il comune veniva amministrato da un podestà. Popolazione residente nel comune: abitanti 13.494 (Censimento 1931); abitanti 3.880 (Censimento 1936). In seguito alla riforma dell'ordinamento comunale disposta nel 1946 il comune di Chiari veniva amministrato da un sindaco, da una giunta e da un consiglio. Popolazione residente nel comune: abitanti 15.768 (Censimento 1951); abitanti 15.332 (Censimento 1961); abitanti 16.424 (Censimento 1971). Nel 1971 il comune di Chiari aveva una superficie di ettari 3.802


Condizione giuridica:
pubblico

Tipologia del soggetto produttore:
ente pubblico territoriale

Profili istituzionali collegati:
Comune, 1859 -

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