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Comune di Civo

Sede: Civo (Sondrio)
Date di esistenza: sec. XIV -

Intestazioni:
Comune di Civo, Civo (Sondrio), sec. XIV -, SIUSA

Comune del terziere inferiore della Valtellina, e della squadra di Traona, appartenne alla pieve di Ardenno. Il toponimo si trova forse già citato nell'atto di vendita di tre selve situate sul monte detto "Clave" (forse per Clivio=Civo). Il comune di Civo partecipò con un proprio rappresentante alle adunanze delle comunità della giurisdizione di Morbegno nel 1363. Il comune era costituito da abitati sparsi, cioè Caspano e le contrade di Bedolio, Casa del Pico, Casa del Sasso, Roncaglia di Sopra, Roncaglia di Sotto, Tovate, Chempo, Vallate, Nogaredo, Serone, Selva Piana, Acqua Marzia, Cevo. L'abitato più importante era Caspano, i cui abitanti, in epoca tardomedievale, erano organizzati nelle università della nobiltà e della plebe. Dalla fine del XIV secolo, la classe popolare appariva organizzata e difesa nei propri diritti da sindaci e procuratori, eletti fra di essa. L'università dei nobili era composta specialmente dai Paravicini e dai Malacrida, si radunava ogni anno ad epoche fisse sotto un proprio console e teneva il posto primario nei consigli della squadra di Traona, ricoprendo un alto numero di cariche e impieghi civili, militari o benefici ecclesiastici. Il podestà di Traona, che giudicava le cause civili e criminali in appello, trascorreva l'estate a Caspano. Civo nel 1589 contava 30 fuochi, ma la sua comunità arrivava complessivamente a 738 fuochi, comprese circa 30 famiglie in Val Masino, nel 1624 Civo aveva 400 abitanti (Caspano 1.200), nel 1797, infine, l'intera comunità di Civo arrivava a circa 1.500 abitanti.
In base al progetto di divisione in distretti della Valtellina e Bormio, il comune di Civo sarebbe stato inserito nel distretto 2° con capoluogo Traona. Nella prima ripartizione del dipartimento d'Adda e Oglio, la parte del comune di Civo sopra Tovate era compresa nel distretto di Ardenno, la parte del comune sotto Tovate era compresa nel distretto di Traona. Con l'organizzazione del dipartimento dell'Adda e Oglio, il comune di Civo fu compreso nel distretto IV di Morbegno. Nell'assetto definitivo della repubblica cisalpina, determinato nel maggio del 1801, Civo era uno dei settanta comuni che costituivano il distretto III di Sondrio del dipartimento del Lario. Nel nuovo piano di distrettuazione provvisoria del dipartimento del Lario, in esecuzione del decreto 14 novembre 1802, il comune di Civo venne ricollocato nel IV distretto dell'ex Valtellina con capoluogo Morbegno, nel quale fu confermato, comune di III classe, nel 1803. Con l'organizzazione del dipartimento dell'Adda nel regno d'Italia, il comune di Civo venne ad appartenere al cantone I di Sondrio: comune di III classe, contava 2.011 abitanti. Nel prospetto del numero, nome e popolazione dei comuni del dipartimento dell'Adda secondo il decreto 22 dicembre 1807, il comune denominativo di Civo, con 1.412 abitanti totali, figurava composto dalle frazioni di Roncaglia (240), Caspano (150), San Carlo (100), San Rocco (100), Santa Croce (100), Cevo (120), Regoledo (120), Desco (80), Casa del Sasso (90), Civo (312). Il progetto per la concentrazione dei comuni del dipartimento dell'Adda, seguito al decreto 14 luglio 1807, prevedeva l'aggregazione di Civo con Mello e Traona nel comune denominativo di Traona, nel cantone V di Morbegno. Nelle sue osservazioni al progetto, visto in forma riservata tra novembre e dicembre del 1807, il consultore di stato e direttore generale della polizia Guicciardi propose di concentrare nel comune denominativo di Civo i comuni di Valmasino, Dazio, Campovico, stimando che "sulla Comune di Civo" la prefettura aveva preso "un grosso abbaglio confondendola colla terra dello stesso nome"; il comune di Dazio era "da tre parti circondato da quello di Civo", come lo era egualmente "il piccolo Comune di Campovico": l'unione proposta era dunque "la più analoga alla ubicazione di quei paesi ed anche ai rapporti degli abitanti". A seguito dell'approvazione del compartimento, fu eseguita la concentrazione dei comuni, con decorrenza dal 1 gennaio 1810; tale comparto, confrontato con quello in corso nel 1796, fu rimesso il 23 agosto 1814 alla reggenza provvisoria del regno d'Italia e fu confermato nel 1815, dopo l'assoggettamento del dipartimento dell'Adda al dominio della casa d'Austria nel regno lombardo-veneto: a quest'ultima data, Civo figurava (con 2.429 abitanti totali, 1.412 da solo) comune principale del cantone V di Morbegno, unitamente ai comuni aggregati di Dazio, Campovico, Valmasino. L'8 agosto 1814 il comune di Civo aveva espresso un indirizzo di fedeltà all'Austria.
In base alla compartimentazione territoriale del regno lombardo-veneto, era prevista l'attivazione del comune di Civo, privato della frazione di Caspano che sarebbe stata unita a Dazio. Il deputato di Valtellina conte Guicciardi fece osservare che Caspano aveva sempre fatto parte del comune di Civo e non si vedeva "per qual titolo" fosse stato allora unito a Dazio, con cui nulla "aveva a che fare, nè poteva avere di comune". L'imperial regia delegazione provinciale propose la riunione di Caspano a Civo per l'antica consuetudine, la posizione geografica, ai sensi delle osservazioni del Guicciardi. Con l'attivazione dei comuni della provincia di Sondrio, il comune di Civo con Caspano e Santa Croce fu inserito nel distretto V di Traona. La variazione al compartimento del 1816 introdotta dalla delegazione provinciale venne abilitata con decreto governativo 1817 febbraio 7 n. 3545/123. Nel marzo del 1816 Civo aveva inoltrato un'istanza per essere incluso nel distretto di Morbegno e non in quello di Traona Civo con Santa Croce, Roncaglia e Caspano, comune con consiglio, fu confermato nel distretto V di Traona in forza del successivo compartimento territoriale delle province lombarde. Nel 1853, Civo con le frazioni Santa Croce, Roncaglia, Selvapiana, Caspano, comune con consiglio senza ufficio proprio e con una popolazione di 1.800 abitanti, fu inserito nel distretto III di Morbegno.
In seguito all'unione temporanea delle province lombarde al regno di Sardegna, in base al compartimento territoriale stabilito con la legge 23 ottobre 1859, il comune di Civo con 1.893 abitanti, retto da un consiglio di quindici membri e da una giunta di due membri, fu incluso nel mandamento VII di Traona, circondario unico di Sondrio, provincia di Sondrio. Alla costituzione nel 1861 del Regno d'Italia, il comune aveva una popolazione residente di 1.926 abitanti (Censimento 1861). In base alla legge sull'ordinamento comunale del 1865 il comune veniva amministrato da un sindaco, da una giunta e da un consiglio. Nel 1867 il comune risultava incluso nello stesso mandamento, circondario e provincia. Popolazione residente nel comune: abitanti 1.855 (Censimento 1871); abitanti 2.155 (Censimento 1881); abitanti 2.226 (Censimento 1901); abitanti 1.990 (Censimento 1911); abitanti 2.368 (Censimento 1921). Nel 1924 il comune risultava incluso nel circondario unico di Sondrio della provincia di Sondrio. In seguito alla riforma dell'ordinamento comunale disposta nel 1926 il comune di Civo veniva amministrato da un podestà. Popolazione residente nel comune: abitanti 2.048 (Censimento 1931); abitanti 1.817 (Censimento 1936). In seguito alla riforma dell'ordinamento comunale disposta nel 1946 il comune di Civo veniva amministrato da un sindaco, da una giunta e da un consiglio. Popolazione residente nel comune: abitanti 1.649 (Censimento 1951); abitanti 1.519 abitanti (Censimento 1961); abitanti 1.240 (Censimento 1971). Nel 1971 il comune di Civo aveva una superficie di ettari 2.521.


Condizione giuridica:
pubblico

Tipologia del soggetto produttore:
ente pubblico territoriale

Profili istituzionali collegati:
Comune, 1859 -

Complessi archivistici prodotti:
Comune di Civo (fondo)


Redazione e revisione:
Doneda Cristina, 2006/07/24, prima redazione


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