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Comune di Peglio

Sede: Peglio (Como)
Date di esistenza: sec. XIV - 1928
1948 -

Intestazioni:
Comune di Peglio, Peglio (Como), sec. XIV -, SIUSA

"Pellio montis Grabadone" figura nella "Determinatio stratarum et pontium ..." annessa agli Statuti di Como del 1335, come il comune cui spetta la manutenzione del tratto della via Regina "... a predicto ponte de Acqua Marcida usque ad terminum qui est in media via de la Ganda". Il "comune loci de Pilio montis Domaxii" apparteneva alla pieve di Gravedona che già la ripartizione territoriale del 1240 attribuiva al quartiere di Porta Monastero della città di Como. Peglio risulta sempre facente parte della pieve di Gravedona anche dal "Liber consulum civitatis Novocomi" dove sono riportati i giuramenti prestati dai consoli del comune nel 1510. Inserito nel feudo delle Tre Pievi superiori del lago, le quali avevano già fatto parte del feudo di Nesso donato nel 1497 dal duca Lodovico Maria Sforza a Lucrezia Crivelli, Peglio nel 1545, insieme agli altri comuni delle Tre Pievi, fu infeudato a Gian Giacomo de Medici, detto il Medeghino. Con atto notarile del 9 maggio 1580 il comune, sempre con tutto il feudo delle Tre Pievi, passò nelle mani della famiglia Gallio. Nella medesima pieve, nel Contado di Como, lo si ritrova ancora nel 1644. Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento del 1751 emerge che il comune di Peglio, che contava 383 abitanti, era infeudato a Carlo Tolomeo Gallio duca D'Alvito a cui pagava lire 1.12 per i diritti di caccia. Dalla risposta al primo quesito risulta inoltre che il comune era anche infeudato al vescovo di Como a cui veniva pagato, al momento della sua nomina, il "laudennio" di lire 13.15. Il comune disponeva di un consiglio generale che veniva convocato dal console su ordine dei sindaci e si radunava in un luogo solito. I sindaci, a cui era affidata l'amministrazione del patrimonio pubblico e la vigilanza sui riparti, erano tre, eletti dal consiglio alla fine di ogni anno per l'anno successivo. Il cancelliere, che per i suoi compiti veniva annualmente retribuito, aveva l'incarico insieme ai sindaci di custodire le pubbliche scritture che erano depositate nella chiesa parrocchiale in una cassa dotata di due chiavi conservate dai sindaci e dal cancelliere stesso. Il comune disponeva di un esattore che veniva nominato dal consiglio in base alla migliore offerta presentata e che veniva retribuito mediante salario. Il comune era sottoposto alla giurisdizione del podestà feudale residente in Gravedona, capo delle Tre Pievi, al quale pagava un salario annuo e al quale, talvolta, il console prestava giuramento. Sia nel "Compartimento territoriale specificante le cassine" del 1751 che nell'"Indice delle pievi e comunità dello Stato di Milano" Peglio era sempre inserito nella pieve di Gravedona.
Nel nuovo compartimento territoriale dello Stato di Milano, pubblicato dopo la "Riforma al governo della città e contado di Como", il comune di Peglio venne inserito, come comunità appartenente alla pieve di Gravedona, nel Contado di Como. Nel 1771 il comune contava 388 abitanti. Con la successiva suddivisione della Lombardia austriaca in province, il comune di Peglio venne confermato facente parte della pieve di Gravedona ed inserito nella Provincia di Como. In forza del nuovo compartimento territoriale per l'anno 1791, la pieve di Gravedona, di cui faceva parte il comune di Peglio, venne inclusa nel VI distretto censuario della provincia di Como.
A seguito della suddivisione del territorio in dipartimenti, prevista dalla costituzione della Repubblica Cisalpina dell'8 luglio 1797, con legge del 27 marzo 1798 il comune di Peglio venne inserito nel Dipartimento del Lario, Distretto di Domaso. Con successiva legge del 2 ottobre 1798 il comune venne trasportato nel Dipartimento d'Adda e Olio, Distretto I di Dongo. Secondo quanto disposto dalla legge 13 maggio 1801, il comune, inserito nel Distretto primo di Como, tornò a far parte del ricostituito Dipartimento del Lario. Con la riorganizzazione del dipartimento, avviata a seguito della legge di riordino delle autorità amministrative e resa definitivamente esecutiva durante il Regno d'Italia, Peglio venne in un primo tempo inserito nel Distretto VI ex comasco di Gravedona, classificato comune di III classe, e successivamente collocato nel Distretto III di Menaggio, Cantone III di Gravedona. Il comune nel 1805 contava 373 abitanti. Il successivo intervento di concentrazione disposto per i comuni di II e III classe, determinò l'aggregazione di Peglio al comune di Livo. Prima della aggregazione Peglio contava 364 abitanti. Tale aggregazione non venne confermata con la successiva compartimentazione del 1812 che vide la ricostituzione del comune di Peglio a cui compaiono invece aggregati i comuni di Livo e Dosso del Liro.
Con l'attivazione dei comuni della provincia di Como, in base alla compartimentazione territoriale del regno lombardo-veneto, il comune di Peglio venne inserito nel distretto VIII di Gravedona. l comune, dotato di consiglio comunale a seguito del dispaccio governativo del 19 marzo 1821, fu confermato nel distretto VIII di Gravedona in forza del successivo compartimento delle province lombarde. Col compartimento territoriale della Lombardia, il comune di Peglio venne inserito nel distretto VI di Gravedona. La popolazione era costituita da 417 abitanti.
In seguito all'unione temporanea delle province lombarde al regno di Sardegna, in base al compartimento territoriale stabilito con la legge 23 ottobre 1859, il comune di Peglio con 461 abitanti, retto da un consiglio di quindici membri e da una giunta di due membri, fu incluso nel mandamento IX di Gravedona, circondario I di Como, provincia di Como. Alla costituzione nel 1861 del Regno d'Italia, il comune aveva una popolazione residente di 463 abitanti (Censimento 1861). In base alla legge sull'ordinamento comunale del 1865 il comune veniva amministrato da un sindaco, da una giunta e da un consiglio. Popolazione residente nel comune: abitanti 360 (Censimento 1871); abitanti 351 (Censimento 1881); abitanti 343 (Censimento 1901); abitanti 341 (Censimento 1911); abitanti 330 (Censimento 1921). Nel 1924 il comune risultava incluso nel circondario di Como della provincia di Como. In seguito alla riforma dell'ordinamento comunale disposta nel 1926 il comune veniva amministrato da un podestà. Nel 1928 il comune di Peglio venne aggregato al comune di Gravedona.
Nel 1948 venne ricostituito il comune autonomo di Peglio disaggregandone il territorio dal comune di Gravedona. In base alla legge sull'ordinamento comunale vigente il comune veniva amministrato da un sindaco, da una giunta e da un consiglio. Popolazione residente nel comune: abitanti 305 (Censimento 1951); abitanti 259 (Censimento 1961); abitanti 241 (Censimento 1971). Nel 1971 il comune di Peglio aveva una superficie di ettari 1.082.

Nota
Questa scheda riprende fedelmente il contenuto dei profili istituzionali già pubblicati a stampa nel repertorio "Le istituzioni storiche del territorio lombardo. XIV-XIX secolo" (volume relativo all'attuale provincia di Como: Progetto CIVITA, Regione Lombardia - Amministrazione provinciale di Como, Milano 2000, repertoriazione a cura di Domenico Quartieri con la collaborazione di Loredana Menichetti; e volumi relativi alle istituzioni postunitarie: Progetto CIVITA, Regione Lombardia, Milano 2001, repertoriazione a cura di Fulvio Calia, Caterina Antonioni, Simona Tarozzi), ora consultabili nella sezione "Istituzioni Storiche" del portale regionale dei beni culturali della Lombardia (si veda più in basso il collegamento puntuale, e dalla bibliografia il link alla versione .pdf della pubblicazione a stampa).


Condizione giuridica:
pubblico

Tipologia del soggetto produttore:
ente pubblico territoriale

Profili istituzionali collegati:
Comune, 1859 -

Per saperne di più:
Peglio: istituzioni storiche

Complessi archivistici prodotti:
Comune di Peglio (fondo)
Stato civile del Comune di Peglio (fondo)


Bibliografia:
Le istituzioni storiche del territorio lombardo. 1859-1971, voll. 2, Progetto CIVITA, Regione Lombardia, Milano 2001, repertoriazione a cura di F. CALIA - C. ANTONIONI - S. TAROZZI
Le istituzioni storiche del territorio lombardo. XIV-XIX secolo. Como, Progetto CIVITA, Regione Lombardia - Amministrazione provinciale di Como, Milano 2000, repertoriazione a cura di Domenico Quartieri con la collaborazione di Loredana Menichetti (Civita, Como - Le istituzioni storiche del territorio lombardo. XIV-XIX secolo. Como, Progetto CIVITA, Regione Lombardia - Amministrazione provinciale di Como, Milano 2000, repertoriazione a cura di Domenico Quartieri con la collaborazione di Loredana Menichetti)

Redazione e revisione:
Vichi Andrea Carlo, 2010/07/15, revisione


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