Date di esistenza: sec. XIII -
Intestazioni:
Comune di Bollate, Bollate (Milano), sec. XIII -, SIUSA
L'esistenza di un ordinamento comunale è testimoniata da un documento datato 13 maggio 1256 trascritto negli "Atti del comune di Milano" in cui Bollate è citato come comune ed è segnalata la presenza del console.
Negli "Statuti delle acque e delle strade del contado di Milano fatti nel 1346" Bollate risulta incluso nella pieve omonima e viene elencato tra le località cui spetta la manutenzione della strata da Bolà" come "el locho da Bolà".
Nei registri dell'estimo del ducato di Milano del 1558 e nei successivi aggiornamenti del XVII secolo Bollate risulta ancora compreso nella medesima pieve. Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento del 1751 emerge che il comune contava 1344 anime ed era amministrato da un console, eletto da tutta la comunità a "pubblico incanto", e da due soprintendenti, nominati dai primi estimati, ai quali competeva sottoscrivere i riparti prima che venissero riscossi da un esattore, anch'egli nominato dai maggiori estimati ed obbligato a risiedere nel comune per almeno tre giorni prima della data di scadenza della riscossione delle imposte; i libri dei riparti e tutte le altre scritture prodotte dalla comunità venivano invece custodite dal cancelliere, residente in Milano. Il comune già nel 1476, parte del feudo di Desio ed infeudato poi dalla regia camera nel 1733, a metà del XVIII secolo era direttamente sottoposto alla giurisdizione dell'ufficio pretorio di Milano, presso cui il console, in quanto tutore dell'ordine pubblico, era tenuto ogni anno a prestare l'ordinario giuramento ed a presentare le eventuali denunce prodotte dalla comunità. La comunità era inoltre subordinata alla giurisdizione del podestà feudale residente in Milano il quale, "compreso i suoi fanti", era salariato dalla comunità. Nel 1753, secondo quanto indicato nell' "Indice delle Pievi e Comunità dello Stato di Milano" al comune di Bollate risultava aggregato quello di Santa Maria del Bosco. Tale aggregazione, confermata anche nell'"Indice delle mappe territoriali e delle tavole del nuovo estimo sopra di esse formate in ciascheduna città e comunità dello stato di Milano" del 1756, veniva infine ribadita l'anno seguente, con la promulgazione dell'editto teresiano relativo alla compartimentazione territoriale della Lombardia.
Nel compartimento territoriale dello stato di Milano Bollate, con l'unita Madonna del Bosco, viene indicata come capoluogo dell'omonima pieve compresa nel ducato di Milano. Nel 1771 il comune contava 1.233 abitanti. Con la successiva suddivisione della Lombardia austriaca in 8 province Bollate e la sua pieve furono incluse nella provincia di Milano. In seguito al nuovo compartimento territoriale per l'anno 1791, Bollate rimase a capo della pieve omonima, inserita nel XXVII "distretto censuario" della provincia di Milano.
Con la legge 26 marzo 1798 di organizzazione del dipartimento d'Olona Bollate, che comprendeva la frazione di Madonna del Bosco, venne qualificata come capoluogo del distretto omonimo, contrassegnato con il numero 3. Anche in seguito alla legge 26 settembre 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti d'Olona, Alto Po, Serio e Mincio, Bollate rimase capoluogo di distretto, sempre compreso nel dipartimento d'Olona. Il comune, in forza della legge 13 maggio 1801 di ripartizione territoriale della Repubblica Cisalpina, venne poi incluso nel distretto I del dipartimento d'Olona, con capoluogo Milano. Con l'attivazione del compartimento territoriale del Regno d'Italia il comune di Bollate restò nel distretto I di Milano, inserito nel cantone VI di Milano: comune di III classe, contava 1.244 abitanti. Secondo quanto disposto dal decreto di aggregazione e unione dei comuni del dipartimento d'Olona al comune di Bollate, compreso nel cantone IV del distretto I di Milano, vennero aggregati i comuni soppressi di Baranzate e Roserio: la sua popolazione raggiunse pertanto le 1.459 unità. In forza del successivo decreto di concentrazione e unione dei comuni del dipartimento d'Olona il comune di Bollate venne a comprendere altri due comuni soppressi: Novate e Vialba con l'unita Cassina Triulza. Inserito nel cantone III del distretto I di Milano, con capoluogo Rho, il comune contava 2.989 abitanti.
Con il compartimento territoriale delle province lombarde del regno Lombardo-Veneto Bollate - che comprendeva la frazione di Madonna del Bosco - venne designato come capoluogo del distretto III della provincia di Milano. Con dispaccio 19 novembre 1841 a Bollate fu aggregato il comune soppresso di Castellazzo. Il comune, che aveva convocato generale, rimase a capo del distretto III anche in seguito al successivo compartimento territoriale delle province lombarde. Nel compartimento territoriale della Lombardia Bollate risulta ancora compreso nel distretto III della provincia di Milano, di cui era ancora capoluogo. La sua popolazione era formata da 2.962 abitanti.
In seguito all'unione temporanea delle province lombarde al regno di Sardegna, in base al compartimento territoriale stabilito con la legge 23 ottobre 1859, il comune di Bollate con 3.127 abitanti, retto da un consiglio di venti membri e da una giunta di quattro membri, fu incluso nel mandamento XIII di Bollate, circondario I di Milano, provincia di Milano. Alla costituzione nel 1861 del Regno d'Italia, il comune aveva una popolazione residente di 3.602 abitanti (Censimento 1861). In base alla legge sull'ordinamento comunale del 1865 il comune veniva amministrato da un sindaco, da una giunta e da un consiglio. Nel 1867 il comune risultava incluso nello stesso mandamento, circondario e provincia. Nel 1869 al comune di Bollate vennero aggregati i soppressi comuni di Baranzate e Cassina Nuova. Popolazione residente nel comune: abitanti 4.947 (Censimento 1871); abitanti 5.346 (Censimento 1881); abitanti 5.700 (Censimento 1901); abitanti 6.814 (Censimento 1911); abitanti 6.921 (Censimento 1921). Nel 1924 il comune risultava incluso nel circondario di Milano della provincia di Milano. In seguito alla riforma dell'ordinamento comunale disposta nel 1926 il comune veniva amministrato da un podestà. Popolazione residente nel comune: abitanti 9.013 (Censimento 1931); abitanti 9.635 (Censimento 1936). In seguito alla riforma dell'ordinamento comunale disposta nel 1946 il comune di Bollate veniva amministrato da un sindaco, da una giunta e da un consiglio. Popolazione residente nel comune: abitanti 11.932 (Censimento 1951); abitanti 24.073 (Censimento 1961); abitanti 42.770 (Censimento 1971). Nel 1971 il comune di Bollate aveva una superficie di ettari 1.591.
(Profilo compilato sulla base di: "Le istituzioni storiche del territorio lombardo. XIV - XIX secolo. Milano - la provincia", Progetto CIVITA, Regione Lombardia, Milano, 1999, repertoriazione a cura di Giorgio Sassi, Katia Visconti; "Le istituzioni storiche del territorio lombardo. 1859 - 1971", 2 voll., Progetto CIVITA, Regione Lombardia, Milano, 2001, repertoriazione a cura di Fulvio Calia, Caterina Antonioni, Simona Tarozzi)
Con la legge 26 marzo 1798 di organizzazione del dipartimento d'Olona Bollate, che comprendeva la frazione di Madonna del Bosco, venne qualificata come capoluogo del distretto omonimo, contrassegnato con il numero 3. Anche in seguito alla legge 26 settembre 1798 di ripartizione territoriale dei dipartimenti d'Olona, Alto Po, Serio e Mincio, Bollate rimase capoluogo di distretto, sempre compreso nel dipartimento d'Olona. Il comune, in forza della legge 13 maggio 1801 di ripartizione territoriale della Repubblica Cisalpina, venne poi incluso nel distretto I del dipartimento d'Olona, con capoluogo Milano. Con l'attivazione del compartimento territoriale del Regno d'Italia il comune di Bollate restò nel distretto I di Milano, inserito nel cantone VI di Milano: comune di III classe, contava 1.244 abitanti. Secondo quanto disposto dal decreto di aggregazione e unione dei comuni del dipartimento d'Olona al comune di Bollate, compreso nel cantone IV del distretto I di Milano, vennero aggregati i comuni soppressi di Baranzate e Roserio: la sua popolazione raggiunse pertanto le 1.459 unità. In forza del successivo decreto di concentrazione e unione dei comuni del dipartimento d'Olona il comune di Bollate venne a comprendere altri due comuni soppressi: Novate e Vialba con l'unita Cassina Triulza. Inserito nel cantone III del distretto I di Milano, con capoluogo Rho, il comune contava 2.989 abitanti.
Con il compartimento territoriale delle province lombarde del regno Lombardo-Veneto Bollate - che comprendeva la frazione di Madonna del Bosco - venne designato come capoluogo del distretto III della provincia di Milano. Con dispaccio 19 novembre 1841 a Bollate fu aggregato il comune soppresso di Castellazzo. Il comune, che aveva convocato generale, rimase a capo del distretto III anche in seguito al successivo compartimento territoriale delle province lombarde. Nel compartimento territoriale della Lombardia Bollate risulta ancora compreso nel distretto III della provincia di Milano, di cui era ancora capoluogo. La sua popolazione era formata da 2.962 abitanti.
In seguito all'unione temporanea delle province lombarde al regno di Sardegna, in base al compartimento territoriale stabilito con la legge 23 ottobre 1859, il comune di Bollate con 3.127 abitanti, retto da un consiglio di venti membri e da una giunta di quattro membri, fu incluso nel mandamento XIII di Bollate, circondario I di Milano, provincia di Milano. Alla costituzione nel 1861 del Regno d'Italia, il comune aveva una popolazione residente di 3.602 abitanti (Censimento 1861). In base alla legge sull'ordinamento comunale del 1865 il comune veniva amministrato da un sindaco, da una giunta e da un consiglio. Nel 1867 il comune risultava incluso nello stesso mandamento, circondario e provincia. Nel 1869 al comune di Bollate vennero aggregati i soppressi comuni di Baranzate e Cassina Nuova. Popolazione residente nel comune: abitanti 4.947 (Censimento 1871); abitanti 5.346 (Censimento 1881); abitanti 5.700 (Censimento 1901); abitanti 6.814 (Censimento 1911); abitanti 6.921 (Censimento 1921). Nel 1924 il comune risultava incluso nel circondario di Milano della provincia di Milano. In seguito alla riforma dell'ordinamento comunale disposta nel 1926 il comune veniva amministrato da un podestà. Popolazione residente nel comune: abitanti 9.013 (Censimento 1931); abitanti 9.635 (Censimento 1936). In seguito alla riforma dell'ordinamento comunale disposta nel 1946 il comune di Bollate veniva amministrato da un sindaco, da una giunta e da un consiglio. Popolazione residente nel comune: abitanti 11.932 (Censimento 1951); abitanti 24.073 (Censimento 1961); abitanti 42.770 (Censimento 1971). Nel 1971 il comune di Bollate aveva una superficie di ettari 1.591.
(Profilo compilato sulla base di: "Le istituzioni storiche del territorio lombardo. XIV - XIX secolo. Milano - la provincia", Progetto CIVITA, Regione Lombardia, Milano, 1999, repertoriazione a cura di Giorgio Sassi, Katia Visconti; "Le istituzioni storiche del territorio lombardo. 1859 - 1971", 2 voll., Progetto CIVITA, Regione Lombardia, Milano, 2001, repertoriazione a cura di Fulvio Calia, Caterina Antonioni, Simona Tarozzi)
Condizione giuridica:
pubblico
Tipologia del soggetto produttore:
ente pubblico territoriale
Soggetti produttori:
Comune di Baranzate, collegato
Comune di Cassina Nuova, collegato
Profili istituzionali collegati:
Comune, 1859 -
Complessi archivistici prodotti:
Comune di Bollate (fondo)
Stato civile del Comune di Bollate (fondo)
Redazione e revisione:
Regina Marina, 2008/05/22, prima redazione