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Comune di Biglio

Sede: Valgreghentino (Como)
Date di esistenza: sec. XIV - 1927

Intestazioni:
Comune di Biglio, Valgreghentino (Como), sec. XIV - 1927, SIUSA

Comune del Monte di Brianza, appartenne alla pieve di Garlate. Negli statuti delle strade e delle acque del contado di Milano era compreso, nella pieve di Garlate, come "el locho da Birro". Nel 1412 il comune di Biglio, per mezzo di procuratori, prestò giuramento di fedeltà a Filippo Maria Visconti, che aveva riconfermato alla "Martesana superiore" (Monte di Brianza) le esenzioni fiscali già accordate da Bernabò nel 1373 e da Giangaleazzo Visconti nel 1385 ai "loca et cassine Montis Brianze". Negli estimi del ducato di Milano del 1558 e nei successivi aggiornamenti fino al XVII secolo, Biglio risulta inserito nella pieve di Garlate. In un prospetto comprendente tutte "le terre del ducato di Milano et altre con esse tassate per le stara di sale", risalente al 1572, era compresa anche Biglio. Dalle risposte fornite nel 1751 ai 45 quesiti della real giunta del censimento, si desume che a quel tempo la comunità di Biglio, compresa nella pieve di Garlate - già infeudata con le comunità delle pievi di Garlate e Oggiono nel 1538 a Giovanni Agostino d'Adda - non era infeudata, essendosi redenta il 18 settembre 1671 come da istromento rogato da Francesco Giorgio Ottolina notaio di Milano, e pagava per regio demanio ogni quindici anni lire 22.11.3. A Biglio non risiedeva iusdicente nè regio nè feudale, la comunità era sottoposta al pretorio di Milano, presso la cui banca criminale il console era solito prestare giuramento. Per quanto riguarda gli organi e gli aspetti della vita amministrativa, la comunità, che aveva allora 100 abitanti, era retta dal primo estimato, che vigilava sulla giustizia dei pubblici riparti (formati da una terza persona); il console veniva eletto ogni anno in piazza all'incanto; la comunità non aveva cancelliere nè archivio per le pubbliche scritture, che erano conservate presso il primo estimato, "con piena facoltà a qualunque interessato di usarne nelle rispettive occorrenze"; vi era infine un esattore, al quale con convenzione era commessa l'esazione dei riparti, con provvisione di soldi 1.6 per lira riscossa.
Nel compartimento territoriale dello stato di Milano, il comune di Biglio faceva parte della pieve di Garlate, inclusa nel ducato di Milano. In base al compartimento territoriale della Lombardia austriaca, il comune di Biglio apparteneva alla pieve di Garlate, compresa nella provincia di Como. Nel 1791 Biglio venne inserita, con le altre comunità delle pievi di Garlate e Oggiono e della squadra de' Mauri, nel distretto VI di Oggiono della provincia di Milano.
Il comune di Biglio, in forza della ripartizione del dipartimento della Montagna, fu compreso nel distretto VI dell'Adda superiore con capoluogo Brivio. In base alla divisione del dipartimento del Serio, il comune di Biglio fu inserito nel distretto II dell'Adda, ossia di Brivio. Nell'assetto definitivo della repubblica cisalpina, determinato nel maggio del 1801, Biglio era uno dei comuni che costituivano il distretto IV di Lecco del dipartimento del Lario. Nel nuovo piano di distrettuazione provvisoria del dipartimento del Lario, in esecuzione del decreto 14 novembre 1802, il comune di Biglio venne ricollocato nel VI distretto ex milanese con capoluogo Oggiono, nel quale fu confermato, come comune di III classe con 93 abitanti, nel 1803. Con l'organizzazione del dipartimento del Lario nel regno d'Italia, il comune di Biglio venne ad appartenere al cantone V di Oggiono del distretto IV di Lecco: comune di III classe, contava 127 abitanti. A seguito dell'aggregazione dei comuni del dipartimento del Lario, Biglio figurava, con 95 abitanti, comune aggregato al comune denominativo di Valgreghentino, nel cantone IV di Oggiono del distretto IV di Lecco; fu confermato frazione di Valgreghentino con il successivo compartimento territoriale del dipartimento del Lario.
Con l'attivazione dei comuni della provincia di Como, in base alla compartimentazione territoriale del regno lombardo-veneto, il comune di Biglio fu inserito nel distretto XII di Oggiono. Biglio, comune con convocato, fu confermato nel distretto XII di Oggiono in forza del successivo compartimento territoriale delle province lombarde. Nel 1853, Biglio, comune con convocato generale e con una popolazione di 105 abitanti, fu inserito nel distretto XI di Oggiono.
In seguito all'unione temporanea delle province lombarde al regno di Sardegna, in base al compartimento territoriale stabilito con la legge 23 ottobre 1859, il comune di Biglio con 129 abitanti, retto da un consiglio di quindici membri e da una giunta di due membri, fu incluso nel mandamento V di Oggiono, circondario III di Lecco, provincia di Como. Alla costituzione nel 1861 del Regno d'Italia, il comune aveva una popolazione residente di 113 abitanti (Censimento 1861). In base alla legge sull'ordinamento comunale del 1865 il comune veniva amministrato da un sindaco, da una giunta e da un consiglio. Nel 1867 il comune risultava incluso nello stesso mandamento, circondario e provincia. Popolazione residente nel comune: abitanti 121 (Censimento 1871); abitanti 120 (Censimento 1881); abitanti 112 (Censimento 1901); abitanti 95 (Censimento 1911); abitanti 92 (Censimento 1921). Nel 1924 il comune risultava incluso nel circondario di Lecco della provincia di Como. In seguito alla riforma dell'ordinamento comunale disposta nel 1926 il comune veniva amministrato da un podestà. Nel 1927 il comune di Biglio venne aggregato al comune di Valgreghentino.


Condizione giuridica:
pubblico

Tipologia del soggetto produttore:
ente pubblico territoriale

Profili istituzionali collegati:
Comune, 1859 -

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