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Comune di Calvi dell'Umbria

Sede: Calvi dell'Umbria (Terni)
Date di esistenza: sec. XI -

Intestazioni:
Comunità di Calvi, Calvi dell'Umbria (Terni), sec. XI - 1860, SIUSA
Comune di Calvi dell'Umbria, Calvi dell'Umbria (Terni), 1860 -, SIUSA

Altre denominazioni:
Comunità di Calvi, sec. XVI metà - 1860

Il nome si fa derivare dall'antica gens romana Calvia o da "Carbium", che significa "via degli scogli". I primi documenti che parlano di "Carbi", invece, sono riportati nel "Regesto farfense".
La storia di Calvi si intreccia in gran parte con quella del patrono San Pancrazio, simbolo per i calvesi delle libertà cittadine e strenuo difensore del Castello. Si ha notizia di un'avvenuta donazione di terre, castelli, chiese e beni fatta da Ascaro e Gebaldo "de Castello Carbi et de castello Barbolano" nel 1082.
Scarse, invece, sono le notizie riguardanti la Comunità nei secoli XI e XII.
Nel 1261 Calvi fu sottomessa a Narni, ma mantenne un proprio sindaco. Fu, poi, libero comune nello Stato della Chiesa.
Nel 1376 Gregorio XI dette a Calvi statuti comunali speciali.
Nel 1410 antiche contese per i confini furono composte dai dottori in legge Giovanni da Otricoli e Clemente da Todi. Occupata dal condottiero Braccio Fortebraccio, fu restituita a Martino V nel 1420.
Il 17 febbraio 1451 furono definiti i confini comunali con Otricoli, come risulta da un atto rogato dal notaio Benedetto de Oppizzonis.
Fino al secolo XVII Calvi fu governata dagli Orsini e dagli Anguillara, sotto l'influenza della Chiesa. Questo fu un periodo di notevole splendore economico grazie agli scambi commerciali con Roma. Subì, invece, gravi devastazioni a causa della peste nel 1527.
Al 13 giugno 1553 risalgono nuovi statuti comunali.
Nel 1798 le truppe francesi entrarono in città, scontrandosi con quelle napoletane venute in aiuto agli abitanti del luogo.
Leone XII nel 1825, riportò Calvi nella Delegazione di Spoleto, nella Diocesi di Narni, nominando protettore del castello il cardinale Carlo Odescalchi.
Nel 1829 Calvi era una podesteria, con gonfaloniere di seconda classe, soggetta a Narni, nel Distretto di Terni, Delegazione di Spoleto.
Con il provvedimento di Pio IX del 22 novembre 1850 venne incorporata nella Provincia di Spoleto alle dipendenze del Comune di Narni.

Nel 1860 entrò a far parte del nuovo Stato unitario e, in tale occasione, mutò probabilmente la propria denominazione in Calvi dell'Umbria. L'amministrazione del Regno sabaudo risulta funzionante fin dal 12 settembre 1860. Il 4 e il 5 novembre 1860 si tenne il plebiscito di adesione al Regno di Sardegna: nel Comune fu formata una sezione unica di 376 votanti. Seguì, l'11 novembre, l'elezione del primo consiglio comunale postunitario; fu confermato il sindaco Polelli, che il 13 dicembre prestò il giuramento di fedeltà alla corona. Il 3 dicembre vennero eletti, in seno al consiglio, due assessori e due assessori supplenti e, il 23 dicembre, vi fu l'elezione dei consiglieri provinciali.
Con l'adesione allo Stato sabaudo l'amministrazione comunale risultava composta dal sindaco, capo della magistratura, da quindici consiglieri, rinnovabili per un quinto alla decadenza dei titolari, e dalla giunta, composta da due assessori e due supplenti rinnovabile per metà ogni due anni.
Le risorse principali del Comune erano la vendita del taglio dei boschi e l'affida dei numerosi terreni di pascolo adatti a vario genere di bestiame. L'economia locale, a parte l'esistenza di cave e di una fabbrica di materie esplodenti, di una cooperativa di mutuo soccorso fin dal 1878 e di una distilleria societaria nelle vicinanze, era eminentemente agricola.
Nel 1877 il Comune di Calvi era ascritto al collegio elettorale di Calvi e Montebuono mentre, nel 1890, risulta compreso nel collegio elettorale di Spoleto II e nel 1899 aderiva al collegio elettorale di Poggio Mirteto.
Calvi partecipò, con numerosi arruolati, alla I guerra mondiale.
Con il regime fascista ebbe il suo primo podestà in Alberto Calza Bini.
Quando nel 1926 venne costituita la provincia di Terni, il Comune di Calvi venne incluso nel suo territorio.
Durante le seconda guerra mondiale il paese fu sottoposto a frequenti bombardamenti e il personale e gli alloggi furono requisiti dal comando tedesco.
Il 22 dicembre 1942 il podestà Giorgio Calza Bini presentava le proprie dimissioni e l'11 febbraio 1943 venivano fatte le consegne tra il podestà uscente ed il commissario prefettizio Giuseppe Provenzani.
Il 13 aprile 1944 vi fu l'eccidio di 16 persone, strage voluta da un luogotenente di Kappler rimasto sconosciuto.
La lotta di liberazione a Calvi cessò il 13 giugno 1944.
Il 5 gennaio 1945 venne nominato il nuovo sindaco, nella persona di Guido Caroselli, e costituita una nuova giunta di quattro assessori e due supplenti, nel rispetto della normativa vigente e delle disposizioni impartite dal comando alleato.
Il 2 giugno 1946, con le prime elezioni comunali della storia repubblicana venne eletto sindaco Giorgio Germani e furono assegnati dalla legge al Comune venti consiglieri; la giunta continuava ad essere costituita da quattro assessori effettivi e due supplenti.


Condizione giuridica:
pubblico

Tipologia del soggetto produttore:
preunitario (sec. XI - 1860)
ente pubblico territoriale (1860 - )

Profili istituzionali collegati:
Comunità (Stato della Chiesa), sec. XIV - sec. XVIII
Comunità laziali nel periodo francese, 1798 - 1814
Comunità (Stato della Chiesa), 1815 - 1870
Comune, 1859 -
Ufficio di Stato civile (Umbria), 1860 - 1865

Complessi archivistici prodotti:
Comune di Calvi dell'Umbria (fondo)
Stato civile del Comune di Calvi dell'Umbria (fondo)


Bibliografia:
M. TABARRINI, L'Umbria si racconta. Dizionario A-D, Foligno, 1982, 225 - 227

Redazione e revisione:
Robustelli Giovanna, 2009/05/06, prima redazione
Santolamazza Rossella, 2011/09/26, revisione


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