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Comitati di liberazione nazionale - CLN. Provincia di Firenze

Sede: Provincia di Firenze
Date di esistenza: 1943 - 1946

Intestazioni:
Comitati di liberazione nazionale - CLN comunali. Provincia di Firenze, Provincia di Firenze, 1943 - 1946, SIUSA

Soggetti produttori sono i CLN dei seguenti comuni della provincia di Firenze: Bagno a Ripoli, Barberino di Mugello, Borgo S. Lorenzo, Calenzano, Campi Bisenzio, Cantagallo, Castelfiorentino, Cerreto Guidi, Dicomano, Fiesole, Figline Valdarno, Firenzuola, Fucecchio, Impruneta, Lastra a Signa, Londa, Marradi, Prato, Rufina, Rignano sull'Arno, S. Casciano Val di Pesa, S. Godenzo, S. Piero a Sieve, Sesto Fiorentino, Signa, Tavarnelle, Vernio, Vicchio di Mugello, Vinci. Si noti che dal 1992 il comune di Prato è divenuto capoluogo di provincia e che nel suo territorio rientrano, tra gli altri, il comune di Cantagallo e di Vernio.

A partire dagli ultimi mesi del 1943 in provincia di Firenze si formano numerosi Comitati comunali di liberazione nazionale, dipendenti dal Comitato toscano di liberazione nazionale (CTLN). All'interno di quest'ultimo i rapporti con i CLN comunali sono di pertinenza della Presidenza e in particolare dell'Ufficio regionale, creato allo scopo di coordinare la rete ciellenistica periferica.
Per il proprio funzionamento i CLN locali adottano criteri di rappresentanza esclusiva e paritetica dei 5 partiti (PCI, PSIUP, PDA, DC, PLI) e il principio dell'unanimità nelle deliberazioni. Ogni CLN elegge un presidente (ed un vice presidente se il numero dei membri è superiore ad 8), cui spetta di presiedere le sedute, firmare gli atti ufficiali del comitato e mantenere i rapporti con le autorità, e un segretario, incaricato di verbalizzare le sedute, conservare l'archivio e regolare il servizio d'ufficio.
Durante il periodo clandestino l'attività dei comitati è diretta principalmente alla propaganda antifascista e antinazista e all'organizzazione e all'assistenza alle bande patriottiche. Inoltre i comitati predispongono l'occupazione dei luoghi e delle cariche di responsabilità da effettuare al momento della Liberazione, tanto che al ritiro dei tedeschi molti CLN si trovano pronti ad amministrare il territorio di competenza.
L'attività delle organizzazioni ciellenistiche dopo la Liberazione è rivolta innanzitutto a soddisfare i bisogni più urgenti della popolazione, attraverso il rifornimento di generi alimentari, alloggi, indumenti. Inoltre esse affrontano problemi relativi alla disoccupazione, al mercato nero, ai trasporti, all'istruzione; gestiscono l'epurazione e il sequestro di beni mobili e immobili appartenenti alle ex organizzazioni fasciste; coordinano l'azione di cooperative di consumo; incoraggiano la beneficenza da parte di partiti, associazioni e privati cittadini; promuovono l'attività dei partiti e la ripresa della vita associativa e ricreativa.
Al primo Convegno dei CLN della provincia di Firenze (15-16 aprile 1945) viene decisa la costituzione, a fianco del CTLN, del Comitato provinciale di liberazione nazionale di Firenze (CPLNF), a cui devolvere tutte le questioni di interesse generale della provincia. Esso è formato da sei rappresentanti, uno per ogni zona in cui è stato diviso il territorio della provincia e in rappresentanza dei vari partiti: Fucecchio (PLI), Empolese, (PCI), Pratese (PSI), Mugello (DC), Valdarno (PCI), Chianti (PDA).
Alle dipendenze dei comitati comunali agiscono i sotto-comitati costituitisi a livello frazionale. Nel dicembre 1944 nella provincia fiorentina risultano esistere 57 CLN, oltre a quelli della città di Firenze e dei distretti urbani. Alla vigilia del già citato congresso provinciale dei CLN (15-16 aprile 1945), il loro numero è sceso a 49.
Lo scioglimento dei CLN comunali ancora attivi avviene nell'estate del 1946 secondo le istruzioni impartite dal CTLN, che prima del proprio scioglimento (3 luglio 1946) sollecita i comitati periferici a creare un Ufficio stralcio per l'espletamento delle pratiche di ordinaria amministrazione e a trasmettere all'Ufficio stralcio di Firenze i propri archivi.


Condizione giuridica:
pubblico

Tipologia del soggetto produttore:
comitato di liberazione nazionale e organizzazione della Resistenza
stato

Soggetti produttori:
Comitato di liberazione nazionale - CLN di Calenzano, collegato
Comitato di liberazione nazionale - CLN di Cantagallo, collegato
Comitato di liberazione nazionale - CLN di Cerreto Guidi, collegato
Comitato di liberazione nazionale - CLN di Empoli, collegato
Comitato di liberazione nazionale - CLN di Prato, collegato
Sottocomitato di liberazione nazionale - SCLN di Ponte a Ema, collegato

Profili istituzionali collegati:
Comitato di liberazione nazionale - CLN, 1943 - 1946


Bibliografia:
G. Verni (a cura di), "Cronologia della Resistenza in Toscana", Roma, Carocci, 2005, con cd-rom allegato
La Resistenza e gli alleati in Toscana: i Cln della Toscana nei rapporti col Governo militare alleato e col Governo dell'Italia liberata. Atti del I convegno di storia della Resistenza in Toscana tenuto nel 20. anniversario della costituzione dei Cln, Firenze, Palazzo Riccardi, Palazzo Vecchio, 29-30 settembre, 1 ottobre 1963, Firenze, Giuntina, 1964.
S. ROGARI, Il CTLN ed i CLN provinciali e locali fra cospirazione e costruzione della democrazia, in Al di qua e al di là della Linea Gotica. 1944-1945: aspetti sociali, politici e militari in Toscana e in Emilia-Romagna, a cura di L. ARBIZZANI, Bologna-Firenze, Regioni Emilia Romagna e Toscana, 1993
E. Collotti, Natura e funzione storica dei Comitati di liberazione, in Dizionario della Resistenza, Torino, Einaudi, 2001, I, pp. 229-241.
P. Lombardi, L'illusione al potere. Democrazia, autogoverno regionale e decentramento amministrativo nell'esperienza dei CLN (1944-1945), Milano, Angeli, 2003.
P. MENCARELLI, La dialettica centro-periferia tra il CTLN e la sua rete periferica nell’area fiorentina, in "Dopo la liberazione. L’Italia nella transizione tra la guerra e la pace: temi, casi, storiografia", a cura di I. Botteri, San Zeno Naviglio, Grafo, 2008

Redazione e revisione:
Bonsanti Marta, 2009/11/04, prima redazione


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