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Parrocchia di San Moisè, Venezia

(Archivi storici della Chiesa di Venezia)

Sede: San Marco, VENEZIA
Date di esistenza: 1967 -
sec. IX - 1810

Intestazioni:
Parrocchia di San Moisè, Venezia, sec. IX - 1810, 1967 -

Altre denominazioni:
Parrocchia di San Vittore martire

Le cronache antiche legano la fondazione della chiesa allora intitolata a San Vittore martire all'intraprendenza delle nobili famiglie degli Artigeri e degli Scoparii, in una data imprecisata che si pone tra la fine dell'VIII secolo e l'inizio del successivo. Il Sansovino azzarda quale data di erezione del tempio il 796, senza tuttavia poter ancorare tale datazione ad alcuna testimonianza documentaria. La chiesa, dotata dagli stessi fondatori di un ingente patrimonio fondiario, sembra avere acquisito nello stesso torno di tempo l'esercizio dei diritti parrocchiali. Solo dal XII secolo, tuttavia, si hanno testimonianze sicure di pievani alla guida della chiesa ' un atto del 1192, per esempio, stilato con il consenso del vescovo di Castello Marco Nicola, riporta la divisione pattuita solidarmente tra capitolo e pievano per la divisione in tre porzioni delle rendite del beneficio parrocchiale, l'una destinata alle spese di fabbrica, la seconda per il sostentamento del pievano, la terza al capitolo ' in un periodo, tuttavia, in cui a ragione si può ritenere l'esercizio dei diritti della cura d'anime già pervenuto alla sua piena maturità. Rifabbricata nel 947 per mano di Moisè Valier, la chiesa fu per volontà dello stesso dedicata in quell'anno al santo profeta di cui portava il nome; successive rifabbriche sono testimoniate nel 1105, all'indomani del furioso incendio che aveva distrutto parte della città, e nel 1632, su disegno di Alessandro Tremignon. I decreti 'eversivi' emanati dal napoleonico Regno d'Italia nel 1810, che ridisegnavano la configurazione e la geografia delle parrocchie veneziane, portarono pure alla soppressione della parrocchia di San Moisè, la cui circoscrizione venne inglobata nella parrocchia di San Marco. Sussidiaria da allora di San Marco, la chiesa riottenne i diritti parrocchiali nel 1967.

In origine chiesa di giuspatronato laico, essa rimase per lungo tempo dotata e amministrata dai laici della parrocchia, a cui spettava pure il diritto di nomina del pievano; tale prerogativa ci viene indirettamente confermata da alcuni documenti degli anni 1524-1525 relativi alla facoltà di voto del pievano concessa pure ai Procuratori di San Marco, «per ragion della Procuratia», benché non possessori di immobili in parrocchia. Collegiata sino al 1807, la parrocchia era retta da un capitolo operante nella gestione amministrativa e contabile del patrimonio della parrocchia già alla fine del Duecento, come si evince da una parte capitolare di quegli anni che riduce il numero dei titolati a 3 preti, un diacono, un suddiacono e 2 accoliti, in ragione della scarsità delle risorse del beneficio, insufficienti a sostenere un collegio più numeroso. Con la ripartizione successiva di tale patrimonio - originariamente comune - in masse proporzionate ai titoli assunti dai canonici, affievolitisi con il tempo lo spirito di condivisione, gli obblighi di vita comunitaria e la corresponsabilità nella guida pastorale della parrocchia cui erano tenuti pure i membri del capitolo, la cura delle anime e l'amministrazione dei sacramenti venne affidata al solo pievano, assistito talora da un sacrista in particolare nella compilazione dei registri canonici. Dal 1967, anno della riassunzione delle prerogative parrocchiali, San Moisè è guidata da un parroco di nomina patriarcale.

La parrocchia era affiliata in antico alla chiesa di Santa Maria del giglio, vulgo Santa Maria Zobenigo: gli obblighi legati al rapporto di filiazione imponevano al pievano e ai titolati della chiesa di San Moisè, tra gli altri, di assistere il sabato santo alla benedizione del fonte battesimale nella chiesa matrice, ricevendone l'acqua benedetta per il battistero della propria parrocchia, oltre a cespiti di vario genere fissati dalla consuetudine. La stessa è oggi afferente al vicariato di San Marco, Diocesi di Venezia.


Complessi archivistici prodotti:
Parrocchia di San Moisè di Venezia (fondo)


Bibliografia:
F. CORNER, Notizie storiche delle chiese e dei monasteri di Venezia e di Torcello, Padova 1758 (rist. anastatica Bologna 1990), 204-205
Il Patriarcato di Venezia. Situazione al 15 ottobre 1974, a cura di G. BORTOLAN, Venezia 1974, 425-428
F. CORNER, Ecclesiae Venetae antiquis documentis nunc etiam primus editis illustratae ac in decades distributae, Venetiis 1749, vol. III, pp. 358 e segg.
G. CAPPELLETTI, Storia della Chiesa di Venezia dalla sua fondazione sino ai nostri giorni, Venezia 1851, II, p. 400
G.B. GALLICCIOLLI, Delle memorie venete antiche, profane ed ecclesiastiche, Venezia 1795, III, pp. 8, 14, 17, IV, 279
N. COLETI, Monumenta Ecclesiae S. Moysis, Venezia 1758
G. TASSINI, Curiosità veneziane, Venezia 1915, 33-34
G. GIRARDI, San Moisè profeta a Venezia: da un impianto bizantino all'attuale configuarzione ad aula unica, «Bollettino d'arte», 59 (gennaio-febbraio 1990), 97-124
«Rivista diocesana del Patriarcato di Venezia ufficiale per gli atti di Curia», 1 (gennaio 1998), 23, 64


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