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Martini & Rossi spa

Seat: Torino
Date of live: 1847 -

Headings:
Martini & Rossi spa, Torino, 1847 -, SIUSA

Other names:
Michel Re Agnelli e Baudino, 1847 - 1863
Martini, Sola e C.ia, 1863 - 1879
Martini & Rossi successori Martini, Sola e C.ia, 1879 - 1950

Il 1° luglio del 1847 quattro intraprendenti commercianti piemontesi, Clemente Michel, Carlo Re, Carlo Agnelli ed Eligio Baudino, fondano a Torino una "Distilleria nazionale di spirito di vino all'uso di Francia" nonché "Deposito di rhum, absinthe, kirsch, cognac, curaçao" e rivendita di vini di Bordeaux, con sede in contrada S. Filippo e fabbricazione a S. Salvatore Monferrato. Questa per ora sconosciuta Società si rivelerà essere la diretta antenata dell'attuale Martini & Rossi. La Michel Re Agnelli e Baudino manifesta da subito una tendenza all'espansione su scala nazionale e internazionale che caratterizzerà tutta la sua storia. Alla sede torinese (stabilita in via Madonna degli Angeli, poi via Carlo Alberto, dove resterà fino al 1887) e alla distilleria di S. Salvatore si affiancano il magazzino a Genova Sampierdarena (che si occupa principalmente dell'importazione dei vini di Sardegna) e la fabbrica di birra ad Alessandria (dal 1855), nonchè, a testimonianza degli stretti legami economici franco-piemontesi, case di rappresentanza a Beziers e a Narbonne (presso la ditta F.lli Michel). Sin dai primi anni di vita della Società troviamo, inseriti nell'organico aziendale rispettivamente come contabile e come venditore, due personaggi destinati a giocare un ruolo fondamentale: Teofilo Sola e Alessandro Martini, che già nel 1851 acquisisce con altri due rappresentanti (tali Zandrino e Vigna) una compartecipazione agli utili della Michel Re Agnelli e Baudino. Nel 1863, a seguito della morte del socio Carlo Re (avvenuta nel 1860) e conseguente liquidazione della relativa parte sociale, la superstite Baudino Agnelli e Michel è costretta a ristrutturarsi. La nuova Società si chiama Martini, Sola e C.ia, ma vi compare come terzo socio il liquorista Luigi Rossi, originario di Valdellatorre, che già collaborava con la precedente gestione fabbricando su commissione nella sua bottega torinese di via Dora Grossa; inoltre, gli ex-titolari Eligio Baudino e Carlo Agnelli continuano per alcuni anni a spartirsi i 2/5 dei profitti quale corrispettivo dell'avviamento commerciale ceduto (per un totale di lire 4.167), mentre Clemente Michel, che scompare dalle scene, probabilmente rileva la fabbrica di birra di Alessandria.
Nel 1864 la produzione viene centralizzata, sotto la creativa guida di Luigi Rossi, nella nuova sede di Pessione, piccola frazione di Chieri strategicamente collocata sulla linea ferroviaria Torino-Asti-Genova e punto nodale tra le colline del Monferrato produttrici di vini, le Alpi del Cuneese da cui giungevano preziose erbe aromatiche e Genova, porta aperta verso tutti i mercati del mondo. In questo piccolo agglomerato di case coloniche, circondate da campi coltivati e vigne, i soci acquistano una prestigiosa palazzina costruita agli albori dell'Ottocento, dotata di ampie cantine e circondata da una vasta estensione di terreno sulla quale i lungimiranti imprenditori già pensano di costruire i nuovi reparti di un autentico stabilimento. Al primo piano della palazzina, un grazioso appartamento viene adibito ad abitazione per Luigi Rossi e la sua numerosa famiglia: la moglie Marianna Barberis, maestra elementare e preziosa consigliera del marito, unico responsabile della produzione in una delicata fase di vertiginosa espansione; quattro figli, destinati come vedremo a prendere le redini dell'azienda; e due figlie, che contraendo ottimi matrimoni contribuiranno all'ascesa sociale della famiglia.
Dopo le prime onorificenze ottenute alle Esposizioni Internazionali di Dublino (1865) e Parigi (1867), prende il via una straordinaria sequenza di successi e riconoscimenti che da tutto il mondo concorrono ad arricchire il medagliere della Società, la quale nel corso della sua storia potrà fregiarsi del titolo di "fornitore ufficiale" di molte Case Reali in Europa e nel 1922 addirittura dell'Imperatore del Giappone. Dal 1870 sino al 1878, in collaborazione con Agostino Falchetto, cognato di Martini, viene gestita in piazza Colonna a Roma una lussuosissima "biberia" per la vendita al dettaglio di vermouth e liquori dell'ormai nota Casa torinese. Il 1879 è l'anno della morte del socio Teofilo Sola: la ragione sociale diventa definitivamente Martini & Rossi, ma la dicitura "successori Martini, Sola e C.ia" sopravviverà fino agli anni Cinquanta del Novecento. Nel 1887 gli uffici della Direzione generale, insieme ad un negozio di vendita diretta al pubblico, si installano nel grandioso palazzo di C.so Vittorio Emanuele II a Torino. Coll'avvento del nuovo secolo e con la morte di entrambi i personaggi cui l'azienda deve il nome divenuto celebre nel mondo (Luigi Rossi nel 1892, Alessandro Martini nel 1905), i ruoli direttivi passano nelle mani dei figli di Luigi Rossi: Teofilo e Cesare (entrati in azienda nel 1889), Enrico ed Ernesto (entrati in azienda nel 1903), la cui strategia persegue il potenziamento dei rapporti con l'estero attraverso la creazione di succursali amministrative, distributive e produttive. Nel 1911, grazie ai meriti sociali e politici, la famiglia viene insignita da Vittorio Emanuele III del titolo nobiliare di Conti di Montelera. I primi del Novecento sono gli anni in cui la Martini & Rossi si scrolla di dosso quella patina vagamente provinciale caratteristica di molte aziende torinesi dell'epoca. Il balzo in avanti riesce grazie agli uomini che la dirigono e, soprattutto, al primogenito di Luigi Rossi, Teofilo. Laureato in legge a soli 21 anni, presidente del Consiglio della Camera di Commercio di Torino, deputato e senatore del Regno, tra il 1909 e il 1917 fu l'illuminato sindaco che trasformò e risanò l'aspetto urbanistico di Torino, ove volle riunire il fior fiore dell'industria mondiale nella celebre Esposizione Internazionale del 1911. Come ministro dell'Industria e del Commercio, collaborò alla soluzione della crisi conseguente all'instaurazione del "regime secco" negli Stati Uniti promuovendo la creazione, a Parigi, di un "Comitato internazionale per la tutela dei vini e dei prodotti derivati". Mentre i maggiori Teofilo e Cesare portano a compimento le rispettive carriere politiche, sono i fratelli minori Enrico ed Ernesto a condurre la Società, coordinando la produzione del sempre più dinamico polo di Pessione e della nuova distilleria a vapore costruita a Montechiaro d'Asti (1901), nonché delle succursali e depositi di Buenos Aires (1884), Ginevra (1886), Barcellona (1893) seguite da Parigi, Bruxelles, Londra, New York, Hong Kong, Costantinopoli, Bucarest, Yokohama e così via sino a raggiungere ogni più sperduto angolo del mondo. Anche la pubblicità comincia ad avvalersi delle realizzazioni di noti illustratori come Marcello Dudovich, Jean Droit, Leonetto Cappiello e molti altri, che creano in esclusiva per Martini & Rossi i primi manifesti conosciuti in tutto il mondo. Nel 1925, in conseguenza delle nuove leggi, la Società a nome collettivo "Martini & Rossi successori Martini, Sola e C.ia" si tramuta in Società Anonima Martini & Rossi, con Teofilo Rossi come presidente e il fratello Cesare in qualità di vicepresidente, mentre la nuova carica di Amministratore Delegato va ad Enrico ed Ernesto assume la direzione dello stabilimento. Cesare morirà l'anno successivo, seguito da Teofilo nel 1927. La terza generazione dei Rossi di Montelera, rappresentata dai cugini Lando, Metello, Napoleone e Theo, eredita l'azienda negli anni Trenta, proprio a cavallo delle due guerre mondiali. Sono gli anni della realizzazione di opere sociali a favore dei lavoratori, quali la costruzione dell'Asilo pessionese dedicato a Luigi Rossi e di abitazioni a costo contenuto per i dipendenti dello stabilimento, ma anche della maggiore espansione e potenziamento dello stabilimento stesso: nuove cantine, nuovi reparti, nuovi macchinari all'avanguardia, nuove diversificazioni della produzione. Le raffinate opere realizzate per la cartellonistica pubblicitaria portano le firme di artisti come Lubatti, Petiti, Alessio, Riccobaldi. Purtroppo il mondo apparentemente solido e rassicurante del Ventennio fascista stava per sgretolarsi di fronte ad un secondo, devastante conflitto mondiale. La direzione della Martini & Rossi fu costretta a sfollare da Torino a Pessione, dove però la ferrovia costituiva un bersaglio fisso per l'aviazione alleata e i magazzini erano meta di razzie dei soldati tedeschi in cerca di bevande alcooliche. Lo stabilimento in Germania venne distrutto e gravi danni si ebbero anche in altri Paesi. Inoltre, la decisione di mantenere la piena occupazione per tutelare i dipendenti durante il periodo bellico portò ad un forte dissanguamento economico. Grazie alla ferma volontà di non soccombere sotto il peso del recente dramma, si può parlare di ripresa sin dal 1945: nel dicembre di quello stesso anno, il lunedì sera la radio torna a trasmettere i celebri concerti Martini, lanciati con successo nel 1936 e sospesi nel marzo del 1943. Saranno proprio i concerti Martini a far conoscere al pubblico italiano l'astro nascente di Maria Callas. Gli anni '50 segnano il rilancio della Martini & Rossi su tutti i mercati grazie all'introduzione delle più avanzate tecniche di organizzazione commerciale. Per ripartire si sceglie la strada del prestito obbligazionario, per la cifra a quei tempi vertiginosa di 100 milioni di lire, mentre il 28 giugno 1950, per adeguarsi al nuovo codice civile, la Martini & Rossi si trasforma in Società per Azioni: a pochi anni dalla fine del conflitto la crisi appare superata. Alle celebri firme della pubblicità Martini & Rossi si aggiungono via via nomi come Armando Testa, Mario Rossi, Atanasio Soldati, Andy Warhol. Le grandi iniziative pubblicitarie e di immagine proseguono negli anni '50 e '60 con la creazione delle Terrazze Martini a Parigi (sin dal 1948), Milano (dal 1958), Londra, Bruxelles, Barcellona, San Paolo in Brasile e Genova (nel 1965); con la realizzazione del Museo Martini di Storia dell'Enologia a Pessione, inaugurato nel 1961 in occasione delle celebrazioni per il primo centenario dell'unità d'Italia; e con la nascita nel 1968 di Martini Racing, fiore all'occhiello della sponsorizzazione sportiva Martini & Rossi, la cui tradizione risaliva al lontano 1934 quando, nell'ambito del XXII Giro d'Italia, l'azienda aveva promosso un "Gran Premio Martini della montagna" e affiancato alla importante manifestazione sportiva un proprio "carro pubblicitario" itinerante. Il consolidamento dell'internazionalizzazione passa dagli anni Sessanta ad oggi anche attraverso l'acquisizione di prestigiosi marchi come Saint Raphael, William Lawson's, Offley Forrester, Gaston de Lagrange, Noilly Prat, Bénédictine, Otard, secondo una politica di diversificazione che, senza tradire le origini della Società, spingeva a puntare sui cosiddetti "prodotti complementari". Nel 1977 l'esigenza di imprimere la massima coordinazione alle strategie produttive, pubblicitarie e commerciali delle varie Società porta alla costituzione in Lussemburgo della holding GBC (General Beverage Corporation) e a Ginevra della GBM (General Beverage Management): la GBC raggiunge ben presto un posto di grande rilievo tra i produttori e i distributori di bevande alcooliche, con quasi 33 milioni di casse vendute in ogni parte del mondo. Nel 1987 il Gruppo Martini incontra un altro grande Gruppo multinazionale di matrice americana, la Bacardi Limited, cui affida attraverso la Bacardi Imports di Miami la distribuzione dei suoi prodotti negli Stati Uniti. Si instaura così un rapporto di fiducia e reciproca stima professionale che condurrà alla creazione di importanti joint-ventures di distribuzione: la Westbay Distributions a Southampton e la United Wines & Spirits a Copenhagen. E' di sei anni più tardi la fusione dei due Gruppi in un'unica grande entità produttiva, commerciale e distributiva, il Gruppo Bacardi-Martini: oggi una grande realtà, fondata su solide tradizioni e protesa verso il futuro.


Legal position:
privato

Type of creator:
ente economico/impresa

To know more:
Martini & Rossi

Generated archives:
Martini & Rossi (fondo)
Martini & Rossi spa (fondo)


Editing and review:
Anselmo Sara, 2007/07/07, prima redazione


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