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Fattoria del Buonamico

Sede: Montecarlo (Lucca)
Date di esistenza: 1962 - 2008

Intestazioni:
Fattoria del Buonamico, Montecarlo, 1962 - 2008, SIUSA

Le origini
Le origini della Fattoria del Buonamico sono legate al ristorante torinese "Al gatto nero", fondato da Settimo Vannelli, partito da Altopascio alla volta di Torino nel 1927. Nato come trattoria toscana, il locale era già rinomato prima della seconda guerra mondiale, ma visse un momento di svolta dopo la morte di Settimo Vannelli, nell'anno 1953. A questi subentrarono il figlio maggiore, Enzo Vannelli, e il suo nuovo socio Ciro Grassi. Insieme essi portarono il ristorante a conquistare una prima stella Michelin e a conseguirne anche una seconda agli inizi degli anni Settanta. I due soci avevano sposato due sorelle Lea e Rina Berti, Enzo era figlio d'arte e Ciro aveva avuto esperienze importanti nei ristoranti milanesi Giannino e Alla Collina Pistoiese di Pietro Gori. Dopo pochi anni, nel 1958, il locale venne trasferito dall'originaria piazza Carlina all'attuale sede di corso Filippo Turati.

Il marchio Buonamico
Il Gatto nero si riforniva delle materie prime direttamente in Toscana. Fu così che i proprietari dietro consiglio di Angiolo Salvadori, noto assaggiatore e mediatore locale, rintracciarono sulle colline di Montecarlo un vino adatto ai propri clienti torinesi. Nel 1954 Enzo Vannelli e Ciro Grassi iniziarono a commercializzare il vino con il marchio "Buonamico di Vannelli e Grassi" nel proprio locale. La prima volta fu nel 1954 con l'acquisto del vino dell'annata 1953 della Fattoria La Torre.

La Fattoria del Buonamico
La Fattoria del Buonamico fu creata unendo in tempi diversi vari poderi. Vannelli e Grassi vivevano a Torino e acquistando il vino presso la Fattoria La Torre avevano conosciuto il fattore Ermanno Franceschini che dette un contributo determinante al progetto di creazione della Fattoria. Grande appassionato di viticoltura, Franceschini era nato nella Fattoria Pucci a S. Martino in Colle e negli anni intorno al 1940 era stato fattore dai Conti della Gherardesca a Castagneto Carducci.
Nel 1962 venne acquistato il primo podere, già gestito a mezzadria dalla famiglia di Sabatino Bernardelli, poi, nel 1963, fu la volta del podere dei F.lli Costantino e Gino Mei e per ultimo di quello di Gino Domenichini. Dopo tali acquisizioni l'azienda poteva contare sulla coltivazione di 9 ettari complessivi.
Le fondamenta della fattoria furono gettate tra il 1962 e il 1963 e la costruzione di circa 800 mq coperti, al tempo modernissima, fu completata nella primavera del 1965. L'attività dette i primi frutti con la piccolissima produzione dell'annata 1963, ma è solo nel 1964 che si ebbe un'annata veramente eccellente. Per l'occasione fu disegnata una nuova etichetta da Armando Testa.
Oltre alla cantina tra il 1962 e il 1965 furono impiantati anche 2 ettari di vigneto specializzato eliminando i vecchi vigneti promiscui tradizionalmente utilizzati per delimitare i campi.

L'espansione con la Villa Lombardi
Negli anni fra il 1966 e il 1967 fu perfezionato l'acquisto dell'azienda agricola dell'ing. Raffaello Passaglia dell'estensione di 9 ettari, 3 dei quali già coltivati con vigneti specializzati da poco impiantati: la vigna del Syrah e la vigna della Fontana. La Villa Lombardi era organizzata come un piccolo borgo con la villa padronale, tre case coloniche, la cantina, le stalle, i magazzini, un capannone per i trattori e gli attrezzi e anche con una piccola chiesa.
L'azienda acquisita aveva 3 dipendenti ma solo Oscar Paganelli rimase come cantiniere della Fattoria, la quale ormai si estendeva su 18 ettari di vigneti.

La morte di Ciro Grassi
Il 16 Giugno del 1968 morì Ciro Grassi lasciando, tra gli altri, tre figli in giovane età, il socio e cognato Enzo Vannelli e due aziende: il Ristorante e la Fattoria appena creata. Fu in questo momento che si costituì la società Fattoria del Buonamico Srl la gestione della quale fu affidata alla vedova Grassi, Rina Berti. In questo periodo iniziò a svolgere alcuni incarichi per la Fattoria anche Vasco Grassi, futura figura cardine dell'azienda.
Nel 1969 arrivò il riconoscimento della DOC per il vino bianco. Un contenzioso con una ditta tedesca portò alla sostituzione dell'immagine del Gatto Nero sull'etichetta, per l'aggiornamento della quale si ricorse di nuovo allo studio Armando Testa che utilizzò una raffigurazione del paese di Montecarlo tratta da un affresco di Giorgio Vasari.

Gli anni Settanta
Negli anni Settanta furono acquistati nuovi vigneti ed il ristorante non riusciva più ad assorbire tutta la produzione. Iniziò dunque la commercializzazione del vino per poter recuperare gli investimenti fatti.
A metà del 1970 il fattore Franceschini andò in pensione e al suo posto fu assunto Vasco Grassi che iniziò ad occuparsi a tempo pieno delle vendite e della conduzione aziendale, avvalendosi inizialmente del supporto del suo predecessore. Vasco Grassi guiderà con passione la Fattoria fino al 2008.
I vini prodotti erano il Montecarlo bianco DOC e il rosso ed il rosato; per questi ultimi si utilizzava la denominazione Cercatoia , indicazione geografica riconosciuta anche dal Ministero.
In quel tempo i dipendenti fissi, oltre all'amministratore, erano cinque.
Nel 1973 furono acquistati altri 4,5 ettari di terreno: si trattava delle aree denominate Tessa e all'Organo che completarono i possedimenti della Fattoria verso la via di Cercatoia alta.
L'azienda sorta solo 13 anni prima aveva ormai a disposizione 22 ettari e mezzo di terre.
Nel 1975 iniziò la produzione del Rosso di Cercatoja Etichetta gialla o Riserva, che veniva servito regolarmente anche col Montecarlo bianco nei locali di Giorgio Pinchiorri e Angelo Paracucchi.
La produzione annua era di circa 750 hl per 90.000 bottiglie.
Nel 1976 furono completati tutti i vigneti nelle migliori esposizioni e la Fattoria poteva contare su 16 ettari di coltivazioni specializzati. Alla fine degli anni Settanta l'azienda si collocava sul mercato italiano distribuendo i propri vini nelle principali enoteche e nei migliori ristoranti, mentre il 10% circa veniva regolarmente esportato in Svizzera, Germania e Usa. Un altro 10% della produzione veniva poi venduto sfuso a privati.

Gli anni Ottanta
Nel 1981 le quote della società Fattoria del Buonamico srl, furono suddivise tra i Vannelli, che acquisirono la parte degli immobili di Torino, e i Grassi che rilevarono la Fattoria.
Nello stesso anno venne prodotto per la prima volta il Cercatoja bianco, dapprima commercializzato come Montecarlo bianco con etichetta numerata e successivamente denominato Bianco di Cercatoia.
Nel 1982 fu impiantato un altro ettaro e mezzo di vigneto specializzato per cui la superficie totale arrivò a 17,5 ettari coltivati.
Nel 1985 fu riconosciuta la DOC anche al Montecarlo rosso e contemporaneamente entrò a far parte dell'amministrazione aziendale il figlio di Rina Berti, Franco Grassi.
L'azienda si posizionava sempre meglio sul mercato sia nazionale sia estero; dalla metà degli anni Ottanta si spediva in Svizzera, Germania, Inghilterra, Usa, Canada e Giappone una quantità di bottiglie che raggiungeva anche il 20% della produzione.
Le 100-120.000 bottiglie annue venivano servite anche nell'alta ristorazione (Vissani, Al Gatto Nero, ecc.), e a cene e ricevimenti come quelli della Presidenza del Consiglio.

I primi anni Novanta e il passaggio di proprietà
Durante gli anni Novanta vi furono molte occasioni di crescita per l'azienda.
La prima seguì alla forte grandinata del 7 Agosto 1990 che danneggiò una vasta area dei migliori vigneti. Le uve erano completamente invaiate, ma poi un tempo favorevole permise una maturazione ideale dalla quale nacquero tre vini che dettero lustro all'azienda: il Vasario, il Fortino Syrah e il Fortino uvaggio bordolese.
Determinante cambiamento fu anche il passaggio di proprietà avvenuto il 18 settembre 1992, quando Rina Berti e i figli cedettero la Fattoria ad una Società che faceva capo agli imprenditori Aldo Grassi ed Egiziano Maestrelli, fondatori del gruppo Superal.
Nonostante la nuova proprietà niente cambiò nella vita aziendale: rimasero il marchio e la denominazione "Fattoria del Buonamico", tutti i dipendenti furono confermati e Vasco Grassi conservò la direzione tecnico-commerciale. La nuova proprietà aveva acquistato, prima del Buonamico, un'altra azienda nella parte sud-est di Montecarlo, l'azienda agricola Poderi S. Luigi, per un totale di 15 ettari, 7 dei quali a vigneto specializzato.
Subito dopo la vendemmia del 1992 iniziarono i progetti per riorganizzare le varie proprietà concentrando tutte le operazioni di vinificazione nella cantina di Fattoria e rinnovando gli impianti dei vigneti. Già alla fine del medesimo anno venne informatizzata l'amministrazione e nel 1993 iniziò una politica di miglioramento qualitativo della produzione vinicola sotto la consulenza enologica ed agronomica del dott. Vittorio Fiore e del dott. Stefano Chioccioli. Il piano di riordino dei vigneti nell'arco di 10-12 anni portò alla sostituzione degli impianti più obsoleti con l'obiettivo di realizzare vini più competitivi sul mercato.
Nell'arco temporale che va dal 1995 al 2008 l'azienda raggiunse un'estensione di circa 24 ettari e la produzione si stabilizzò intorno a una media annua di 100-110.000 bottiglie.

Il 15 luglio 2008 la società Fattoria del Buonamico srl è stata ceduta alla Società Tenuta del Buonamico srl della quale sono titolari Dino ed Eugenio Fontana.


Condizione giuridica:
privato

Tipologia del soggetto produttore:
ente economico/impresa

Complessi archivistici prodotti:
Fattoria del Buonamico (fondo)


Redazione e revisione:
Petroni Gaia, 2012/12/30, prima redazione
Petroni Gaia, 2013/12/30, integrazione successiva


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