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Parrocchia di San Silvestro I papa, Venezia

Sede: San Polo, VENEZIA
Date di esistenza: sec. IX -

Intestazioni:
Parrocchia di San Silvestro I papa, Venezia, sec. IX? -

Rimane incerta la data di erezione della chiesa di San Silvestro I papa, collocabile tuttavia, secondo le cronache antiche, alla seconda metà del IX secolo, ossia in una fase di intenso sviluppo demografico e urbanistico e di prima definizione dell'organizzazione parrocchiale delle isole cittadine. Secondo le stesse fonti la chiesa sarebbe stata innalzata con il concorso di alcune ricche famiglie di mercanti insediate a Rialto dagli inizi del secolo, fra cui in particolare i Caloprini di San Silvestro, sotto il cui giuspatronato il tempio inizialmente ricadeva. Estintosi ben presto tale ramo della famiglia Caloprini e decaduto con esso il diritto di giuspatronato, la chiesa fu concessa nel 989 dal Dogato al patriarca di Grado, con le annesse rendite. A tale data la chiesa risulta già godere di prerogative parrocchiali, confermate di lì a breve dall'investitura della stessa concessa nel 1069 dal patriarca a Vital Morario, nell'occasione espressamente identificato come pievano e priore; in un atto del 1182, l'investitura da parte del prelato fu fatta seguire da concessione di una porzione delle decime parrocchiali. Con il definitivo trasferimento del patriarca di Grado a Rialto probabilmente già prima della metà del XII secolo, la chiesa di San Silvestro, di sua proprietà, divenne residenza prelatizia e sede della cancelleria e dei tribunali di curia. La scelta del trasferimento della sede a Rialto, in posizione economicamente e politicamente strategica all'interno della città, non poteva non innescare processi di conflittualità giurisdizionali con l'ordinario della diocesi ospite; d'altronde il disegno papale e pubblico era quello di garantire il sostentamento ad un patriarca mancante di una vera e propria circoscrizione su cui basare la propria giurisdizione e le proprie rendite, situazione a cui si tentò di porre in aggiunta rimedio, nel 1200, assegnando al governo di San Silvestro altre quattro chiese vicine, San Matteo, San Giacomo dall'Orio, San Canciano e San Martino (privilegio papale di Innocenzo III). La successiva espansione dei propri diritti giurisdizionali praticata con successo dal patriarcato gradense ai danni dell'episcopato veneziano, provocò le risentite reazioni del vescovo di Castello, sfociate tra il 1216 e il 1231 in una serie di liti per l'esercizio degli «spiritualia» sulle dette chiese. Tali questioni si risolsero definitivamente solo nel 1451 quando, con la bolla «Regis aeterni», l'intervento papale sanzionò la soppressione del patriarcato di Grado, l'annessione dei relativi titoli, giurisdizioni e proprietà al neo'istituito patriarcato di Venezia e, di conseguenza, l'incorporazione pure della parrocchia di San Silvestro nella diocesi di Venezia. La chiesa, nel frattempo varie volte restaurata, fu rifabbricata definitivamente negli anni 1836'1843, su disegno dell'architetto Lorenzo Santi (con rimaneggiamenti posteriori dell'ingegnere Giovanni Battista Meduna); fu riconsacrata nell'aprile del 1844 dal patriarca Jacopo Monico.
Le soppressioni decretate dal napoleonico Regno d'Italia tra il 1807 e il 1810, che ridisegnavano la configurazione delle parrocchie veneziane riducendone il numero da più di 70 a 30, mantennero a San Silvestro I papa lo status di chiesa parrocchiale; nell'occasione la circoscrizione parrocchiale fu estesa in un primo momento fino a comprendere i territori delle soppresse parrocchie di San Matteo e San Giovanni elimosinario, quindi, nel 1810, sino ad inglobare pure la parrocchia di Sant'Apollinare, vulgo Sant'Aponal.

Collegiata sino al 1807, era retta da un capitolo - composto da tre preti titolati, un diacono e un suddiacono - che in origine amministrava solidarmente i beni patrimoniali del beneficio, condividendo gli impegni della cura d'anime e la cura pastorale per i poveri e gli infermi esercitati dal pievano. Con il tempo, tuttavia, scemati progressivamente lo spirito di condivisone e gli obblighi di vita comunitaria del capitolo, ripartito lo stesso patrimonio comune in masse proporzionate ai titoli assunti dai canonici, il peso della cura delle anime e dell'amministrazione dei sacramenti rimase affidata al solo pievano o parroco, assistito talora da un sacrista, cui spetterà in seguito di collaborare con il parroco nella regolare tenuta dei registri canonici e delle messe officiate.
Dal 1807 la parrocchia è guidata da un parroco di nomina patriarcale.
Chiesa matrice, la cui matricità deriva dalla sua originaria configurazione di chiesa di collazione patriarcale e sede del Patriarcato di Grado, essa aveva in antico giurisdizione piena o parziale su un gruppo di 15 parrocchie; i doveri di filiazione comportavano in particolare, per i rettori affiliati, l'obbligo di confluire il sabato di Pasqua presso la matrice «pro ipso baptismo et cereo ac novo igne benedicendis», oltre a tributi di varia natura stabiliti da antiche consuetudini.

La parrocchia è oggi afferente al vicariato di San Polo'Santa Croce, Diocesi di Venezia.


Complessi archivistici prodotti:
Parrocchia di San Silvestro di Venezia (fondo)


Bibliografia:
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