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Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura di Padova

Sede: Padova
Date di esistenza: 1811 -

Intestazioni:
Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura di Padova, Padova, 1811 -, SIUSA

Altre denominazioni:
Camera di commercio di Padova
Camera di commercio, industria e agricoltura di Padova, 1944 - 1966
Camera di commercio e industria di Padova, 1910 - 1926
Camera di commercio, arti e manifatture di Padova, 1811 - 1910

L'atto di nascita della Camera di commercio di Padova porta la data del 27 dicembre 1811, quando viene istituita per volontà di Napoleone Bonaparte ma con decreto del vicerè d'Italia Eugenio di Beauharnais. Oltre alla tutela degli interessi delle categorie commerciali ed industriali, l'istituzione ha il compito di raccogliere notizie sulla situazione economica e sulle difficoltà che ostacolano lo sviluppo dei commerci e delle industrie locali. Le Camere di commercio sorgono sul modello delle "chambres de commerce" che Oltralpe contano più di duecento anni di storia (le prime risalgono al 1599 e nascono a Marsiglia, in Francia, e a Bruges, in Belgio). L'imperatore le vuole più moderne, con meno ingerenze dello Stato; le immagina più somiglianti alle gloriose corporazioni che hanno attraversato tutto il medioevo italiano. Padova era il capoluogo del dipartimento del Brenta, suddiviso in quattro distretti: oltre al distretto del capoluogo, c'erano quelli di Este, Piove e Camposampiero. Il dipartimento contava poco più di 285 mila abitanti. Agricoltura, arti, manifatture e commercio erano attività di competenza del ministro dell'Interno che a Milano aveva il proprio Consiglio generale, composto da venti membri fra i quali c'erano due padovani: il barone Giuseppe Treves ed il finanziere Marco Zigno. A Padova i membri della Camera di Commercio inizialmente furono quattro: Gabriele Trieste, Giovan Batista Valvasori, Paolo Zaborra e Andrea Cristina. Padova entra a far parte dell'impero austriaco il 7 novembre 1813 e vi rimane fino al 12 luglio 1866. Fino al 1850 nella struttura delle Camere di commercio non cambia quasi nulla, rispetto all'originale disegno napoleonico: restano le attribuzioni e le competenze, non mutano nemmeno composizione e funzionamento. La presidenza resta prerogativa del regio imperial delegato. Il 18 marzo 1850 viene emanata una legge di riordino delle Camere del Regno. La sede della Camera di commercio di Padova è in piazza dei Signori, nel palazzo del Capitanio. Quindici anni dopo un'altra data viene impressa a caratteri indelebili nella storia dell'istituzione: nel 1865, infatti, quando la dominazione austriaca è agli sgoccioli, viene eletto il primo presidente della Camera di Commercio e Industria. È Moisè Vita Jacur, nato a Venezia nel 1797, arrivato a Padova giovanissimo; proprietario di un banco a S. Lorenzo, esponente di primo piano nell'economia cittadina, con interessi nell'agricoltura e nel commercio, regge la Camera fino alla morte, avvenuta il 22 ottobre 1877. Lo coadiuvavano il vicepresidente Vincenzo Zatta (commerciante) e 13 consiglieri, 7 in rappresentanza del settore del commercio e 6 di quello dell'industria. Tra i rappresentanti di quest'ultimo comparto troviamo Giacomo Colbachini dell'omonima fonderia, Pietro Sartori, amministratore di una filanda, Antonio Marcon, imprenditore della lana, Giovanni Battista Randi titolare della cartoleria del Bo. Del primo gruppo, tra gli altri, facevano parte Antonio Zaramella, "pollajuolo" con banco sotto il Salone, Salomone Salom venditore di granaglie e Giovanni Battista Saccardo titolare del negozio di mercerie in piazza delle Erbe.
Con l'annessione del Regno Lombardo-Veneto all'Italia non si registrano scossoni politici alla Camera di commercio, ma ci sono novità dal punto di vista normativo: la legge per l'istituzione e l'ordinamento delle Camere di Commercio ed Arti porta la data del luglio 1862 ma viene estesa alle province venete solo nel 1867. Le Camere, tra l'altro, avranno alla loro dipendenza le Borse di commercio; la Borsa merci di Padova viene istituita nel 1873, sarà soppressa, come tutte le altre, nel 1935. La legge prevedeva anche il possibile scioglimento del Consiglio camerale: a Padova succede due volte. In quegli anni la città è testimone di un mutamento politico epocale: radicali, socialisti e repubblicani, uniti, il 28 gennaio 1900 conquistano il potere in città, sottraendolo ai moderati che lo detenevano dal 1866, dall'uscita di scena degli Austriaci.
Attorno al 1905 troviamo la Camera di commercio di Padova fra i promotori di un comitato di commercianti e industriali per dar vita ad iniziative di pubblica utilità. L'ente padovano in breve diventerà punto di riferimento di numerose istituzioni, anche non padovane. Nel 1910, a seguito della legge n. 121 che le definisce per la prima volta enti di diritto pubblico, le Camere assumono la denominazione di Camere di commercio e industria. Nel 1914 la sede della Camera di Padova viene trasferita in un palazzo di via VIII Febbraio, prima occupato dalle Poste. Quando scoppia il primo conflitto mondiale Padova cambia volto. Nella mobilitazione generale viene coinvolta anche la Camera di commercio. Per cogliere i primi sintomi di ricostruzione bisogna aspettare fin oltre la primavera del 1919. A giugno apre la prima Fiera dei Campioni a Padova, voluta dalla Camera di commercio.
L'8 maggio 1924 viene emanato il decreto per l'ordinamento delle Camere di commercio del Regno e nascono le Giunte camerali. La legge del 18 aprile 1926 sopprime le Camere e crea i Consigli provinciali dell'economia, con l'incorporazione dei comizi agrari, istituiti nel 1866, dei comitati forestali e delle commissioni provinciali di agricoltura. L'evoluzione della Camera di Padova continuerà a seguire l'andamento piatto di tutte le altre Camere nei diversi capoluoghi di provincia. Frutto della dottrina fascista saranno pure altre due leggi: quelle del 1931 e del 1937. Le Camere diventano Consigli provinciali dell'economia corporativa e devono provvedere all'accertamento, alla determinazione e al controllo dei prezzi, oltre a regolare la sollecita sottoscrizione dei contratti collettivi di lavoro. Nel 1933 entra in funzione l'autostrada Venezia-Padova, di cui la Camera è socia. Tre anni dopo avviene un mutamento importante nella storia della Camera di commercio di Padova: il cambio di sede. L'ente camerale, che inizialmente operava nel palazzo del Capitanio, in piazza dei Signori, passa nella nuova sede di via VIII Febbraio, di fronte al Caffè Pedrocchi, nel 1914 e vi rimane fino al 1936. In quell'anno avviene il nuovo trasloco nel palazzo, che occupa attualmente, in piazza Spalato, oggi piazza Insurrezione. Un bombardamento aereo del 1943 distrugge il salone della Borsa della nuova sede; l'anno successivo vengono ricostituite con regio decreto, nelle province liberate, le Camere di commercio, industria e agricoltura. Il primo presidente del dopoguerra della Camera di Padova, Ettore Dal Molin, è eletto nel 1945. Nel 1951 viene ricostituita la Borsa merci e creata la Camera arbitrale per la risoluzione delle controversie commerciali relative ai prodotti trattati in Borsa.
Nel 1966 le Camere diventano Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura a sottolineare la più pesante presenza degli artigiani, che insieme ai coltivatori diretti già dal 1951 erano entrati a rappresentare gli interessi della categoria. L'attuale configurazione sarà tuttavia raggiunta solamente nel 1993 con la legge di riordinamento del 29 dicembre 1993, n. 580.
Dal 1945 la Camera di commercio di Padova torna ad essere protagonista negli anni della ricostruzione. Diventa luogo di dialogo con il territorio e di partecipazione della comunità delle imprese alle decisioni finalizzate al rilancio dell'economia. Ed ecco allora, accanto al rilancio del ruolo della Fiera, sorgere la Zona Industriale, potenziata al trascorrere delle stagioni, l'Interporto, il Centro Elettronico Regionale Veneto Elaborazione Dati (CERVED), Tecnopadova, il Parco Scientifico e Tecnologico Galileo, tanto per ricordare le intuizioni di maggior peso, con l'ente camerale a fare da volano delle energie. L'incisiva presenza del settore avicunicolo porta nella seconda metà degli anni Sessanta alla realizzazione della sala di contrattazione di Piazzola sul Brenta. Nel decennio successivo gli interventi della Camera di commercio sono caratterizzati dalla valorizzazione delle produzioni locali. In questo contesto si inserisce la partecipazione al Consorzio per la promozione del prosciutto veneto Berico-Euganeo e al Consorzio dei Vini doc dei Colli Euganei. Negli anni più vicini a noi, la Camera di commercio appoggia finanziariamente prove sperimentali del settore della frutticoltura e le iniziative nel settore florovivaistico. In collaborazione con le varie categorie, vengono promossi anche l'asparago bianco, la patata americana, il radicchio variegato. Industria e artigianato sono egualmente sui gradini più alti nella scala dell'impegno camerale. Per l'artigianato, in generale, l'impegno viaggia su tre binari: concessione di credito per il rinnovo degli impianti, appoggio dell'attività formativa e interventi di carattere promozionale. Grande importanza è stata data alla formazione per gli imprenditori e i loro collaboratori sulle nuove tecnologie e processi produttivi (informatica, meccanica, impianti elettrici, settore del mobile e quello tessile), sia sui nuovi metodi di gestione aziendale. Terzo polo dell'attività dell'ente camerale è il commercio. Due le direttrici di intervento: per il commercio interno iniziative di apprendimento delle problematiche legate alla distribuzione e formazione. Un ruolo importante anche per orientare la politica del commercio dei Comuni per un giusto equilibrio tra grande distribuzione e negozi di prossimità, lo svolge l'ufficio del Registro Esercenti. L'attività di sostegno all'export, tramite la ricerca di nuovi mercati con missioni, partecipazioni a fiere, workshop, viene sviluppata sia su scala provinciale che a livello regionale in collaborazione con il Centro Estero delle Camere di commercio del Veneto. Ma è nelle infrastrutture e nei servizi alle aziende, in generale, che la Camera di commercio ha saputo fare la differenza, attraverso l'azione dei propri vertici. In particolare, la Camera ha fornito un contributo importante agli studi di fattibilità per l'idrovia Padova-Venezia, che doveva costituire l'autostrada dell'acqua per il commercio. Altre progettazioni riguardano le nuove sedi della Dogana, dei Magazzini generali e del Mercato ortofrutticolo. Diventano realtà, negli anni Settanta, sotto la presidenza di Mario Volpato, la società informatica Cerved e la società Interporto Merci Padova s.p.a. Dalla metà degli anni Ottanta la Camera di Padova è in prima linea per favorire iniziative di sviluppo delle nuove tecnologie. Nel 1987 due nascite importanti: il Consorzio Padova Ricerche (con Università, CNR, IRI, Associazione industriali e alcune aziende pubbliche) e l'azienda speciale camerale Tecnopadova, chiusa nel 2001 per confluire nel Parco Scientifico e Tecnologico Galileo). Forte è stato anche l'impegno per la formazione degli aspiranti imprenditori, in particolare dei commercianti e intermediari a partire dagli anni Settanta, e poi estesa a tutte le categorie economiche e ai loro collaboratori tramite l'attività delle aziende speciali Tecnopadova (anni Novanta), Promo Padova (2002-2008) e del Comitato Imprenditoria Femminile. Importanti sono state anche le iniziative congiunte con l'Università, soprattutto sulle tematiche scientifiche, anzitutto l'istituzione del corso di laurea in ottica. Risale all'ultimo decennio l'avvio di iniziative supportate da consistenti finanziamenti per lo sviluppo del turismo in compartecipazione con gli altri enti locali e organismi del settore. Negli anni più recenti è diventata sempre più qualificata l'attività di contrasto della Camera - per lo più in squadra con le autorità preposte - alla contraffazione dei prodotti e per la sicurezza della loro commercializzazione.

Nella elegante sede di piazza Insurrezione, la Camera di commercio di Padova ha messo insieme nel corso degli anni un piccolo patrimonio d'arte, a volte commissionando le opere, a volte acquistando le tele come premio per gli artisti che si classificavano al primo posto nelle rassegne organizzate dalle Pro Loco o alle Biennali. È nata così una collezione con opere pittoriche e scultoree firmate da sessantuno artisti, molti dei quali padovani, che rappresenta un interessante viaggio nell'arte del Novecento. Nel 2007 le opere sono state catalogate e per alcune è stato necessario anche un restauro. Oggi fanno bella mostra di sé negli ambienti di lavoro e di riunione della rinnovata sede camerale.


Condizione giuridica:
pubblico

Tipologia del soggetto produttore:
ente funzionale territoriale

Profili istituzionali collegati:
Consiglio provinciale dell'economia, 1926 - 1944
Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura, 1862-1926, 1944 -

Complessi archivistici prodotti:
Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura di Padova (fondo)


Bibliografia:
CAMERA DI COMMERCIO, INDUSTRIA, ARTIGIANATO E AGRICOLTURA DI PADOVA, Due secoli di opportunità di sviluppo. 1811-2011, una storia che continua, Padova, Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura di Padova, Europrint, 2011 (Camera di commercio di Padova - Due secoli)
L. SCALCO, Per l'economia e il territorio, 1. La Camera di commercio di Padova: 1900-1945, Rubano PD, Grafiche Turato, 2008
Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura di Padova: storia e rinnovo della sede camerale / a cura di V. DAL PIAZ e A. ULANDI, Padova, Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura, 2005
UNIONE ITALIANA DELLE CAMERE DI COMMERCIO, INDUSTRIA, ARTIGIANATO E AGRICOLTURA, Guida agli archivi storici delle Camere di commercio italiane, a cura di E. BIDISCHINI e L. MUSCI, Roma, Ministero per i beni culturali e ambientali, Ufficio centrale per i beni archivistici, 1996. (Pubblicazioni degli Archivi di Stato. Strumenti, CXXVII), 82-83 (Guida agli archivi storici delle Camere di commercio)
G. TOFFANIN, La Camera di commercio in 175 anni di economia padovana 1811-1987, Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura di Padova, Padova, Editoriale Programma, 1988
150 anni della Camera di commercio industria e agricoltura di Padova, edito dalla Camera di commercio industria e agricoltura di Padova, Vicenza, Tipografia Muzzio, 1962

Redazione e revisione:
Pavan Laura, 2014/11/18, prima redazione


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