Tasti di scelta rapida del sito: Menu principale | Corpo della pagina | Vai alla colonna di sinistra

Colonna con sottomenu di navigazione


Contenuto della pagina


Guida on-line agli archivi non statali
Menu di navigazione

Home » Ricerca guidata » Soggetti produttori - Enti » Soggetto produttore - Ente

Comune di Maida

Sede: Maida (Catanzaro)
Date di esistenza: 1807 -

Intestazioni:
Comune di Maida, Maida (Catanzaro), 1809 -, SIUSA

Sulla fondazione di Maida non esistono notizie certe. Maida era recintata da discrete mura, costruite tra il VII e il VIII sec. d. C. ad opera dei bizantini. Intorno al VI secolo d.C. la nostra penisola fu oggetto di lotte armate tra longobardi e Bizantini che si contenderemo il dominio sul territorio. Necessità belliche indussero i bizantini a fortificare il territorio così risulta dominata Maida nei documenti greci (Mag(h)ida) più antichi. Nel 929 gli arabi, guidati da Sabir dopo essere sbarcati a S. Eufemia si diressero verso Maida e Tirolo conquistando i territori e imponendo la loro presenza fino al 1050. Intorno al 1056-1057, con il Guiscardo Maida passò ai normanni insieme a Nicastro. Vi costruì un castello a difesa del territorio contro l'incursione dei saraceni, il maniero fu meta della nobiltà da lì nei secoli futuri. Dopo la partenza di Boemodo nel 1088 Maida ed i suoi territori rimanevano sotto l'influenza di Ruggero, il quale li affidò a Bono suo fedelissimo funzionario. A lui si deve la ricostruzione del monastero di Santa Veneranda verso il 1070. Alla morte di Ruggero nel 1100, gli successe il figlio, del suo stesso nome. L'imperatore Federico II venuto a Maida il 23 maggio 1223, e in varie altre occasioni ne favorì il processo di latinizzazione tanto che la lingua ed il suo rito latino sostituivano quello greco. Carlo d'Angì dopo aver sconfitto Manfredi, affidò il castello ad Egidio Santoliceto il quale incamerò i beni di coloro che si erano alleati con Corradino di Svezia costituendo un feudo vero e proprio. Tra l'inizio e la fine del XII sec. Sorgeva la chiesa di San Nicola de Latinis in contrapposizione a quella preesistente di San Nicola de Graecis. L'appellativo "de Latinis" fa pensare ad un luogo sacro aperto ai fedeli legati ai normanni e ad un probabile rione "dei Latini", all'interno della cinta muraria, mentre all'esterno vi stavano probabilmente i bizantini legati alla cattolica ed al Protopapa. Nel 1408, Gualtiero Caracciolo visità Maida e vi trasferì la proprietà del feudo di Ottino Caracciolo. Molte famiglie di Maida, poco entusiaste del fatto si trasferirono altrove. Con Ottino Caracciolo si ricostruiva il feudo nei vecchi confini normanni. Nel 1426 venne ricostruito il monastero dell'Osservanza, con l'autorizzazione di Papa Martino V (bolla del 4 marzo). Ad Ottino successe il fratello Luise che come dimora scelse un fabbricato della famiglia Poerio, arrivato a Maida durante il periodo di una grave pestilenza scoppiata in tutte le regioni, che ne aggrava la situazione di tanta gente angustiata da tante sofferenze. Molte famiglie scelsero di trasferirsi altrove a causa della malattie, miseria e vessazioni. Nel 1457 era divenuto feudatario Luigi Minuto, le gravi condizioni economiche in cui versavano le famiglie, spinsero la popolazione alla rivolta e sotto le mura di Maida si combattè una sanguinosissima battaglia, vinta dalle truppe regie comandate da Povolos. Molti feriti trovarono rifugio nelle case di Maida e curati. Scacciati i feudatari di Fernando d'Aragona, Maida finalmente riconquistò la demanialità. Nel 1469 fu edificato il convento dei Padri Minimi e molto probabilmente nel 1480 San Francesco visitò Maida. Vi fu un periodo di floridezza economica arrestata nel 1480 da una terribile pestilenza, seguita da carestia. Nel 1485 Federico d'Aragona diventò Re, concesse elargizioni tali da consentire alla popolazione di raggiungere un migliore tenore di vita, esentando tutte le gabelle nei giorni di domenica per le merci e le vettovaglie importate a Maida e tante altre agevolazioni. Nel 1496 il feudo fino ad allora di proprietà demaniale fu comprato da Marcantonio Caracciolo, mentre l'economia andava a rotoli, i saraceni riprendevano le loro incursioni, tanto da far sorgere lungo le spiagge torri di avvistamento e di segnalazione. Nel 1578 a causa di un evento tellurico di grosse proporzioni veniva distrutto il paese. Nel 1582 con la fondazione del convento dei Cappuccini, nel 1584 il Monastero di Santa Veneranda venne trasferito nella seconda sede e nel 1589 arrivarono i domenicani. Il feudo dopo essere passato da feudatario in feudatario ai primi del 1600 giunse nelle mani di Marcantonio Loffredo che ne elevò il titolo da baronia a principato, dedicandosi direttamente agli affari del feudo. Sotto i Loffredo Maida subì gli eventi tellurici del 1638 e del 1657 che ridussero al lumicino la sa economia. A Marcantonio successe il figlio Francesco Carlo ucciso in una congiura la notte del 16 gennaio 1648 a causa delle continue torture e barbarie. Nel 1675 il feudo fu affidato ad Ottavio Piccolomini d'Aragons cui si deve la fondazione dell'Ospedale di S. Pietro e della Congregazione dell'Immacolata. Nel 1690 il feudo fu acquistato dal Cardinale Ruffo a lui si deve l'istituzione di un legato di 200 ducati per dotare 10 ragazze povere ed orfane. Alla morte del Cardinale avvenuta nel 1612, il feudo passò al nipote Francesco che ne incentivò oltre la seta l'oliviticultura impiantando nuove varietà di piante e la costruzione di frantoi, favorendo un afflusso consistente di manodopera attratta dalle crescenti occasioni di lavoro offerte dallo sviluppo produttivo. Nel 1743, a causa della pestilenza si rgistrò un forte calo della crescita e un forte freno all'economia. Alla morte di Carlo il feudo passò al figlio Francesco che ebbe il merito di far aprire l'accademia degli Erranti. Nel 1761 anno della morte di Francesco Ruffo, il posto fu preso da sua moglie Ippolita. Nel 1783 subì l'evento tellurico ci furono a Maida parecchi morti ed ingenti danni. E' stato merito suo aiutare la popolazione a risollevarsi; merito suo la ricostruzione di una filanda, di alcune concerie la donazione dell'area del palazzotto per l'impianto della chiesa di S. Maria e numerosi atti di carità nei confronti dei bisognosi. La famiglia Ruffo detenne il territorio fino al 1806 anno dell'eversione della feudalità. Subì la dominazione napoleonica che terminò con la battaglia di Maida del 4 luglio 1806, dove gli inglesi costrinsero i francesi alla ritirata verso Catanzaro. L'ordinamento amministrativo disposto dal Generale Champonnet l'assegnava nel cantone di Monteleone. I francesi, per legge 19 gennaio 1807, ne fecero un capoluogo del cosiddetto Governo comprendente i luoghi, ossia l'Università di Girifalco, S.Pietro di Maida, Jacurso, Cortale. Il successivo riordino per decreto 4 maggio 1811 istitutivo per Comuni e Circondari, mantenendogli la giurisdizione, gli sottoponeva i Comuni di Jacurso, S. Pietro, Vena, Cortal, Curinga e la frazione di LAcconia. Nel nuovo assetto dato alla Calabria dal Borbone per la legge 1 maggio 1816, istitutivo della nuova provincia di Reggio, la giurisdizione di Maida si restringeva ai comuni di San Pietro e Curinga. Il 4 ottobre del 1839 gli veniva aggregato come frazione il soppresso comune di Vena.

Condizione giuridica:
pubblico

Tipologia del soggetto produttore:
ente pubblico territoriale

Profili istituzionali collegati:
Universitas (Regno di Napoli), sec. XIII - 1806
Universitas (Regno di Napoli), sec. XIII - 1806
Comune (Regno delle due Sicilie), 1816 - 1860
Comune, 1859 -

Complessi archivistici prodotti:
Comune di Maida (fondo)
Stato civile del comune di Maida (fondo)


Redazione e revisione:
Destile Aurelio, 2010/04/01, revisione
Fallanca Antonino, 2005/05/31, prima redazione


icona top