Tasti di scelta rapida del sito: Menu principale | Corpo della pagina | Vai alla colonna di sinistra

Colonna con sottomenu di navigazione


Contenuto della pagina


Guida on-line agli archivi non statali
Menu di navigazione

Home » Ricerca guidata » Soggetti produttori - Enti » Soggetto produttore - Ente

Abbazia di Farfa

Sede: Fara in Sabina (Rieti)
Date di esistenza: sec. VI -

Intestazioni:
Abbazia di Farfa, Fara in Sabina (Rieti), sec. VI -, SIUSA

L'abbazia di Farfa fu fondata nel VI secolo da Lorenzo Siro, vescovo di Forum Novum (Vescovio). Grazie alla sua posizione strategica venne protetta dai Longobardi e dai Franchi e Carlo Magno nel 775 la pose sotto il patrocinio imperiale. Allo splendore di Farfa in epoca carolingia, soprattutto sotto l'abate Sircardo, seguì la decadenza del X secolo dopo che, nell'891, l'abbazia fu assalita dai Saraceni divenendo la base di partenza per le loro scorrerie. Dopo un ritorno all'antico splendore, grazie alla riforma cluniacense e all'opera dell'abate Ugo, che perdurò per tutto l'XI secolo, il trattato di Worms del 1122 decretò la caduta del patrocinio imperiale su Farfa e l'affermazione di quello pontificio. Fu questo uno dei momenti più difficili per il monastero sabino che fu inserito tra molte difficoltà e forti contrapposizioni nel nuovo ordinamento disegnato dal nascente Stato della Chiesa: la sua importanza politica diminuì e le sue risorse economiche furono in gran parte devolute alle finanze pontificie. Al principio del '400 Bonifacio IX la costituì in commenda del nipote Francesco Tomacelli, che vi introdusse monaci tedeschi; il nuovo istituto della commenda, ossia la nomina pontificia dell'abate, comportò l'affermarsi dell'egemonia delle principali famiglie baronali romane, prima fra tutte quella degli Orsini; quando nel Cinquecento subentrarono i Farnese, Alessandro, vescovo di Sabina, fece decretare a papa Pio V l'annessione a Farfa della congregazione cassinese. Fu dato l'avvio a una serie di lavori di ristrutturazione del complesso monastico, ma in particolare Farfa, con il rilancio delle fiere, divenne un punto nodale di collegamento tra i vari segmenti dei possessi farfensi dell'Italia centrale. Questa fase di nuovo slancio durò fino ai primi decenni del Seicento, per decadere poi progressivamente nella seconda metà del secolo; nel 1769 la carica di abate di Farfa passò al vescovo della Sabina. Nel 1798 Farfa subì il saccheggio dei Francesi e nel 1861 la confisca da parte dello Stato Italiano. Dal 1921 l'Abbazia appartiene alla comunità benedettina di S. Paolo Fuori le Mura di Roma

Condizione giuridica:
enti di culto

Tipologia del soggetto produttore:
ente e associazione della chiesa cattolica

Per saperne di più:
Abbazia di Farfa

Complessi archivistici prodotti:
Abbazia di Farfa - Montopoli di Sabina (fondo)


Bibliografia:
SCHUSTER I., L'Imperiale Abbazia di Farfa: contributo alla storia del ducato romano nel Medio Evo, Roma, Tip. Poliglotta Vaticana, 1921
BOCCOLINI, I., L'Abbazia di Farfa: descrizione storico-artistica, (Roma, Azienda Grafica Italiana), 1932
LEGGIO, T., Da Cures Sabini all'Abbazia di Farfa: trasformazioni del paesaggio tra Tevere, Corese e Farfa dall'eta romana al medioevo, Passo Corese, 1992

Redazione e revisione:
Barbafieri Adriana, 2007/08/05, revisione


icona top