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Comune di Petrella Salto

Sede: Petrella Salto (Rieti)
Date di esistenza: sec. XII prima metà -

Intestazioni:
Comune di Petrella Salto, Petrella Salto (Rieti), sec. XII -, SIUSA

Altre denominazioni:
Petrella, ante 1863

Sorta nei pressi del piccolo municipio di Cliternia, la rocca di Petrella è citata per la prima volta intorno alla metà del XII secolo: come gran parte degli altri insediamen­ti fortificati del Cicolano essa compare nel Catalogus baronum del 1150, compilato all'indomani della conquista norman­na. Petrella era feudo in capite di Gentile Vetulo, appartenente al li­gnaggio dei conti di Rieti, che nel Cicolano deteneva anche Pescorocchiano, Varri, Macchiatimone, Castiglione, Rocca Malito, Castelmenardo, Collefegato, Poggio San Giovanni e Rocca Randisi. Gentile Vetulo, il più potente feudatario del Cicolano, insieme a Rainaldo di Sinebaldo, controllava anche attraverso suffeudatari metà di Rocca Berardi. Non chiare sono le tappe della frammentazione del feudo di Gentile Vetulo e della sua riaggregazione nelle mani della famiglia Mareri, stirpe che dai primi decenni del XIII secolo era riuscita a costituire una solida baronia dominante gran parte del basso e medio Cicolano, unificata poi da Tommaso Mareri e completata dalla fondazione di un monastero familiare in S. Pietro de Moli­to. Dopo un iniziale accordo con Federico II Tommaso si schierò con il Papato, tanto da essere privato dall'imperatore svevo di tutti suoi castelli, tra i quali Petrella e Poggio Poponesco, che gli furono poi restituiti da Innocenzo IV, per conto del re di Sicilia, e gli vennero riconfermati da Carlo I d'Angiò nel 1266. Petrella fu poi concessa in feudo al cavaliere provenzale Guillaume Accrochemoure, insieme a Casardita, Rigatti, Rocca di Sotto, Marcetelli e Vallebona, che li restituì alla curia regia nel 1279 in cambio di un castello e di un casale siti nel terri­torio di Aversa. Al provenzale subentrò subito dopo Pietro Colonna, ma nel 1295 Carlo II d'Angiò fece restituire il castello a Tommaso Mareri e fratelli e da quel momento Petrella rimase stabilmente nella loro baronia, divenendone anzi il centro principale. La signoria dei Mareri finì nel 1532, quando la contea fu acquistata dal cardinal Pompeo Colonna per 22000 ducati e infine venduta, nel 1661, ai Barberini di Roma. Durante il decennio di dominio francese Petrella venne compresa nel distretto di Mercato della II provincia dell'Abruzzo Ulteriore (l. 19 gennaio 1807), per passare poi, con la riforma murattiana del 1811, al distretto di Cittaducale, circondario di Mercato (oggi Fiamignano). Dopo la restaurazione del dominio borbonico, in seguito all'accordo tra lo Stato Pontificio ed il Regno delle Due Sicilie quest'ultimo ebbe le comunità di Offeio e S. Martino che furono aggregate a Petrella. L'annessione al Regno d'Italia avvenne il 15 settembre 1860 e Petrella fu inclusa nella provincia dell'Aquila, circondario di Fiamignano, mandamento di Cittaducale; nel 1927 il comune passò alla neoistituita provincia di Rieti

Condizione giuridica:
pubblico

Tipologia del soggetto produttore:
ente pubblico territoriale

Contesto storico istituzionale di appartenenza:
Regno di Napoli, 1806 - 1815

Profili istituzionali collegati:
Comune (Regno di Napoli), 1806 - 1815
Comune (Regno delle due Sicilie), 1816 - 1860
Comune, 1859 -

Complessi archivistici prodotti:
Comune di Petrella Salto (fondo)
Stato civile del Comune di Petrella Salto (fondo)


Bibliografia:
Lugini, D., Quella terra chiamata Cicolano, L'Aquila, Edizioni Aurora, 2003
Grappa, C., Storia dei paesi della provincia di Rieti, Poggibonsi, Lalli, 1994
Palmegiani, F., Rieti e la regione Sabina. Storia arte, vita usi e costumi del secolare popolo sabino, Roma, Secit, 1988
Di Nicola, A., Il governo dei Mareri a Petrella e nel Cicolano, in Atti del convegno di studi e tradizioni popolari di Petrella Salto e Cicolano, 1981
Lugini, D., Memorie storiche della Regione Equicola, ora Cicolano, Rieti, 1907

Redazione e revisione:
Barbafieri Adriana, 2007/09/23, revisione


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