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Sede: Santo Stefano d'Aveto (Genova)
Date di esistenza: 1797 -

Intestazioni:
Comune di Santo Stefano d'Aveto, Santo Stefano D'aveto (Genova), 1797 -, SIUSA

Le vicende del borgo sono legate all'antico castello che esisteva già prima del sec. XII e che, nel 1164, venne concesso in feudo ai Malaspina da Federico Barbarossa.
Dopo essere appartenuto per tre secoli e mezzo ai Malaspina, il castello di Santo Stefano, nel 1495, passò per atto di acquisto a Gian Luigi Fieschi, conte di Lavagna. L'imperatore Massimiliano e successivamente Carlo V ratificarono con diplomi il possesso dei Fieschi, il cui dominio si estendeva oltre la valle dell'Aveto fino alla Trebbia e alla Val di Taro. A seguito della congiura dei Fieschi nel 1541 Carlo V "devolve al Fisco Imperiale tutti i beni dei Fieschi e ne fa in seguito dono quasi integralmente ad Andrea Doria, cui concede la facoltà di rendere partecipi i figli di Giannettino, morto nella congiura" (Santo Stefano e la Valle dell'Aveto. Un patrimonio naturale e artistico, Genova, 1976, p. 51).
Nel 1649 il feudo di Santo Stefano passò al ramo dei Doria Panfili, rimanendo loro signoria fino al 1797, anno in cui, con gli altri feudi imperiali del tortonese, fu unito al territorio ligure.
Aggrega nel 1803 i comuni di Amborzasco, e Magnasco, costituiti nel 1797, e nel 1804 i comuni di Allegrezze, Alpepiana, e Pievetta, costituiti nel 1797; nel 1805 aggrega da da Rezzoaglio la frazione Cabanne, e nel 1815 il comune di Rezzoaglio; nel 1818 cede al ricostituito comune di Rezzoaglio le frazioni Alpepiana, Cabanne, Magnasco, Priosa, e Rezzoaglio.

Condizione giuridica:
pubblico

Tipologia del soggetto produttore:
ente pubblico territoriale

Profili istituzionali collegati:
Comune, 1859 -

Complessi archivistici prodotti:
Comune di Santo Stefano d'Aveto (fondo)
Stato civile del Comune di Santo Stefano d'Aveto (fondo)


Redazione e revisione:
Frassinelli Antonella, 2005/08/22, rielaborazione