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Comitato di liberazione nazionale - CLN di Parma

Sede: Parma
Date di esistenza: 1943 ott. 15 - 1946 lug. 11

Intestazioni:
Comitato di liberazione nazionale - CLN di Parma, Parma, 1943 - 1946, SIUSA

Il Comitato di liberazione nazionale (CLN) di Parma nacque il 15 ottobre 1943 come evoluzione di un preesistente Comitato d'azione antifascista, già attivo in città fin dal 1942 ed operante nella legalità tra il 25 luglio e l'8 settembre 1943. La prima riunione del CLN si svolse in Borgo San Vitale 9, nello studio del notaio Giuseppe Micheli, già deputato del Partito popolare italiano (PPI) e ministro dell'agricoltura e dei lavori pubblici in epoca liberale. Fecero parte del primo CLN i comunisti Giacomo Ferrari, Dante Gorreri e Luigi Porcari, i socialisti Biagio Riguzzi e Ciro Canattieri, il repubblicano Umberto Pagani, l'azionista Bruno Bianchi, il liberale Arturo Scotti e i democratico-cristiani Mario Bocchi, Renzo Ildebrando Bocchi e Giovanni Calzolari.
Alla fine dell'ottobre 1943 il CLN parmense promosse la costituzione di un Comitato militare allo scopo di coordinare le forze e le attività delle formazioni partigiane; fecero parte del Comitato militare il comunista Franco Saccani (sostituto nell'aprile 1944 da Spagnoli), il democratico-cristiano Giovanni Vignali (sostituito nella primavera 1944 da Angelo Baiocchi) e il repubblicano Giuseppe Guatelli.
La vita del primo CLN di Parma fu segnata, analogamente a quella di altri organismi ciellenistici emiliani, dallo scontro tra due diverse tendenze: da una parte i comunisti, fautori di un attacco immediato ai nazifascisti; dall'altra le forze laiche (socialisti riformisti, azionisti, repubblicani) e cattoliche, le quali ritenevano prematuro il ricorso alle armi. Tale tensione sfociò nella crisi del febbraio 1944, durante la quale i socialisti ritirarono la loro adesione al CLN motivando la loro decisione con l'avversione ai metodi propugnati dalla componente comunista. Solo all'inizio dell'estate i socialisti (di tendenza massimalista) fecero il loro rientro il seno al Comitato.
Dopo il tragico rastrellamento del luglio 1944 che interessò l'intera fascia geografica compresa tra Parma e La Spezia, il movimento di liberazione si riorganizzò mediante la costituzione il 1° agosto di un Comando piazza e il 3 settembre di un Comando unico operativo, i cui vertici furono eletti dai comandanti delle formazioni partigiane e confermati dal CLN provinciale.
Dopo la liberazione della città, avvenuta il 25 aprile 1945, il CLN di Parma si insediò prima nel Palazzo comunale e successivamente in Prefettura, occupandosi principalmente dei problemi dell'assistenza, dell'alimentazione, dell'approvvigionamento delle materie prime e dell'impiego della manodopera. Suoi membri furono: il comunista Pietro Campanini, presidente, il democratico-cristiano Giuseppe Mori, il socialista Giovanni Mazzaro, l'azionista Vincenzo Bianchi, il repubblicano Giuseppe Martini, il liberale Ernesto Avanzini, Cesare Ravazzoni e Severino Molinari in rappresentanza del Corpo volontari della libertà, Anna Menoni dei Gruppi di difesa della donna ed Enzo Varoli per il Fronte della gioventù. Il CLN costituì inoltre una Commissione di giustizia presieduta dal magistrato Ardenti Morini con il compito di ricostruire le forze di polizia e di attuare l'epurazione nei confronti dei compromessi col passato regime.
Progressivamente ridotte le attività di governo, tra le quali la nomina dei sindaci e delle giunte municipali nei giorni immediatamente successivi alla liberazione, a partire dall'8 maggio il CLN esercitò funzioni meramente consultive dell'autorità militare alleata fino alla data del suo scioglimento, avvenuto l'11 luglio 1946.
Organo ufficiale del CLN fu la «Gazzetta di Parma», un quotidiano d'informazione edito in precedenza e che il Comitato gestì in base ad un accordo con l'Intendenza di Finanza, sequestrataria del giornale, nominandone i direttori nelle persone di Ferdinando Bernini e Tito Di Stefano.


Condizione giuridica:
pubblico

Tipologia del soggetto produttore:
comitato di liberazione nazionale e organizzazione della Resistenza
stato

Profili istituzionali collegati:
Comitato di liberazione nazionale - CLN, 1943 - 1946

Complessi archivistici prodotti:
Comitato di liberazione nazionale - CLN di Parma (complesso di fondi / superfondo)


Bibliografia:
Relazione generale dell'attività svolta dal Comitato provinciale di liberazione nazionale di Parma, letta dal presidente all'atto dello scioglimento del Comitato in data 11 luglio 1946, Parma, Tip. riunite Donati, [1946]
M. VISALLI, Momenti salienti della resistenza nel parmense. 1943-45, Parma, Studium parmense, [1970]
P. SAVANI, Antifascismo e guerra di liberazione a Parma. Cronache dei tempi, Parma, Guanda, 1972
D. GORRERI, Parma '43. Un popolo in armi per conquistarsi la libertà, Parma, Grafiche STEP, 1975
DEPUTAZIONE EMILIA ROMAGNA PER LA STORIA DELLA RESISTENZA E DELLA GUERRA DI LIBERAZIONE, L'Emilia Romagna nella guerra di liberazione, II, P. ALBERGHI, Partiti politici e CLN, Bari, De Donato, 1975
L. TARANTINI, La Resistenza armata nel parmense. Organizzazione e attività operativa, Parma, Istituto storico della Resistenza, 1978
Una stagione di fuoco. Fascismo guerra resistenza nel Parmense, a cura del CENTRO STUDI MOVIMENTI, Parma, Fedelo's, 2015

Redazione e revisione:
Alongi Salvatore, 2017/05/22, prima redazione
Caniatti Giovanna, 2018/11/16, supervisione della scheda


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