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Corpo volontari della libertà - CVL. Comando unico provinciale

Sede: Villa Minozzo, Ramiseto, Casalgrande, Viano, Albinea, Reggio nell'Emilia
Date di esistenza: 1944 ago. 28 - 1945 lug.

Intestazioni:
Corpo volontari della libertà - CVL. Comando unico provinciale, Villa Minozzo, Ramiseto, Casalgrande, Viano, Albinea, Reggio nell'Emilia, (aprile - luglio 1945), SIUSA
Corpo volontari della libertà - CVL. Comando brigate Garibaldi e Fiamme verdi, Villa Minozzo, Ramiseto, Casalgrande, Viano, Albinea, Reggio nell'Emilia, (settembre 1944 - aprile 1945), SIUSA
Corpo volontari della libertà - CVL. Comando unico zona, Villa Minozzo, Ramiseto, Casalgrande, Viano, Albinea, Reggio nell'Emilia, (settembre 1944 - aprile 1945), SIUSA

Altre denominazioni:
Corpo volontari della libertà - CVL. Comando brigate Garibaldi e Fiamme verdi, settembre 1944 - aprile 1945
Corpo volontari della libertà - CVL. Comando unico zona, settembre 1944 - aprile 1945

Il Comando unico di Reggio Emilia fu costituito il 28 agosto 1944 nel quadro di una più generale riorganizzazione delle formazioni partigiane a seguito dei rastrellamenti che avevano sconvolto i territori liberi dell'Appennino reggiano e modenese nelle settimane precedenti.
Il Comando unico sorse in particolare come evoluzione di un preesistente Corpo d'armata centro Emilia, creato il 7 luglio 1944 per riunire e coordinare le formazioni garibaldine delle province di Reggio Emilia e di Modena operanti nell'ambito della Repubblica di Montefiorino.
Riconquistata dai tedeschi la zona libera, le formazioni partigiane furono ricostituite e poste sotto la guida di comandi provinciali: a Reggio Emilia in particolare il Comando unico fu composto da Riccardo Cocconi (alias Miro), che ne assunse la direzione, dal vicecomandante don Domenico Orlandini (alias Carlo), dal commissario Didimo Ferrari (alias Eros) e dal suo vice Pasquale Marconi (alias Franceschini).
Tra il 3 e il 4 settembre, allo scopo di sanare i dissidi sorti all'interno del movimento di liberazione reggiano tra le componenti comunista e democristiana, il Comitato di liberazione nazionale (CLN) provinciale deliberò di affidare la guida del Comando unico ad un militare indipendente, il tenente colonnello Augusto Berti (alias Monti), affiancato da Cocconi in veste di vicecomandante; furono poi confermati gli incarichi di Ferrari e Marconi e nominato il capo di stato maggiore nella persona di Osvaldo Salvarani (alias Aldo). In quella stessa circostanza fu infine autorizzata la costituzione di una brigata Fiamme verdi, formazione a tendenza democristiana; di conseguenza il Comando fu da allora in poi noto anche con la denominazione di Comando brigate Garibaldi e Fiamme verdi.
Tra la fine dell'inverno e l'inizio della primavera 1945 dal Comando unico dipesero - oltre vari elementi impiegati nella polizia o come sabotatori, infermiere, guide, informatori e staffette - tre raggruppamenti: il raggruppamento delle brigate Garibaldi (26ª brigata, 144ª brigata e 145ª brigata), il raggruppamento misto (284ª brigata Fiamme verdi, 285ª brigata Sap montagna, compagnia italiana del battaglione Alleato) e il raggruppamento GAP e SAP (37ª brigata Gap, 76ª brigata Sap, 77ª brigata SAP e il Comando piazza). Il 10 aprile i raggruppamenti furono trasformati in divisioni, dotate ciascuna di un comandante, un commissario e un capo di stato maggiore, e il Comando assunse la nuova denominazione di Comando unico provinciale.
Nel corso della sua esistenza il Comando unico ebbe varie sedi: nelle frazioni di Cerré Sologno, Garfagno, Santonio, Febbio e Secchio del comune di Villa Minozzo, nella frazione di Montecagno del comune di Ligonchio, nella frazione di Gazzolo del comune di Ramiseto, nella frazione di Sant'Antonino del comune di Casalgrande, nel frazione di Regnano del comune di Viano, nel comune di Albinea ed infine, dopo la liberazione, a Reggio Emilia, nel palazzo della Prefettura e alla caserma "Zucchi" in viale Antonio Allegri.
Il Comando unico cessò le proprie attività alla fine del luglio 1945 delegando la risoluzione degli affari ancora pendenti ad un apposito ufficio stralcio.


Condizione giuridica:
privato

Complessi archivistici prodotti:
Corpo volontari della libertà - CVL di Reggio Emilia (complesso di fondi / superfondo)


Bibliografia:
F. CIPRIANI, Guerra partigiana. Operazioni nelle provincie di Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Parma, STEP, 1947
G. FRANZINI, Storia della Resistenza reggiana, introduzione di G. DEGANI, prefazione di P. SECCHIA, Reggio Emilia, ANPI, 1970
Diario storico del Comando unico zona reggiano, in «Ricerche storiche. Rivista di storia della Resistenza reggiana», 5 (1971), 15, pp. 3-25

Redazione e revisione:
Alongi Salvatore, 2017/07/17, prima redazione
Caniatti Giovanna, 2018/02/04, supervisione della scheda


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