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Parrocchia di San Fantino, Venezia

(Archivi storici della Chiesa di Venezia)

Sede: San Marco, VENEZIA
Date di esistenza: sec. X - 1807

Intestazioni:
Parrocchia di San Fantino, Venezia, sec. X? - 1807

Altre denominazioni:
Parrocchia di Santa Maria delle grazie di San Fantino
Parrocchia di San Fantin

Le fonti concordano nell'attribuire alla chiesa di San Fantino, vulgo San Fantin, origini antichissime: secondo il Piva sarebbe stata edificata nell'850; i più ne collocano l'erezione alla fine del X secolo, precisamente al 996, su iniziativa delle nobili famiglie Barozzi, Aldicina e Equila. Se incerta appare la data di edificazione del tempio, altrettanto oscure risultano le circostanze della sua erezione a parrocchia, che tuttavia ' stante l'antichità di popolamento della contrada e la sua posizione strategica, nel cuore del centro commerciale, politico e religioso della città, e prossima alla sua arteria principale, il Canal grande ' debbono potersi collocare giusto a ridosso della fondazione o, al più tardi, all'XI secolo, periodo in cui la città definisce le proprie strutture amministrative, religiose e civili imperniandole sui confinia ' le parrocchie appunto ', officiate da un pievano o da un collegio di sacerdoti (il capitolo). Distrutta dal fuoco più volte, la chiesa fu ricostruita alla fine del XII secolo per intervento dei nobili Pisani, benefattori della chiesa anche per il dono di una miracolosa immagine di Maria vergine venerata dalla devozione popolare; fu rinnovata negli anni '60 del Cinquecento su probabile progetto di Antonio Abbondi, detto lo Scarpagnino, e completata con l'erezione della cappella maggiore ad opera del Sansovino. Con i decreti 'eversivi' emanati nel 1807 dagli ufficiali del napoleonico Regno d'Italia la parrocchia di San Fantino, venne soppressa e il suo territorio inglobato nella parrocchia di San Moisè; la chiesa fu inizialmente retrocessa a succursale della stessa San Moisè, quindi nel 1810 di Santa Maria del giglio e di nuovo, nel 1967, di San Moisè.

Eretta in collegiata solo nel XVIII secolo, rimase tale sino alla soppressione del suo capitolo decretata dagli ufficiali napoleonici nel 1807.

La parrocchia era affiliata in antico alla chiesa di Santa Maria del giglio, vulgo Santa Maria Zobenigo: gli obblighi legati al rapporto di filiazione imponevano al pievano e ai titolati della chiesa di San Vitale, tra gli altri, di assistere il sabato santo alla benedizione del fonte battesimale nella chiesa matrice, ricevendone l'acqua benedetta per il battistero della propria parrocchia, oltre a cespiti di vario genere fissati dalla consuetudine.


Bibliografia:
F. CORNER, Notizie storiche delle chiese e dei monasteri di Venezia e di Torcello, Padova 1758 (rist. anastatica Bologna 1990), 217-219
Il Patriarcato di Venezia. Situazione al 15 ottobre 1974, a cura di G. BORTOLAN, Venezia 1974, 379
F. CORNER, Ecclesiae Venetae antiquis documentis nunc etiam primus editis illustratae ac in decades distributae, Venetiis 1749, vol. XII, pp. 318 e segg
G. CAPPELLETTI, La chiesa di San Felice [...], Venezia 1847, vol. II, p. 401
G.B. GALLICCIOLLI, Delle memorie venete antiche, profane ed ecclesiastiche, Venezia 1795, III, pp. 15
V. PIVA, Il patriarcato di Venezia e le sue origini, II, Venezia 1960
G. TASSINI, Curiosità veneziane, Venezia 1915, 231-232
L. ANDREATTI, La chiesa dei S. Fantin in Venezia, tesi di laurea discussa presso l'Università degli studi "Ca' Foscari" di Venezia, Facoltà di lettere e filosia. Laurea in lettere, rel. Prof. T. PIGNATTI, a.a. 1979-1980


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