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Alli Maccarani

Luogo: Firenze
sec. XIII -

Il 28 ottobre 1683, Silvio di Lelio Alli Maccarani acquista dalla marchesa Ricci, vedova del fratello Prospero, il marchesato di Pietraforte nella Sabina. Il 4 maggio e il 12 giugno 1802, il marchese Giuseppe e i fratelli vengono ascritti al Patriziato fiorentino.

Intestazioni:
Alli Maccarani, Firenze e Roma, Nizza, San Miniato al Tedesco (Pisa), sec. XIII -, SIUSA

Gli Alli, di una famiglia di antichissima origine, comparvero nel XIII secolo nei due rami di Firenze e Roma. Appartenenti ad entrambi i rami ebbero precoci e importanti cariche politiche, e, al momento dell'estinzione del ramo fiorentino, nel 1705, con la morte di Pier Antonio di Paolo Girolamo (1608-1666) e di Maddalena de' Medici, fu richiamato il secondogenito di Silvio di Lelio Alli di Roma, Paolo (+ 1744) che Pier Antonio riconobbe come agnate. Stefano di Piero di Lorenzo, nel 1546 ammesso alla cittadinanza fiorentina, sposo della patrizia romana Patrizia Miccinelli e capostipite dei rami romano, con il figlio Prospero (+ 1609) e fiorentino con il figlio Piero (+ 1632), nel 1565, era stato insignito di una commenda dell'ordine di S. Stefano da parte di Cosimo I. Il figlio di Prospero e di Maria Luisa Velli, Lelio, nel 1667 aveva acquisito l'eredità del romano Paolo Maccarani (le cui carte si trovano presso l'Archivio Storico Capitolino di Roma) e aggiunto al proprio quel cognome. I suoi figli Prospero (+1680) e Silvio (+ 1715) furono i primi marchesi di Pietraforte (titolo acquisito dalla moglie di Prospero, Lucenia Ricci). Dei figli di Silvio e di Maria Caterina Savelli, Paolo (+ 1744) proseguì la linea dei marchesi di Pietraforte dimorante a Roma, Stefano (1674-1720), I° marchese Alli Maccarani, trasferì la sua residenza a Nizza, e dette vita al ramo destinato a tramadare il nome. Maddalena figlia di Silvio, V° marchese di Pietraforte, fu infatti l'ultima della linea romana.
I marchesi Alli Maccarani del ramo di Nizza seguirono la carriera delle armi e dettero di sé valorose prove. Il figlio di Stefano, Claudio Giovanbattista (1724-1780), ebbe una brillante carriera nell'esercito sardo; suo figlio Giuseppe Stefano (1763-1835) assunse il titolo dei signori di Toetto dalla madre, Maria Genoveffa Tonduti, ma perse i beni francesi a seguito della Rivoluzione, riparò in Toscana, a S. Miniato al Tedesco (dove la famiglia aveva possedimenti nella zona di Stibbio), partecipò alla campagna dei piemontesi contro la Francia e fu nominato maggiordomo onorario di Vittorio Emanuele di Savoia. Dei suoi figli, Francesco Maria (1810-1863) nel 1854 fu eletto vescovo di S. Miniato, Maurizio Benedetto (1804-1892) fece studi giuridici ed esercitò presso i Tribunali di Siena e Firenze, partecipò attivamente alla politica e sposò Teresa Cardi Cigoli. Loro figlio Claudio Stefano (1830-1916) fu deputato al parlamento italiano. Da questa linea discendono gli attuali Alli Maccarani.
Arme: "Spaccato di rosso e d'Argento: nel 1° a tre S maiuscole male ordinate d'oro; nel 2° a tre stelle d'azzurro di otto raggi. Al capo cucito di rosso alla croce d'argento, e la bordura di azzurro seminata di agli al naturale".


Albero genealogico:
http://xoomer.virgilio.it/blasonpiemont/Pagina 1a.html

Complessi archivistici prodotti:
Alli Maccarani, famiglia (fondo)


Fonti:
ASFi, Deputazione sopra la nobiltà e la cittadinanza, n. LXXI, 1
ASFi, Raccolta Sebregondi, n. 93

Bibliografia:
Enrico NISTRI, Gli Alli Maccarani. Una casata attraverso venticinque secoli di storia, Firenze, Polistampa, 2010
AGLIETTI Marcella, Le tre nobiltà. La legislazione del Granducato di Toscana (1750) tra Magistrature civiche, Ordine di Santo Stefano e Diplomi del Principe, Pisa, ETS, 2000, 213
Vittorio Spreti, "Enciclopedia storico-nobiliare italiana", vol. I-VI, 1-2 (appendici), Milano 1928-1956, 359-360, vol. I
Boldrini Roberto, Dizionario biografico dei Sanminiatesi, Ospedaletto (Pisa), Pacini editore, 2001, 13-14
Mori Elisabetta, "Antonio Maccarani, un nobile romano del '500", "Rivista Storica del Lazio", anno II (1994), n. 2, pp. 96-109

Redazione e revisione:
Insabato Elisabetta, 2206/01/18, revisione
Romanelli Rita, 2005/09/03, prima redazione


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