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Intestazioni:
Mucchi, Gabriele, architetto, pittore, partigiano, (Torino 1899 - Milano 2002), SIUSA
Gabriele Mucchi si è laureato in Ingegneria Civile a Bologna nel 1923. Dopo una breve stagione milanese in cui ha collaborato con Gigiotti Zanini e ha stretto amicizia con gli architetti del gruppo Novecento, dal 1928 al 1931 ha vissuto a Berlino e nel biennio successivo a Parigi, dove frequentava De Pisis e gli altri "italiens de Paris" e dove conobbe la scultrice tedesca Genni Wiegmann, sua prima moglie. Nel 1934 si trasferì a Milano; la sua casa di via Rugabella era frequentata da intellettuali e artisti (Quasimodo, Carrieri, Gatto, Sereni, Guttuso e molti altri). Fra le opere di questo periodo vi sono lo stabile di via Marcora (con G. Prearo, 1934-35) e i mobili per la ditta di Emilio Pino a Parabiago (1933-44). La chaise-longue Genni, del 1935, fu rimessa in produzione da Zanotta nel 1982. Partecipò al concorso per il Palazzo delle Forze Armate e per il Palazzo dell'Acqua e della Luce all'E42 (con Piero Bottoni e Mario Pucci, con cui ha realizzato anche le case a Valera Fratta nel 1943-45).
Di idee antifasciste, si avvicinò al movimento Corrente e nel 1943 si unì ai partigiani della Val d'Ossola arruolandosi nella 186ª Brigata Garibaldi.
Dopo la guerra Mucchi, che si è dedicato anche alla pittura lungo tutta la vita, aderì al Realismo ed espose le sue opere in numerose mostre internazionali, fra cui la Biennale di Venezia (1948, 1950, 1952, 1954).
È stato coinvolto attivamente nella ricostruzione milanese: collaborò alla stesura del Piano A.R. (Architetti Riuniti) (1944-45), costruì una casa al QT8 (1947), partecipò al progetto del Centro Direzionale (1948) e alla IX Triennale. Nel 1952, con Luigi Cosenza e Genni Wiegmann, ha progettato la sistemazione di opere d'arte nella fabbrica Olivetti di Pozzuoli. Nel 1956-61 si trasferì nuovamente a Berlino insegnando pittura all'Accademia; qui, nel 1984, fu nominato dottore honoris causa in Filosofia e, nel 1990, membro dell'Accademia delle Arti. Villa Braendli a Carona (Lugano, 1960-61) è la sua ultima opera architettonica.
Nel 1993 ha pubblicato il volume autobiografico "Le occasioni perdute. Memorie 1899-1993" (L'Archivolto, Milano, in seguito ripubblicato da Mazzotta, Milano).
Per un approfondimento si rimanda a "Gli archivi di architettura, design e grafica in Lombardia. Censimento delle fonti", a cura di G.L. Ciagà, CASVA - Centro di Alti Studi sulle Arti Visive (Quaderni del CASVA n. 12), realizzato con la collaborazione della Soprintendenza archivistica della Lombardia e del Politecnico di Milano.
Dopo la guerra Mucchi, che si è dedicato anche alla pittura lungo tutta la vita, aderì al Realismo ed espose le sue opere in numerose mostre internazionali, fra cui la Biennale di Venezia (1948, 1950, 1952, 1954).
È stato coinvolto attivamente nella ricostruzione milanese: collaborò alla stesura del Piano A.R. (Architetti Riuniti) (1944-45), costruì una casa al QT8 (1947), partecipò al progetto del Centro Direzionale (1948) e alla IX Triennale. Nel 1952, con Luigi Cosenza e Genni Wiegmann, ha progettato la sistemazione di opere d'arte nella fabbrica Olivetti di Pozzuoli. Nel 1956-61 si trasferì nuovamente a Berlino insegnando pittura all'Accademia; qui, nel 1984, fu nominato dottore honoris causa in Filosofia e, nel 1990, membro dell'Accademia delle Arti. Villa Braendli a Carona (Lugano, 1960-61) è la sua ultima opera architettonica.
Nel 1993 ha pubblicato il volume autobiografico "Le occasioni perdute. Memorie 1899-1993" (L'Archivolto, Milano, in seguito ripubblicato da Mazzotta, Milano).
Per un approfondimento si rimanda a "Gli archivi di architettura, design e grafica in Lombardia. Censimento delle fonti", a cura di G.L. Ciagà, CASVA - Centro di Alti Studi sulle Arti Visive (Quaderni del CASVA n. 12), realizzato con la collaborazione della Soprintendenza archivistica della Lombardia e del Politecnico di Milano.
Per saperne di più:
Mucchi Gabriele. Biografia - Voce dal dizionario biografico Treccani
Complessi archivistici prodotti:
Mucchi Gabriele (Istituto nazionale Ferruccio Parri) (fondo)
Mucchi Gabriele (Politecnico di Milano) (fondo)
Bibliografia:
G.L. CIAGÀ, a cura di, Gli archivi di architettura design e grafica in Lombardia. Censimento delle fonti, CASVA - Centro di Alti Studi sulle Arti Visive (Quaderni del CASVA, 11), con la collaborazione della Soprintendenza archivistica della Lombardia e del Politecnico di Milano, Milano, 2012
G.L. CIAGÀ, a cura di, Gli archivi di architettura in Lombardia. Censimento delle fonti, CASVA - Centro di Alti Studi sulle Arti Visive, con la collaborazione della Soprintendenza archivistica della Lombardia e del Politecnico di Milano, Milano, 2003., 123
C. OLMO, a cura di, Dizionario dell'architettura del XX secolo, Allemandi, Torino, 2000, 380-381
Cento anni, catalogo della mostra, Silvana Editoriale, Cinisello Balsamo, 1999
A. ROSSARI, Mucchi. Archivio dei progetti e disegni di architettura, Vangelista, Milano, 1993
P. CAMPION, A. ROSSARI, L'archivio Mucchi, in "Quaderni del Dipartimento di Progettazione dell'Architettura", n. 9, 1988, 61-62
A. MANFREDINI, A. ROSSARI, a cura di, Gabriele Mucchi: realtà e ragione, in "Parametro", n. 111. 1982
Redazione e revisione:
Ciagà Leyla, 2012/05/31, supervisione della scheda
Ciandrini Paola, 2012/05/31, rielaborazione
Cimoli Anna Chiara, 2003/01/01, prima redazione
Cimoli Anna Chiara, 2012/05/31, rielaborazione
Doneda Cristina, 2005/03/02, prima redazione
Governali Luciano, 2023/03/06, integrazione successiva
Lanzini Marco, coordinatore nazionale revisione schede Rete Parri, 2023/04/09, supervisione della scheda
