Cesena 1877 - Milano 1968
Architetto
Intestazioni:
Zacchi, Adolfo, architetto, (Cesena 1877 - Milano 1968), SIUSA
Romagnolo di nascita ma milanese d'adozione, Adolfo Zacchi si segnala con un progetto per un Padiglione lombardo a Roma nel 1911. Nel 1912 diventa architetto della Veneranda Fabbrica del Duomo, incarico che mantiene sino agli ultimi anni di vita. Per la cattedrale milanese disegna le statue dell'altare maggiore (1927), realizza la nuova cantoria del coro e porta a compimento il pavimento marmoreo (1914-40), oltre a dirigere numerose campagne di restauro. A lui si deve in particolare il salvataggio delle grandi vetrate policrome, rimosse prima dei bombardamenti aerei del 1943. Architetto di formazione storicista, aderisce con riserva alla nuova architettura razionalista, perpetuando un linguaggio ricco di suggestioni eclettiche e di ascendenze novecentiste. Tra le opere architettoniche realizzate a Milano, ricordiamo Palazzo Cusini in via Durini (1928), ideato in collaborazione con il fratello Aldo, la foresteria della basilica di Sant'Ambrogio e l'ampliamento del Palazzo della Veneranda Fabbrica verso via dell'Arcivescovado (1932). Per quanto attiene gli interventi di restauro, segnaliamo la sistemazione della chiesetta di San Bernardino alle Monache (1922) e il progetto di rimontaggio della facciata tardocinquecentesca della chiesa di San Raffaele. Nel secondo dopoguerra, sempre per la Veneranda Fabbrica milanese, Zacchi ha curato il risanamento e l'allestimento dei locali del Museo del Duomo (1956).
Notizie tratte da: "Gli archivi di architettura in Lombardia. Censimento delle fonti", a cura di G.L. Ciagà, edito nel 2003 dal Centro di Alti Studi sulle Arti Visive, con la collaborazione della Soprintendenza archivistica della Lombardia e del Politecnico di Milano.
Complessi archivistici prodotti:
Zacchi Adolfo (fondo)
Bibliografia:
Il nostro Duomo, in "Quaderni della città di Milano", n° 7, 1960, p. 193
Redazione e revisione:
Doneda Cristina, 2005/03/04, prima redazione