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Raveggi Pietro

Orbetello (Grosseto) 1872 ago. 10 - Orbetello (Grosseto) 1951

Intestazioni:
Raveggi, Pietro, archeologo, giornalista, politico, (Orbetello 1872 - Orbetello 1951), SIUSA

Figlio di Pericle Raveggi e Santa Ferrini, Pietro Raveggi appartiene a una famiglia di liberi professionisti, imprenditori, amministratori pubblici e ferventi patrioti, che partecipano alle campagne di indipendenza italiana ricoprendo importanti cariche militari nel periodo 1848-1867.
Raveggi, uomo di molteplici passioni e interessi, poco più che ventenne si dedica agli studi sociologici che si stanno diffondendo proprio in questo periodo; tale nuova disciplina porta il giovane Raveggi ad assumere un indirizzo politico vicino al socialismo libertario. Nel 1892 è arrestato insieme ad altri anarchici di Orbetello per un attentato dinamitardo; scarcerato per insufficienza di prove dopo cinque mesi di detenzione, è nuovamente arrestato nel 1894 con l'accusa di attentato alla Delegazione di P.S. e alla Pretura di Orbetello ed è sottoposto ad inchiesta. Giudicato colpevole, Raveggi preferisce l'espatrio al domicilio coatto. Soggiorna così a lungo in Tunisia e, successivamente, intraprende viaggi di studio in molti paesi, fra cui gli Stati Uniti d'America.
Nel 1900, completamente scagionato dalle precedenti accuse, Raveggi rientra in Italia e, dopo un breve soggiorno a Orbetello, si stabilisce a Milano, dove inizia la carriera di giornalista. Nella città lombarda diviene redattore capo della rivista "Luce e Ombra" e inizia una serie di collaborazioni con diverse testate, fra cui (sempre a Milano) "La Vita Internazionale" diretta da Teodoro Moneta, "La Nuova Parola" di Roma, il "Coenobium" di Lugano. Fermato dalla polizia di Milano con l'accusa di complicità nel regicidio di Umberto I, viene nuovamente scagionato.
Nel periodo milanese Raveggi si interessa anche alla "metapsichica" - così allora veniva chiamata la parapsicologia - sostenendo numerose conferenze fa il 1901 e il 1906; grazie al suo impegno viene nominato socio onorario della Società di studi psichici. Nel 1907, a causa delle precarie condizioni fisiche, Raveggi torna ad Orbetello e nonostante la malattia diviene subito uno degli artefici della vita culturale e politica della città lagunare.
Durante il terremoto del 1908, che colpisce tutta l'Italia meridionale e insulare, Raveggi guida una squadra di soccorso di cittadini orbetellani a Palmi e in altre zone della Calabria; contemporaneamente Raffaele Del Rosso, altro illustre cittadino di Orbetello, guida un altro gruppo di soccorso in Sicilia e, insieme, nel 1909, pubblicano una relazione su tale dolorosa esperienza dal titolo "Le squadre cosane di soccorso in Sicilia e Calabria".
All'impegno civile Raveggi affianca, in questi anni, la passione per l'archeologia. Con l'intento, teorizzato anche in una serie di articoli, di ricostruire gli albori della storia civile della Maremma, Raveggi inizia a censire i siti archeologici della zona a sud di Grosseto e a raccogliere reperti. Grazie alla collaborazione con diversi proprietari terrieri e con i contadini della zona, la quantità di materiali archeologici reperiti è tanto cospicua da permettere nel 1934, anche grazie all'aiuto di diverse amministrazioni comunali, l'apertura del Civicum antiquarium di Orbetello. Nello stesso anno Raveggi riesce anche a far istituire la Biblioteca comunale - fino ad allora ambulante - che successivamente dirige per molti anni e che ancora oggi porta il suo nome.
Per l'incessante attività di ricercatore archeologico Raveggi nel 1912 è nominato ispettore onorario per l'Antichità e l'arte della zona Sud della Maremma, carica che ricopre per quasi quaranta anni (nel 1916 è nominato anche Ispettore dei giardini pubblici, nel 1936 membro per la Commissione della propaganda, negli anni 1945-1950 presidente del circolo Il Rocchio).
La professione di pubblicista (Raveggi dopo il ritorno ad Orbetello è corrispondente locale di diversi quotidiani e riviste, fra cui "Il Telegrafo" ed "Etruria Nuova"), gli permette di divulgare, su testate locali e nazionali, le nuove scoperte e di proporre veri e propri itinerari turistici, d'ambito archeologico ed artistico, in questa zona della Maremma. Parallelamente alla divulgazione culturale sui giornali, Raveggi scrive molti articoli su riviste specializzate quali "Studi Etruschi", "Notizie degli scavi di antichità - Atti dell'Accademia nazionale dei Lincei", "Bollettino della Società storica maremmana".
Numerosi sono gli scritti di Raveggi editi, tra questi possiamo citare: "Pensieri e ricordi giovanili" (1895), "L'idealità di Dante, Milton, Klopstok, Goethe, Mickiewicz" (1903), "Il dovere dell'assistenza pubblica" (1906), "In difesa dei diritti di pesca della Comunità di Orbetello" (1913), "Per la memoria di Gaetano Movizzo" (1920), "Il lago di Orbetello è di proprietà comunale" (1923), "Orbetello antica e moderna" (1933), "Ville imperiali nell'Agro Cosano" (1933), "Heba e la sua necropoli" (1934), "Ansedonia. L'etrusca Cosa e la Tagliata" (1937), "Su l'identificazione di Talamone etrusco-romano" (1938), "Orbetello nel risveglio della Maremma" (1938), "Capalbio storico borgo maremmano" (1939).
Raveggi non manca di partecipare anche alla vita politica e amministrativa di Orbetello, ricopre infatti per molti anni la carica di consigliere comunale ed è presidente della Congregazione di carità, che all'epoca gestisce L'Ospedale San Giovanni di Dio.
Convinto interventista, durante la prima guerra mondiale, pur essendo escluso dal servizio alle armi, è segretario delle Opere federate di assistenza e propaganda civile, nonché promotore di una sezione della "Trento e Trieste". Negli anni '20 aderisce al fascismo che, in un primo momento, sembra attirarlo nell'ottica di una possibile rivoluzione intellettuale, poi smentita negli anni '30.
Nel 1948 Raveggi dichiara invece pubblicamente di aderire al Fronte democratico popolare, provocando aspre critiche dei suoi concittadini alle quali risponde con lo scritto "Agli avversari che sanno mantenere la discussione nel campo elevato delle idee". Tre anni dopo Raveggi si spegne ad Orbetello.


Complessi archivistici prodotti:
Raveggi Pietro (fondo)


Bibliografia:
"L'odore della terra. Biografie di uomini e donne che hanno fatto la Maremma dalla montagna al mare tra il XIX e il XX secolo", Arcidosso, Effigi, 2008
Centro Culturale Orbetellano, "Pietro Raveggi. Breve biografia e scritti", Ornbetello, 1994
P. Raveggi, "Pensieri e ricordi giovanili", Pitigliano, Tip. Ed. della Lente, 1895
"Pietro Raveggi. Breve biografia e scritti", s.n., s.d.

Redazione e revisione:
Capannelli Emilio, revisione
Laurito Marco, prima redazione
Nannini Mariaelisa, gennaio 2011, revisione


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