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Fantacchiotti Odoardo

Roma 1811 mag. 20 - Firenze 1877 giu. 4

Scultore

Intestazioni:
Fantacchiotti, Odoardo, scultore, (Roma 1811 - Firenze 1877), SIUSA

Odoardo Fantacchiotti, nato a Roma nel 1811, entrò nel 1820 all'Accademia di Belle Arti di Firenze, città dove si era trasferito con la famiglia. Fino dall'inizio, sotto la guida di S. Ricci, mostrò il proprio interesse per la scultura e nel 1828 iniziò a presentare le proprie opere alle esposizioni annuali dell'Accademia. Ottenuto un sussidio dal granduca, proseguì gli studi, avvicinandosi al concetto di "bello naturale" sostenuto da A. Costoli, divenuto suo maestro. Nel 1839 espose all'Accademia l'opera "La strage degli innocenti", andata perduta, come gran parte delle sculture precedenti. Nel 1840 divenne professore nella stessa Accademia e iniziò la sua attività artistica su commissione delle istituzioni pubbliche. Eseguì le statute del Boccaccio e dell'Accorso per il loggiato degli Uffizi, il medaglione di Francesco Redi e il busto di Ferdinando II Medici per il Museo della specola, la statua di Sallustio Bandini (ora all'Accademia dei georgofili ma inizialmente eseguita per il loggiato degli Uffizi).
Sempre in questi anni si interessò alla cultura purista, sosrenuta a Firenze da Lorenzo Bartolini, studiando in particolare la scultura del Quattrocento fiorentino. Intorno al 1841 eseguì il monumento a Raffaello Morghen, collocato in Santa Croce. Nella stessa basilica furono poi collocati altri suoi monumenti funebri: a Vincenzo Peruzzi (1847 ca.), a Neri Corsini e a Luigi Cherubini (entrambi 1860 ca.). Altri suoi monumenti funebri si trovano nel cimitero di Fiesole, come ad esempio la tomba di Luisa Teresa Spence (1851-1858), nel cimitero degli Inglesi di Firenze ("La speranza", per la tomba di S. R. Routh, sempre intorno al 1860) e per il Camposanto di Pisa ("La legge", per il monumento a Vincenzo Salvagnoli, 1861-1873). Dopo il 1858, terminata la fase purista, era iniziata la sua fase artisticamente più rilevante: eseguì tra l'altro le opere "Eva tentata dal serpente" (1864, ora a Torino, presso la Galleria civica d'Arte moderna) e "Musidora" (1858 ca.). Tra le sue ultime opere vi è "Susanna al bagno" (1872, Galleria d'Arte moderna di Firenze).
Socio di varie accademie, ebbe quattro figli, tra i quali Cesare, che ne proseguì l'attività dopo la morte.
Morì a Firenze il 4 giugno 1877.


Soggetti produttori:
Fantacchiotti Cesare, successore

Complessi archivistici prodotti:
Fantacchiotti Odoardo (fondo)


Redazione e revisione:
Capannelli Emilio, 2007/07/12, revisione
Pagliai Ilaria, 2006/12/21, prima redazione


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