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Cassuto Dario

Livorno 1850 - 1920 dic. 5

Avvocato
Giurista
Politico

Intestazioni:
Cassuto, Dario, avvocato, giurista, politico, (Livorno 1850- 1920), SIUSA

Nato a Livorno nel 1850, di origine ebrea, Dario Cassuto si iscrisse alla facoltà di Giurisprudenza di Pisa, ove appena ventenne ebbe modo di mettere in evidenza le sue doti con una tesi di laurea sulla "soluti redemptio" nelle obbligazioni naturali, di taglio spiccatamente giusnaturalista. Allievo preferito del celebre giurista Francesco Carrara, dopo la laurea si dedicò alla professione e alla carriera di avvocato, che lo portò a impegnarsi in egual misura sia come penalista che come civilista. Sorprendentemente ampia è infatti la sua produzione monografica, riguardante i più svariati campi della dottrina giuridica, dal diritto di famiglia all'istruttoria nei processi penali, fino al diritto talmudico. Altrettanto se non più estesa è la raccolta delle memorie difensive, che documentano la tipologia e difficoltà delle innumerevoli cause affidate alla sua difesa, destinate spesso alla celebrità: fra queste basterà ricordare il processo per la collisione di due vapori - l'"Oncle Joseph" e l'"Ortigia" -, al quale partecipò come difensore anche Francesco Crispi.
A partire dagli anni ottanta dell'Ottocento, Cassuto ricoprì più volte le cariche di assessore comunale e consigliere: durante il suo assessorato all'Istruzione fu iniziata la costruzione di due nuovi edifici scolastici, intitolati successivamente ad Antonio Benci e a Giuseppe Micheli.
Eletto deputato nel 1904, Cassuto rimase in carica fino al 1919, anno in cui fu nominato senatore del Regno. La sua opera di grande mediatore si svolse in un periodo abbastanza cruciale della storia di Livorno, che vide la lenta trasformazione della città - messa in crisi dall'abolizione delle franchigie - da centro commerciale a centro industriale - e la parallela ascesa di una nuova classe politica di matrice imprenditoriale, che all'inizio del Novecento riuscì definitivamente a soppiantare l'ormai decadente ceto commerciale.
Ma è riduttivo identificare Dario Cassuto solo come un notabile locale; egli ebbe in realtà statura nazionale: affiliato alla Massoneria, fu alto dignitario dell'Obbedienza del grande oriente d'Italia nel periodo in cui il Grande oriente d'Italia tentava di conquistare la leadership politica della borghesia italiana, sotto la guida di Ernesto Nathan. I due mandati di deputato prima e senatore poi lo misero in contatto con personaggi come Crispi, Zanardelli, Salandra e Facta, mentre la sua fama di uomo di cultura oltreché di giurista gli valse l'amicizia e la stima di varie personalità nell'ambito artistico (Francesco Baldini, David Castelli) e culturale dell'epoca (Alessandro d'Ancona, Giovan Battista Queirolo, Pietro Grocco - suo medico di fiducia). Molto ampia è anche la rosa delle personalità del mondo giuridico che lo conobbero e gli tributarono la loro stima, da Adriano Mari a Enrico Pessina, allo stesso Carrara, suo maestro e amico.
La militanza nelle file monarchico-costituzionali lo portò a collaborare strettamente con gli Orlando, allora in piena scalata politico-imprenditoriale, divenendo il legale di fiducia della famiglia; un legame di amicizia e di stima lo legò in particolare a Salvatore Orlando, anch'esso deputato al Parlamento, al quale Cassuto si affiancherà nell'annosa battaglia per l'ampliamento del porto labronico e la costruzione di una linea ferroviaria per collegare Livorno alle principali città del centro-nord.
Cassuto fu inoltre membro, socio onorario o presidente delle più importanti società filantropiche e di mutuo soccorso cittadine - spesso filiazioni dirette della Massoneria, usate come canali di comunicazione e controllo del mondo operaio; fu anche per lungo tempo preside della Scuola di arti e mestieri, di cui era stato il fondatore.
Nel febbraio del 1920, in seguito a un malore, la sua salute subì un brusco tracollo: si spense il 5 dicembre dello stesso anno.
La figura di Dario Cassuto non è stata, per il momento, oggetto di studi accurati, e manca su di lui uno studio storico-biografico esauriente: prescindendo dal ritratto molto parziale fornito da Wiquel nel suo "Dizionario di persone e cose livornesi", l'unica biografia relativamente completa che è dato di citare è tuttora quella di Aleardo Campana pubblicata dalla rivista locale «Liburni Civitas» nel 1937.


Complessi archivistici prodotti:
Cassuto Dario (fondo)


Bibliografia:
A. CAMAPANA, "Dario Cassuto", in "Liburni civitas", 1937, pp. 189-193

Redazione e revisione:
Capannelli Emilio, revisione
Lenzi Marco, revisione
Morotti Laura, 2011/11, rielaborazione


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