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Boni Michelangelo

Cagli (Pesaro-Urbino) 1804 gen. 5 - Cagli (Pesaro-Urbino) 1858 ott. 8

Architetto

Intestazioni:
Boni, Michelangelo, architetto, (Cagli, 1804 - Cagli, 1858), SIUSA

Michelangelo Boni ricoprì un ruolo importante, anche se non pienamente riconosciuto, nella cultura ottocentesca cagliese. Studiò architettura presso l'Accademia di San Luca a Roma ed ebbe come insegnante Giuseppe Valadier. Tornato nella sua città verso la fine del 1834, si dedicò all'attività di architetto e disegnatore. Amante e cultore dell'arte, a lui si deve il rinvenimento degli affreschi nella chiesa di San Domenico e San Francesco. A sue spese, nel 1837, distaccò dal muro della chiesa di San Domenico e recuperò l'affresco raffigurante l'Annunciazione. Anche gli affreschi "che con pietoso zelo ridono all'arte" nella chiesa di San Francesco vennero restituiti, nel 1838, alla vista dei cittadini. Nel 1840 risultò lavorare per il monastero di Santa Croce a Fonte Avellana e nel 1842 eseguì i disegni per ristrutturare i portali della cattedrale di Cagli. Fra il 1845 ed il 1846 figurò come perito e misuratore di fabbriche mentre, nel 1850, come architetto, scrisse una lunga dissertazione sulla realizzazione di un nuovo camposanto. Nell'ottobre del 1852 il Boni rinunciò alla patente d'esercizio come perito e misuratore di fabbriche e scrisse "una ben ragionata memoria" sulle pitture classiche esistenti nelle chiese della città di Cagli "servendosi delle parole di autori gravissimi". Fu tra i più caldi promotori perché la sua città avesse il beneficio della scuola di disegno ed alla sua morte, avvenuta all'età di cinquantaquattro anni, lasciò tutte le sue proprietà al Pio ospizio, detto di Tata Giovanni, in Roma, a condizione che si educassero giovani indigenti intenzionati a dedicarsi allo studio delle "belle arti, o mestieri, che appartengono alla costruzione delle fabbriche, o edifici, come la scultura, pittura, intagliatore, falegname, ferrajo, ottonaro, caldararo, muratore, doratore, scalpellino ed altri mestieri simili". Fra le sue opere citiamo le seguenti realizzate soprattutto a Cagli: l'acquedotto del Comune di Cagli con perizia firmata e datata 1839, la nuova travatura, pilastri, pavimento, mense di altari, nicchia dell'altare di Sant'Antonio e alcune scalinate nella chiesa di San Francesco a Cagli, restauri al loggiato del chiostro del convento di San Giovanni Battista dei Padri Predicatori a Cagli, la mensa dell'altare maggiore, ciborio, nuovo educatorio, nuovo braccio a est nella chiesa e monastero di San Pietro delle monache Benedettine a Cagli, ricostruzioni interne del palazzo Giorni, restauro interno e nuova facciata del palazzo Boni, restauro e ampliamento di nuove camere, scala e portale del palazzo Bricchi, restauri interni ed esterni del palazzo Agostini Zamperoli, l'edificazione della locanda della Smirra, restauri del mulino di Santa Croce, la ricostruzione della casa Traversi, della casa Benincasa e il restauro del cornicione del palazzo Mavarelli sempre a Cagli, i restauri di alcune volte e della nuova scala nel monastero di Fonte Avellana.

Complessi archivistici prodotti:
Boni Michelangelo (fondo)


Bibliografia:
L'architettura negli archivi. Guida agli archivi di architettura nelle Marche, a cura di Antonello Alici e Mauro Tosti Croce, Roma Gangemi 2011 (Archivi e Architettura. Percorsi di ricerca, 1), 66-67
A. TARDUCCI, Dizionarietto biografico cagliese. Cenni storici su 360 cittadini di Cagli, Cagli, Balloni, 1909

Redazione e revisione:
Guidi Letizia, 2008/05/12, prima redazione
Megale Lucia, 2011-2012, supervisione della scheda
Palma Maria, 2012, supervisione della scheda


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