Tasti di scelta rapida del sito: Menu principale | Corpo della pagina | Vai alla colonna di sinistra

Colonna con sottomenu di navigazione


Contenuto della pagina


Guida on-line agli archivi non statali
Menu di navigazione

Home » Ricerca guidata » Soggetti produttori - Persone » Soggetto produttore - Persona

Ungaretti Giuseppe

Alessandria d' Egitto 1888 feb. 8 - Milano 1970 giu. 2

Poeta

Intestazioni:
Ungaretti, Giuseppe, poeta, scrittore, (Alessandria d'Egitto 1888 - Milano 1970), SIUSA

Nasce ad Alessandria d'Egitto il 10 febbraio 1888 da genitori lucchesi. Frequenta la rinomata Ecole Suisse Jacot. Durante gli anni della scuola inizia a scrivere i primi versi e fa le prime scoperte letterarie, legge Leopardi, Baudelaire, Mallarmé e Nietzsche. Nel 1906 conosce Enrico Pea e frequenta la sua "Baracca rossa". Finiti gli studi frequenta i caffè di Alessandria, dove si ritrovano letterati e artisti, segue le riviste letterarie d'Italia e Francia ed entra in contatto epistolare con Prezzolini, direttore della «Voce». Nell'autunno del 1912 si trasferisce a Parigi dove segue i corsi di illustri docenti del Collège de France e della Sorbona e frequenta i maggiori artisti dei movimenti d'avanguardia (Picasso, Braque, De Chirico, Modigliani). In occasione della Mostra futurista alla Bernheim-Jeune conosce Papini, Soffici e Palazzeschi, che lo invitano a collaborare a «Lacerba», rivista su cui pubblicherà, nel febbraio del 1915, le sue prime poesie. Allo scoppio della guerra si trasferisce a Milano. Chiamato alle armi combatte sul Carso e quindi nella regione francese dello Champagne. Nel 1916 esce la sua prima raccolta di poesie, "Il Porto Sepolto". Alla fine della guerra torna a Parigi, dove collabora al «Popolo d'Italia», come corrispondente in francese. Nel 1919 pubblica un volumetto di versi in francese, "La Guerre" e, alla fine dell'anno, "Allegria di Naufragi". Nel 1920 inizia a lavorare all'Ufficio stampa dell'Ambasciata d'Italia a Parigi; nel giugno dello stesso anno sposa Jeanne Dupoix. Nel 1921 si trasferisce a Roma. Nel febbraio 1925 nasce la figlia Anna Maria e nel 1930 il figlio Antonietto, che morirà in Brasile a soli 9 anni. Dal 1931 al 1935 compie una serie di viaggi come inviato della «Gazzetta del popolo» (in Egitto, in Corsica, in Olanda e in varie regioni d'Italia). Nel 1932 gli viene conferito a Venezia il primo riconoscimento pubblico, il Premio del gondoliere. Nel 1933 tiene un ciclo di conferenze sulla letteratura italiana contemporanea in vari stati europei. Nello stesso anno esce il "Sentimento del tempo". Nel 1936 si reca in Argentina, per un congresso del Pen Club; durante il soggiorno in Sud America gli viene offerta dall'Università di San Paolo la cattedra di Lingua e letteratura italiana. Accetta l'incarico e si trasferisce con la famiglia in Brasile, a San Paolo, dove vivrà fino al 1942. Rientrato in Italia viene eletto accademico d'Italia e nominato professore di Letteratura italiana contemporanea all'Università di Roma, dove insegnerà fino al 1958. Inizia con Mondadori l'edizione di tutte le sue poesie, con il titolo "Vita d'un uomo". Pubblica quasi un libro all'anno: nel 1944 i "XXII sonetti di Shakespeare", nel 1945 le "Poesie disperse", nel 1947 "Il Dolore", nel 1948 le traduzioni "Da Góngora e da Mallarmé", nel 1949 la prima raccolta di prose, "Il povero nella città", nel 1950 "La Terra Promessa" e la traduzione della "Fedra" di Racine, nel 1952 "Un grido e paesaggi". Nel 1949 riceve il Premio Roma per la poesia e nel 1956 il Premio biennale internazionale di poesia a Knokke-Le-Zoute. Nel 1958 muore a Roma la moglie Jeanne alla quale dedica l'epicedio "Per sempre". Nel 1960 esce "Il Taccuino del Vecchio", nel 1961 la raccolta di prose di viaggio "Il Deserto e dopo". Continua i suoi viaggi tenendo conferenze e letture in tutto il mondo: nel 1960 è in Giappone, nel 1964 tiene un ciclo di lezioni alla Columbia University di New York, nel 1968 torna in Brasile e visita il Perù, per ricevere le lauree honoris causa conferitegli delle Università di San Paolo e di Lima. Nel 1962 viene eletto presidente della Comunità europea degli scrittori. Nel 1965 pubblica il volume di traduzioni "Visioni di William Blake". Nel 1968, in occasione dei suoi ottant'anni, gli vengono tributate solenni onoranze in Campidoglio. Fino agli ultimi mesi di vita continua a comporre poesie e a tenere letture e conferenze in tutto il mondo: nel 1969 compie un giro di letture in Svezia, in Germania e negli Stati Uniti, alla Harvard University; nella notte tra il 31 dicembre 1969 e il 1° gennaio 1970 scrive l'ultima poesia "L'impietrito e il velluto", pubblicata in edizione di lusso il giorno del suo ottantaduesimo compleanno, il 10 febbraio 1970. Poco dopo parte per gli Stati Uniti dove, raggiunta New York, si ammala. Muore a Milano nella notte tra il 1° e il 2 giugno 1970.

Complessi archivistici prodotti:
Ungaretti Giuseppe (fondo)


Bibliografia:
"Vita d'un uomo. Tutte le poesie", a cura di Leone Piccioni, Milano, Mondadori, 1969/1970
"Vita d'un uomo. Saggi e interventi", a cura di Mario Diacono e Luciano Rebay, Milano, Mondadori, 1974
"Ungaretti. La biblioteca di un nomade", Roma, De Luca, 1997
"Vita d'un uomo. Viaggi e lezioni", a cura di Paola Montefoschi, Milano, Mondadori, 2000
"Vita d'un uomo. Tutte le poesie", a cura e con un saggio introduttivo di Carlo Ossola, Milano, Mondadori, 2009
"Vita d'un uomo. Traduzioni poetiche", a cura di Carlo Ossola e Giulia Radin, Milano, Mondadori, 2010
"«Il tramonto d'Europa»". Ungaretti e le poetiche del secondo Novecento", a cura di Teresa Spignoli, Gloria Manghetti, Giovanna Lo Monaco, Elisa Caporiccio, Firenze, Firenze University Press, 2023. (Ungaretti - Il tramonto d'Europa)

Redazione e revisione:
Capannelli Emilio, revisione
Giordano Antonella, 2011/12/12, revisione
Morotti Laura, 2008/12/15, prima redazione


icona top