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Benelli Sem

Filettole di Prato 1877 ago. 10 - Zoagli (Genova) 1949 dic. 18

Scrittore
Commediografo

Intestazioni:
Benelli, Sem, scrittore, commediografo, (Filettole di Prato 1877- Zoagli 1949), SIUSA

Sem Benelli frequentò la scuola dei padri scolopi di Firenze e nel 1895, alla morte del padre, fu costretto ad abbandonare gli studi regolari. Egli si adattò a diversi mestieri per poi entrare nella redazione del "Marzocco" di Angelo Orvieto. Quelli del "Marzocco" furono anni fervidi per il giovane Benelli, che tradusse "L'Edipo re" di Sofocle e scrisse i primi drammi ("Ferdinando Lassalle"). Benelli passò poi alla redazione de "La Rassegna internazionale" vivendo tra Roma e Milano. Dal 1905 egli diresse, con Filippo Marinetti e V. Ponti, "Poesie, rassegna internazionale multilingue", fino al 1907 quando si ritirò per divergenze con Marinetti.
Il 10 febbraio 1908, al Teatro Paganini di Genova, andò in scena "Tignola", commedia in prosa in tre atti, pietra miliare del teatro benelliano. Il 16 maggio dello stesso anno veniva rappresentata al Teatro Lirico della Compagnia Stabile della città di Milano "La maschera di Bruto", dramma in versi in quattro atti. Il 16 aprile 1909 andò in scena a Roma, ad opera della Compagnia Stabile del Teatro Argentina, "La cena delle beffe", poema drammatico in quattro atti scritto da Benelli in appena tre mesi. Il trionfo di pubblico e di critica fu incondizionato e l'opera divenne subito un caso teatrale. Il successo de "La cena delle beffe" ebbe forse l'effetto di inchiodare Sem Benelli a questa formula, seguirono, infatti, altri drammi in versi che non ripeterono l'equilibrio e la fortuna della "Cena": "L'amore dei tre re", "Il mantellaccio", "La Gorgona", "Le nozze dei centauri".
Negli anni '10 Sem Benelli aderì agli ideali nazionalisti, che lo avrebbero portato ad una posizione interventista. Egli fu volontario nella prima guerra mondiale e appoggiò l'impresa di Fiume di D'Annunzio, in nome della "vittoria mutilata". Nel 1919 incontrò Mussolini e ne restò affascinato. Fu eletto in Parlamento nella lista liberale per la XXV legislatura (1919-1921).
Sem Benelli ritornò alle scene il 14 marzo 1921 con "Ali", opera che segnò un profondo cambiamento rispetto agli altri lavori, anche alla luce degli eventi bellici e politici di quegli anni. Benelli tornò poi al teatro di prosa con "Caterina Sforza" e con "Il ragno", poi con "L'elefante" e "L'orchidea", queste ultime opere osteggiate dai fascisti in platea.
In effetti, a metà degli anni '20 Benelli mutò il suo atteggiamento nei confronti del fascismo: entrato, su invito di Mussolini, nella XXVII legislatura (1924-1929) nella lista nazionale, nel novembre 1924 con gesto singolare prima votò la fiducia al governo e poi immediatamente si dimise. Dopo il delitto Matteotti passò all'opposizione antifascista. Si riavvicinò al regime durante la campagna d'Etiopia, sia pure con riserve, ma in seguito ruppe definitivamente e durante la seconda guerra mondiale si rifugiò in Svizzera per evitare la cattura da parte dei tedeschi.
Le sue memorie sono raccolte in tre volumi: "Io in Affrica" (1936-1937), in cui racconta da protagonista la guerra in Etiopia, "La mia leggenda" (1939) e "Schiavitù" (1945), violentemente polemico con persone e cose del regime fascista.
Triste e disamorato, Benelli si ritirò nella solitudine a Zoagli (Genova). Prove della sua popolarità, vero animatore con Curzio Malaparte della vita culturale pratese degli anni '20, sono i nove film tratti dalle sue opere fra il 1914 e il 1951; l'unico film che ebbe un successo pari al dramma teatrale fu "La cena delle beffe" (1941) per la regia di Alessandro Blasetti, con protagonisti Amedeo Nazzari e la pratese Clara Calamai.


Complessi archivistici prodotti:
Benelli Sem (fondo)


Bibliografia:
"Dizionario Biografico degli Italiani", Roma, Istituto della Enciclopedia Italiana Treccani, 1960-, vol. 8 pp. 472-476
Listri P. F., Il dizionario di Prato, Firenze, Le Lettere, 2000
Antonini Sandro, Sem Benelli. Vita di un poeta dai trionfi internazionali alla persecuzione fascista, Genova, De Ferrari, 2008

Redazione e revisione:
Capannelli Emilio, revisione
Pacifico Sveva, 2020/08/21, revisione
Pecoraro Sabrina, 2005, prima redazione
Romanelli Rita, rielaborazione


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