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Lombroso Ferrero Gina

Pavia 1872 ott. 5 - Ginevra 1944 mar. 27

Medico
Scrittrice
Attivista nel movimento femminile

Intestazioni:
Lombroso Ferrero, Gina, medico, scrittrice, (Pavia 1872 - Ginevra 1944), SIUSA

Altre denominazioni:
Lombroso Gina

Figlia dell'antropologo e criminologo Cesare Lombroso, trascorse la giovinezza e la prima maturità a Torino, dove il padre si era trasferito da Pavia nel 1876 per ricoprire la cattedra di medicina legale. La figura del padre, scienziato e pedagogo anticonformista, è stata senz'altro dominante nella sua formazione. Anche la madre, Nina De Benedetti, una donna austera e rispettosa delle tradizioni ebraiche, ha ricoperto un ruolo tutt'altro che trascurabile in famiglia, vista la funzione che ha saputo svolgere di riequilibrio delle teorie educative del padre. Una relazione altrettanto importante per Gina è stata quella con Paola (1871-1954), la sorella maggiore con la quale ha intrattenuto per tutta la vita un legame costruito sulla complementarità e sulla reciproca dipendenza. Un incontro è da sottolineare nella biografia delle due giovani donne, la conoscenza e la frequentazione di Anna Kuliscioff, la cui personalità avrà grande importanza sulle loro future simpatie socialiste e sull'impegno speso nelle iniziative di emancipazione femminile. In questo milieu (cementato da positivismo e incipiente socialismo) è logico che le due sorelle abbiano sviluppato una forte sensibilità per la "questione sociale", interesse che si è concretizzato nel 1896 nella fondazione di "Scuola e famiglia", un esperimento di pedagogia sociale per l'assistenza pubblica ai bambini delle scuole elementari. Lo stretto legame con il padre è stato causa anche di contraddizioni, visto il contrasto tra la libertà di educazione concessa alle figlie e le teorie professate dallo scienziato sulla congenita inferiorità delle donne, conflitto che strideva anche con l'attivismo di Gina e Paola nelle associazioni femminili. Ambedue hanno prestato il loro aiuto al lavoro del padre la cui influenza è però stata decisiva soprattutto per la minore, mentre Paola (che nel 1899 aveva sposato Mario Carrara l'allievo preferito oltreché successore di Cesare Lombroso nella cattedra all'Università di Torino) ha saputo svincolarsi da questa eredità con maggiore autonomia, si è infatti dedicata alla pubblicistica e alla letteratura per l'infanzia (nel 1908 contribuisce alla fondazione del «Corriere dei Piccoli»), promuovendo iniziative filantropiche come il sistema delle "bibliotechine rurali" (un programma di diffusione della lettura nelle campagne) e la "casa del sole" (un istituto per l'accoglienza dei figli delle famiglie tubercolotiche). Più tiepide, rispetto a quelle di Paola, sono state anche le rivendicazioni femministe di Gina (si vedano ad esempio le tesi sostenute ne "Il pro e il contro. Riflessioni sul voto alle donne", e ne "Il voto alle donne e i suoi pericoli", ADDI, 1919), che però non si è certo tirata indietro nell'affrontare il dibattito della questione femminile. I suoi testi hanno goduto di molte traduzioni (anche in lingue meno diffuse, come lo svedese, il danese, il rumeno, l'ungherese, l'olandese, il giapponese) e di una accoglienza internazionale di prim'ordine. Molte le monografie scritte su questo argomento: "Riflessioni sulla vita. L'anima della donna", Libro I, "La tragica posizione della donna", Libro II, "Conseguenze dell'altruismo" (ADDI, 1917-1918), "L'anima della donna. Riflessioni sulla vita. Gli enigmi più oscuri - Intelligenza e amore" (Zanichelli, 1920), "La donna nella vita. Riflessioni e deduzioni" (Zanichelli, 1923), "Anime di donne. Vite vere" (Zanichelli, 1927), "La donna nella società attuale" (Zanichelli, 1927), "Nuove vite di donna", autobiografie raccolte da Gina Lombroso (Zanichelli, 1929). Il suo temperamento più prudente si è manifestato anche in una minore fiducia nel progresso e nelle risorse dell'industrialismo, teoria che ha esposto ne "Le tragedie del progresso. Origine, ostacoli, trionfi, sconquassi del macchinismo", Bocca, 1930 (testo tradotto in francese, inglese e spagnolo). Dopo aver frequentato facoltà umanistiche Gina è stata una delle prime donne a laurearsi in medicina diventando una stretta collaboratrice del padre e occupandosi di criminologia e psichiatria (nel 1904 dà alle stampe, per i tipi di Bocca, "I vantaggi della degenerazione"). Insieme a Paola ha scritto a quattro mani "Cesare Lombroso. Appunti sulla vita, le opere" (Bocca, 1906) e dopo la morte di Cesare Lombroso, nel 1909, ha curato l'uscita di altre edizioni di testi del padre, scrivendo una "Vita di Lombroso" (preceduta, alcuni anni prima, da "Cesare Lombroso. Storie della vita e delle opere narrate dalla figlia", Bocca, 1915). Molto ricca, parallelamente, è la produzione pubblicistica a carattere scientifico.
Nel 1901 Gina aveva sposato lo storico e giornalista Guglielmo Ferrero (già collaboratore di Cesare Lombroso) e il matrimonio contribuisce ancora di più ad emanciparne la curiosità intellettuale e a rafforzarne l'impegno nei movimenti femminili e socialisti, anche se solo dopo la morte del padre riuscirà ad avere una vita privata completamente sganciata dal peso di questa influenza. La coppia viaggia in Europa, negli Stati Uniti e in Sud America, dove Guglielmo tiene lezioni e conferenze. Allo scoppio della guerra i due assunsero una posizione interventista, sull'esempio di altre adesioni che rientrano nell'alveo del cosiddetto interventismo democratico. Nel 1916 la famiglia Ferrero (con i figli Leo e Nina, nati rispettivamente nel 1903 e nel 1910) si trasferisce a Firenze dove trovano pronta accoglienza nella società internazionale della città, più lenta fu invece l'integrazione nel tradizionale mondo intellettuale fiorentino. Gina entra a far parte del "Lyceum", un'associazione culturale femminile e fonda, insieme a Amelia Rosselli e Olga Monsani, l'Associazione Divulgatrice Donne Italiane (ADDI). All'avvento del fascismo i coniugi Ferrero sono da subito nel mirino della sorveglianza e della censura del regime e la tenuta di campagna, Villa Ulivello a Strada in Chianti, acquistata nel 1917, serve loro (almeno temporaneamente) da asilo dai soprusi, fino alla decisione di espatriare in Svizzera, dove a Guglielmo era stata offerta nel 1930 la cattedra di storia contemporanea presso l'Institut universitaire de hautes études Internationales (IHUEI) di Ginevra. Casa Ferrero a Ginevra divenne subito un luogo di ritrovo per gli antifascisti e un centro di coesione dei rifugiati politici, mentre la casa editrice luganese Capolago, rilevata e diretta da Gina, rappresenterà un ulteriore punto di appoggio per la diffusione della cultura antifascista all'estero. Dopo la scomparsa nel 1933 di Leo Ferrero perito in un incidente stradale nel Nuovo Messico, Gina si è assunta il pesante onere di curare la memoria e le opere del figlio (nel 1935 ha pubblicato "Lo sboccio di una vita. Note su Leo Ferrero Lombroso dalla nascita ai venti anni", ha poi curato l'uscita di altri testi di Leo). Insieme al marito (scomparso nel 1942) morirà esule in Svizzera con il rammarico di non essere potuta rientrare nell'Italia di nuovo libera e democratica. Accanto a opere di carattere antropologico e criminologico, agli scritti sociologici e sulla questione femminile, nella sua bibliografia compaiono titoli di letteratura di viaggio ("Nell'America meridionale (Brasile, Uruguay, Argentina): Note e impressioni", Treves, 1908) e racconti per l'infanzia firmati talvolta con il nomignolo di "la mamma di Leo e Nina" ("Viaggio di Leo nell'America del sud", "Le commedie di Leo e Nina", "Altre commedie per Leo e Nina", "Le meraviglie di un 'camping'"). Ma da evidenziare è lo spirito con cui Gina si è messa al servizio della memoria del padre, del marito e dell'adorato Leo, il figlio prediletto, scrivendo monografie e curandone i testi.


Soggetti produttori:
Ferrero Leo, successore

Complessi archivistici prodotti:
Lombroso Ferrero Gina (fondo)


Bibliografia:
Delfina Dolza, "Essere figlie di Lombroso. Due donne intellettuali tra '800 e '900", Milano, Franco Angeli, 1991.
"Politica e affetti familiari. Lettere di Amelia, Carlo e Nello Rosselli a Guglielmo, Leo e Nina Ferrero e Gina Lombroso Ferrero (1917-1943)", a cura di Marina Calloni e Lorella Cedroni, premessa di Giulio Sapelli, trascrizione e traduzione di Paola Ranzini, Milano, Feltrinelli, 1997.
Marina Calloni, "Gina Lombroso tra scienza, impegno civile e vita familiare. Alcuni appunti bio-bibliografici", in "Nuovi studi su Guglielmo Ferrero", atti del convegno "Rivoluzione, bonapartismo e restaurazione in G. Ferreroù", Forlì 21-22 novembre 1997 e delle "Giornate di studi del gruppo di ricerca CNR su Storia, società e politica in G. Ferrero", 27-28 gennaio 1998, a cura di Lorella Cedroni, Roma, Aracne, 1998, p. 273-294.
Marina Calloni, "(Auto)biografie di intellettuali ebraiche italiane: Amelia Rosselli, Laura Orvieto e Gina Lombroso", in "Visioni in/sostenibili. Genere e intercultura", a cura di Clotilde Barbarulli e Liana Borghi, Cagliari, CUEC, 2003, p. 139-158.
"Italiane", a cura di Eugenia Roccella e Lucetta Scaraffia, Roma, Dipartimento per l'informazione e l'editoria, 2004, vol. I, "Dall'Unità d'Italia alla prima guerra mondiale", sub voce, p. 117-118. (Italiane, a cura di Eugenia Roccella e Lucetta Scaraffia, Roma, 2004)
Anna M. Colaci, "Il modello femminile in Gina Lombroso", Lecce, Pensa Multimedia, 2006.
Valeria Paola Babini, "Maria Montessori e Gina Lombroso. Due risposte femminili al problema della degenerazione", in "Scienza a due voci", a cura di Raffaella Simili, Firenze, Olschki, 2006, p. 183-215.
Valeria Paola Babini, "In the Name of Father. Gina and Cesare Lombroso", in "More than Pupils. Italian Women in Science at the Turn of the 20th Century", edited by Valeria Paola Babini, Raffaella Simili, Firenze, Olschki, 2007.

Redazione e revisione:
Capannelli Emilio, revisione
Desideri Fabio, 12 febbraio 2010, rielaborazione
Desideri Fabio, 19 marzo 2015, integrazione successiva
Morotti Laura, 29 aprile 2009, prima redazione


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