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Martinelli Onofrio

Mola di Bari (Bari) 1900 gen. 13 - Firenze 1966 mar. 13

Artista: pittore

Intestazioni:
Martinelli, Onofrio, artista, pittore, (Mola di Bari 1900 - Firenze 1966), SIUSA

Martinelli nasce a Mola di Bari il 13 gennaio 1900. Compie studi classici tra Bari e Firenze, per trasferirsi a Roma nel 1918 dove frequenta il biennio di Matematica propedeutico alla laurea in Ingegneria, ma dopo due anni abbandona l'Università per dedicarsi definitivamente alla pittura. Frequenta il vivace ambiente artistico romano del primo dopoguerra, ossia gli artisti legati alla rivista «Valori plastici», i letterati de «La Ronda» ed i musicisti di «Ars Nova»; partecipa alle discussioni della famosa "terza saletta" del Caffè Aragno. Importante l'ammirazione per Armando Spadini ma l'apprendistato e la formazione di Martinelli si compiono alla scuola d'arte di Felice Carena, al paesino di Anticoli prima e agli Orti Sallustiani poi, frequentata dal 1921 al 1923 in compagnia di molti dei futuri artisti della Scuola romana, quali Capogrossi, Pirandello e Cavalli. Nel 1921 nello studio di Carlo Socrate avviene l'incontro, decisivo per la sua evoluzione, con Giovanni Colacicchi; ne nasce un'amicizia fraterna ed un rapporto di scambio artistico da subito molto intenso. Martinelli frequenta per due anni l'Accademia di belle arti di Firenze, ancora allievo di Carena e partecipa alle Biennali di Venezia del 1924 e 1926. Dal 1926 al 1931 vive a Parigi, cinque anni caratterizzati da un acceso sperimentalismo e una intensa attività espositiva. Frequenta il gruppo degli "Italiani di Parigi" tra cui De Chirico, Filippo de Pisis, con cui divide anche una casa-studio, Giovanni Comisso e partecipa a varie mostre: nel 1928, organizzata da Mario Tozzi, al Salon de l'Escalier, cui segue una personale all'Aja; nel 1929 alla Galleria "Éditions Bonaparte", nel 1930 alla sezione "Appels d'Italie" curata sempre da Tozzi e Waldemar alla Biennale di Venezia, e nel 1931 alla sala riservata agli italiani di Parigi alla prima Quadriennale di Roma. Lo stesso anno Martinelli torna in Italia, inizialmente si ferma a Firenze, dove viene introdotto all'ambiente legato alla rivista «Solaria» dall'amico Giovanni Colacicchi, ed è questo il periodo in cui si fa più intenso e fruttuoso il sodalizio artistico tra i due, che si allarga a triangolo pittorico includendo anche Flavia Arlotta, compagna di Colacicchi. Fino al 1940 Martinelli si muove tra Firenze, Anagni, Roma, Genova e la Puglia, oltre ad esporre cerca di svolgere anche un ruolo organizzativo, coordina infatti la Seconda mostra del Sindacato belle arti di Puglia a Bari nel 1935. Seguono la prima personale italiana, sempre a Bari, nel 1932 e le partecipazioni alla Biennale di Venezia del 1934, al Concorso Bianchi del 1937, alla Quadriennale romana del 1939. Al di là di queste sporadiche apparizioni, Martinelli opera in modo appartato e schivo.
Nel 1940 ottiene per "chiara fama" la cattedra di pittura all'Accademia di Firenze e vi si trasferisce stabilmente. Al 1943 risale il matrimonio con la pittrice Adriana Pincherle, unione che influenza anche gli esiti pittorici di entrambi gli artisti. Nel secondo dopoguerra Martinelli è impegnato nella vicenda fiorentina del Neoumanesimo: accanto a Colacicchi, Cavalli, Oscar Gallo, Quinto Martini, Ugo Capocchini, espone nel 1947 presso la Galleria Vigna Nuova. Negli anni Cinquanta si dedica alla critica d'arte, ricordiamo il saggio su Henrich Füssli apparso su «Paragone» e gli interventi dedicati a Cézanne e Goya. Nel 1956, grazie alla stima di Longhi, partecipa alla Biennale di Venezia con una sala personale che ospita ben diciotto opere, con cui vince il Premio Sade. Nel 1960 partecipa alla importante rassegna "Rinnovamento dell'arte italiana dal '30 al '45". Muore a Firenze il 13 marzo 1966; la prima retrospettiva è organizzata nel 1968 dalla Pinacoteca Provinciale di Bari e curata da Cesare Vivaldi, che per la prima volta propone un'ampia lettura critica dell'opera di Martinelli; per la monografia si deve aspettare il 1987 quando esce lo studio di Raffaele de Grada.


Soggetti produttori:
Pincherle Adriana, collegato

Complessi archivistici prodotti:
Pincherle Adriana e Martinelli Onofrio (fondo)


Bibliografia:
"Onofrio Martinelli (1900-1966)", catalogo della mostra, Bari, Pinacoteca provinciale, maggio-luglio 1968, Roma, De Luca, 1968.
"Adriana Pincherle, Onofrio Martinelli: dalla Scuola Romana alle loro ricerche recenti", catalogo della mostra a cura di Cesare Vivaldi, Macerata, Pinacoteca e musei comunali, giugno-luglio 1983, Macerata, Sangiuseppe, 1983.
"Onofrio Martinelli. 1900-1966", catalogo della mostra, Bari, castello svevo, 1-29 marzo 1987, Firenze, Edizioni della Bezuga, 1987.
"Catalogo generale delle opere di Onofrio Martinelli (1921-1966)", a cura di Valerio Rivosecchi, Milano, G. Mondadori, 1998.
"Onofrio Martinelli. Gli anni Trenta", catalogo della mostra a cura di Stefano De Rosa, Firenze, Palazzo Vecchio, 29 aprile-28 maggio 2000, Firenze, Pagliai Polistampa, 2000.
Dizionario biografico degli italiani, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, vol. 71 (2008), p. 128-131, sub voce. (Dizionario biografico degli italiani)
Lucia Rosa Pastore, "Omaggio a Onofrio Martinelli (1900-1966) attraverso le lettere a Luigi Russo. Nuove acquisizioni in margine alle vicende espositive baresi negli anni Trenta e Quaranta", Bari, Mario Adda, 2016.

Redazione e revisione:
Capannelli Emilio, revisione
Desideri Fabio, 10 aprile 2017, integrazione successiva
Morotti Laura, 2009, prima redazione
Pancani Eleonora, dicembre 2011, rielaborazione


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