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Bernieri Antonio da Lucca

Lucca 1917 - Milano 1990 feb. 11

politico
storico

Intestazioni:
Bernieri, Antonio, politico, storico (Lucca 1917- Milano 1990), SIUSA

Antonio Bernieri nacque a Lucca nel 1917. Figlio di un industriale del marmo, visse la giovinezza a Carrara frequentando gli ambienti fascisti, ma non aderì mai in modo esplicito al regime. Si iscrisse alla facoltà di lettere e filosofia e, a partire dalla metà degli anni '30, divenne antifascista. In tal senso fondamentale fu l’amicizia con Ruggero Zangrandi, allora redattore capo della rivista diretta da Vittorio Mussolini, «Anno XIII», dalla quale venne presto allontanato. Con Zangrandi, Bernieri tentò, nel 1935, la costituzione di una rete di giovani antifascisti, che cercò di ramificarsi in diverse città d’Italia, sotto la copertura di un "Istituto per gli studi sul fascismo"; tale tentativo però fallì. Parte di quel gruppo di giovani si ritrovò a Roma all'Agenzia giornalistica italiana (Agi), fondata da Ruggero Zangrandi, dove Bernieri andò a lavorare. Nella capitale riallacciò i rapporti con l’amico carrarese Carlo Andrea Fabbricotti, che entrò a fare parte dell'Agi. Nel 1939 nacque in clandestinità, e sotto la copertura dell'Agi, il Partito socialista rivoluzionario italiano. Nel 1942 Bernieri venne arrestato dalla polizia fascista e tornò libero solo nel luglio del ’43; stabilitosi a Carrara, entrò in quell’anno nel Partito comunista italiano del quale divenne dirigente cittadino. Diede vita, insieme ai rappresentanti di tutti i partiti antifascisti, al Comitato di liberazione nazionale apuano, e prese parte attiva alla Resistenza antifascista.
Deputato del Partito comunista italiano fin dalla Costituente, nell’immediato dopoguerra diventò segretario della federazione provinciale di Massa Carrara del Partito comunista italiano; in seguito ricoprì, per due legislature, la carica di deputato; fu inoltre assessore e vice-sindaco del Comune di Carrara e vice presidente nazionale dell’associazione Italia - Urss; intorno alla metà degli anni Settanta del Novecento fu tra i fondatori e il coordinatore dell’Istituto ricerche e studi storici apuo-lunensi (Irssal), attraverso il quale poté coltivare il suo interesse per gli studi storici, economici e la sua passione sociale. Dopo un avvio promettente con pubblicazioni, convegni ed adesioni prestigiose, l’Irssal fu costretto a cessare l’attività a causa della mancanza di un adeguato sostegno da parte della pubblica amministrazione. Di notevole importanza, nell’attività svolta da Bernieri con l’Irssal, è stato il recupero degli archivi di alcuni industriali del marmo; in particolare Bernieri acquisì e riordinò l’archivio della famiglia Fabbricotti. Egli si interessò inoltre dell’America Latina, sia collaborando con il giornale «L’Unità» nel 1973-'74 con una serie di articoli dal Sud America, sia svolgendo attività nel Fronte brasiliano di informazione. Autore di alcuni saggi e libri sulla storia di Carrara, sulla figura di Gino Menconi, su Maria Teresa Fabbricotti Mazzei, su 50 anni di lotte operaie in Apuania, studioso di storia e di economia, è stato tra i fondatori della Biennale di scultura di Carrara, che continua a portare ancor oggi nella città artisti di fama internazionale. Bernieri morì improvvisamente a Milano l’11 febbraio 1990.


Complessi archivistici prodotti:
Bernieri Antonio (fondo)
Bernieri Antonio (fondo)


Bibliografia:
Bernieri Antonio, "Il senso di una vita. Ricordi e pensieri autobiografici", Carrara, Aldus, 1993

Redazione e revisione:
Bettio Elisabetta, 2010/01/19, rielaborazione
Capannelli Emilio, revisione
Morotti Laura, 2011/10, rielaborazione
Tazzini Luca, 2004, prima redazione


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