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Manacorda Guido

Acqui 1879 giu. 5 - Firenze 1965 feb. 25

Germanista
Bibliotecario

Intestazioni:
Manacorda, Guido, germanista, bibliotecario, (Acqui 1879 - Firenze 1965), SIUSA

Germanista. Guido Manacorda nacque ad Acqui (Piemonte) il 5 giugno 1879. Terminati gli studi, si trovò a dirigere prima la biblioteca di Catania, poi quella di Pisa. A quell'epoca risalgono le sue prime pubblicazioni di erudizione letteraria su riviste come gli «Annali della Scuola Normale Superiore di Pisa», il «Giornale storico della letteratura italiana». Risalgono ai primi anni del Nocevento gli studi con cui Guido Manacorda si afferma come autorevole germanista, documentando con la sua opera gli influssi reciproci tra Italia, Germania, e gli altri paesi nordici, come "Germania filologica" (Cremona, 1909). Questa e altre pubblicazioni preludono ai lavori più impegnativi, e cioè "Wagner: I drammi" (Firenze, 1920-1936) in 11 volumi, "Goethe: Elegie, Epistole, epigrammi veneziani" (Firenze, 1933) e "Faust "(Milano,1932 e Firenze, 1949), testi di grandi autori tedeschi dei quali fu accurato traduttore e fedele interprete e commentatore. Il trentennio tra il 1910 e il 1940 durante il quale tenne la cattedra di tedesco all'Università di Napoli e di Firenze, segnò la sua attività più intensa, nel corso della quale si impadronì della vasta letteratura dei miti germanici e della cosmogonia nordica.
Appassionato di bilioteconomia, filologia, critica e germanistica, ma anche di curiosità mistiche e misteriosofiche, un capitolo del suo pensiero è rappresentato dalle opere di mistica. Ravvicinatosi alla fede cattolica in età matura, attraversò una lunga ricerca di ispirazione mistica, di cui segnarono una tappa "Verso una nuova mistica" del 1921-1922 e "Mistica minore" del 1926, che rivelano come il suo pensiero sfociasse in una forma di agostinismo cattolico, interpretato sorattutto dal punto di vista estetico. Di questa più matura elaborazione del suo pensiero è testimonianza l'opera "Delle cose supreme", I: "Un preludio", Firenze, 1950; e II: "Nuovi principi di un'estetica del Trascendente", 1957. Oltre che per i suoi scritti di carattere speculativo, si ricorda per i suoi lavori di politica che risentono del clima e dello scontro ideologico di quegli anni "Il Bolscevismo" (Firenze, 1942) e "Comunismo e cattolicesimo" (Firenze, 1953).


Complessi archivistici prodotti:
Manacorda Guido (fondo)


Bibliografia:
D. Mondrtone, "Solitudine di un combattente: Guido Manacorda", in «La civiltà cattolica», 1956, III, 376-390
"Dizionario dei filosofi", Firenze, Sanoni, 1976, pp. 775-776

Redazione e revisione:
Capannelli Emilio, revisione
Insabato Elisabetta, 1996, prima redazione
Morotti Laura, 2010, rielaborazione


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